Chi è l’Agent Carter?

agent carterAgent Carter è una nuova serie televisiva creata da Marvel Studios e trasmessa sul network ABC. Leggendo Marvel, il primo pensiero che fanno tutti è il medesimo “Wow, superpoteri cazzuti e assurdità a non finire!”. Non proprio, di fatti l’Agente Carter non è classica supereroina Marvel e non dispone di particolari poteri, ma andiamo con ordine. Quando si tratta di supereori, o più in generale di tie-in, il primo grosso gap da superare è quello della trasposizione fedele. Quanti film, quanti videogames in passato sono stati vittime di una conversione non propriamente riuscita? A questo aggiungiamo la moltitudine di fan pronti a spalare merda mediatica perché il loro personaggio preferito è stato riproposto con un capello fuori posto. Agent Carter questo problema, almeno in parte, lo evita bellamente. Per quando la protagonista sia tutt’altro che poco carismatica, trattandosi si un personaggio minore, i fan – almeno speriamo – non saranno così attenti ai dettagli. Inoltre il Peggy Carter, qui interpretata da Hayley Atwell, ha subito nel corso degl’anni diverse rivisitazioni, alternate da periodo in cui il personaggio è stato quasi dimenticato. Marvel non è stupida, prendendo un personaggio minore, ha comunque messo in gioco un background che, almeno per ora, sembra essere ben contestualizzato con i film, e soprattutto con il mood generale delle ultime opere.

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Agent Carter è ambientato nel 1946, a seguito della seconda guerra mondiale. Peggy Carter è un membro dell’SSRed ha combattuto in guerra con Capitan America (nonché suo amante) e Howard Stark. Peggy è una donna forte, cazzuta, con un corpo da favola e una lingua tagliente. Il pilot ci trasporta in quest’america post guerra, ricca di problemi e paradigmi sociali ormai quasi incomprensibili per noi. Il primo episodio serve per farci conoscere i personaggi: lei è davvero azzeccatissima, la Atwell sembra essere nata per ricoprire questo ruolo; mai fuori posto, sempre composta e poliedrica nelle diverse sfaccettature che il personaggio richiede: da donna forte e senza esitazioni, da amica compassionevole e gentile. La “donna” come tema ricopre un ruolo centrale, sono molte le scene in cui il maschilismo prende piede; senza essere per questo volgare o scontato. Peggy così oltre che dover combattere il crimine, si trova suo malgrado costretta a vivere in un’ambiente maschilista ed ostile. In tal senso la riproposizione storiche (benché non sia uno dei punti forti dello script) è abbastanza credibile, soprattutto per ciò che concerne i paradigmi sociali e le locations.
Non volendovi spolierarvi troppo, Agent Carter è un mix esplosivo di alcuni serial visti di recente. Nel pilot, Howar Stark si vede incriminato per aver immesso sul mercato nero alcuni suoi ritrovati bellici. Spetterà alla nostra Peggy indagare (di nascosto) sul caso. Il pilot è appunto un antipasto di ciò che dovrà affrontare l‘Agente Carter nel corso di questo serial. C’è un po’ di tutto: azione, intrighi, misteri e un pizzico di fantascienza (anche se retrò) che non guasta. Il serial strizza l’occhio non solo all’intera produzione Marvel, ma vedendolo si coglie un leggero retrogusto di Fringe e, volendo esagerare, anche di Sherlock. Gli elementi di questo pilot sono buoni, dai personaggi principali, passando anche dai secondari. Jarvis (maggiordomo di Howard e futura ispirazione per Tony) è simpaticissimo nei suoi modi gentili, quasi caricaturali. Che dire, per ora Agent Carter ci ha convinto.

peggycarter

[icons icon=”icon-thumbs-up” color=”#81d742″ size=”60″]Cosa ci è piaciuto?

Lei ci Piace! Peggy è un ottimo personaggio, quasi sicuramente non diventerà iconografico, quasi sicuramente nessuno andrà in giro con una sua maglietta… eppure ci piace, è un personaggio che funziona: intrigante, carismatica e con un ottimissimo background. La serie per ora ha messo in campo un buon mix di generi e se continua su questi livelli, Agent Carter non deluderà.

[icons icon=”icon-thumbs-down” color=”#dd3333″ size=”60″] Cosa non ci è piaciuto?

Per ora la trama principale ci è sembrata poco incisiva, come se il filo conduttore che lega tutto non fosse così “importante”. Siamo anche consci che trattandosi di un pilot gli sceneggiatori non abbiano voluto inserire troppi elementi. Tuttavia restiamo un po’ scettici a riguardo.

[icons icon=”icon-play” color=”#ff963a” size=”60″] Lo continueremo a vedere?

Sì, ma sempre con un pizzico di riserva. Il pilot ci ha convito (del resto non avevamo particolari pretese) la storia, se sviluppata bene, con episodi capaci di tenere sempre alto il ritmo, senz’altro ci regalerà più di qualche soddisfazione. Per ora va bene così, aspettiamo di vedere tutti gli episodi!