L’Horror di una volta


Quando si parla di videogiochi horror spuntano sempre fuori i soliti nomi: Resident Evil, per dire, soprattutto dopo un settimo capitolo in pompa magna, oppure Silent Hill, horror Konami di indubbia qualità ma caduto nell’oblio dopo le diverse scelleratezze della casa madre.

Se però parlate ad un giocatore PC di vecchia data, un nome in particolare potrebbe suonarvi inedito: Alone in the Dark, una serie horror investigativa purtroppo finita nel dimenticatoio da anni, in particolar modo dopo il remake targato Eden Games che divise molto critica e pubblico.

Al contrario della sua creazione, però, il papà della serie Frédérick Raynal è più vivo che mai e propone una nuova avventura horror dalle tinte old school, 2Dark.

Anno 1969: il signor Smith è in campeggio insieme alla moglie e i suoi due figli, un classico per staccare dalla frenesia cittadina di Gloomywood e dal lavoro sfiancante del detective.
La quiete della vacanza viene però interrotta dalle urla che squarciano la notte: nella foresta scopriamo il cadavere di nostra moglie, brutalmente decapitata, mentre vediamo i nostri figli sparire nel buio, dentro uno scuolabus malridotto.

Da quel giorno, la vita di Mr. Smith cambia irrimediabilmente: la ricerca dei figli diviene la sua ossessione e per sette anni indaga incurante di tutto e tutti, perdendo il suo lavoro e riducendosi alla solitudine, al punto da essere quasi contento quando, dopo anni, si verificano nuovi rapimenti di bambini, riaccendendo la speranza di poter trovare i suoi figli ancora vivi.

2Dark si apre così, ricordandoci i grandi classici noir di una volta, contaminato da una componente horror che permea ogni pixel dello schermo con grande intensità, rendendo la nostra discesa infernale splendidamente raccontata.
Oltre alla voce narrante ad ogni caricamento di livello, infatti, avremo modo di dialogare, osservare e soprattutto leggere i pensieri del protagonista, riuscendo ad avere una piena comprensione degli eventi e del loro svolgimento.

Parliamo comunque di un gioco e nonostante l’aspetto retro, il gameplay nasconde una profondità inattesa, sfruttando meccaniche stealth, puzzle ambientali e strategia che per complessità potrebbero rivaleggiare con esponenti di rilievo del genere. Per esempio, esistono diversi modi per fronteggiare il nemico con la forza bruta, ma è anche possibile creare diversivi o eventi particolari che ci permettono di sottomettere il nemico con estrema facilità, magari piazzando un oggetto in un determinato luogo o con espedienti più classici come rumori o luci sospette. Il giocatore è padrone della scena e messo nelle condizioni di agire come meglio crede, fermo restando che la componente survival impone di non sottovalutare nulla, giacché non saranno solo i nemici a darci filo da torcere, ma anche trappole disseminate in lungo e in largo per i vari livelli di gioco. Queste non mancheranno di generare anche un po’ di frustrazione, in virtù di un trial and error di fondo che, a volte, fa il suo dovere fin troppo bene unitamente ad un salvataggio rigorosamente manuale che dura il tempo di una sigaretta virtuale da far accendere al protagonista, e che lo lascia altresì indifeso e in pericolo di vita.

2Dark vive in un limbo tra passato e presente, rendendosi fastidioso per scelte opinabili come un inventario dal buon design ma difficilmente gestibile in situazioni concitate soprattutto con il pad, nonostante l’aggiunta di una ruota degli oggetti che però, a conti fatti, non si rivela abbastanza intuitiva. A ciò bisogna aggiungere anche dei problemi dell’intelligenza artificiale e dei bug che, a volte, possono minare tutti i nostri progressi costringendo persino al riavvio completo del gioco.

Nonostante ciò, però, l’avventura messa in piedi da Raynal sa essere inquietante e oscura, grazie anche al suo comparto grafico: una visuale isometrica e personaggi in un 3D abbozzato ma definito il giusto per ottenebrare le menti, insieme ad un level design bidimensionale ma ricco di dettagli e che riesce magistralmente a rendere l’atmosfera del titolo un piccolo gioiello horror. Lo stesso dicasi per musiche ed effetti sonori, mai troppo presenti nonostante la loro dinamicità, tuttavia veicolo perfetto di ulteriori brividi.

Verdetto:

2Dark è un gioco che consigliamo agli amanti dell’horror dallo stomaco forte: nonostante l’apparenza vecchia scuola, infatti, siamo davanti ad un’opera perfettamente congegnata e grandguignolesca, capace di mettere in tensione il giocatore e con un coefficiente di difficoltà molto variabile in base alle abilità personali, ma comunque una sfida che saprà premiare i più coraggiosi.

Francesco Paternesi
Pur essendo del 1988, Francesco non ha ricordi della sua vita prima del ’94, anno in cui gli regalarono un NES: da quel giorno i videogiochi sono stati quasi la sua linfa vitale e, crescendo con loro, li vede come il fratello maggiore che non ha mai avuto. Quando non gioca suona il basso elettrico oppure sbraita nel traffico di Roma. Occasionalmente svolge anche quello che le persone a lui non affini chiamano “un lavoro vero”.