Un Macro-ARF!

Se vi state ancora domandando se possa esistere una fiera dedicata solo al fumetto, dove si parla di fumetto, si insegna il fumetto, si celebra il fumetto in tutte le sue forme e rappresentazioni, dove si vive il fumetto come arte e linguaggio capaci di unire milioni di persone, allora smettete di chiedervelo. Questo luogo magico esiste davvero, si trova a Roma e dall’anno scorso ha preso residenza alla Pelanda presso lo scenario del Macro Testaccio, nel bellissimo complesso ottocentesco che negli ultimi decenni si è distinto per le numerose manifestazioni di carattere culturale. E, ora che ve l’abbiamo detto, non avete più scuse. Certo, questa edizione si è ormai conclusa, ma non preoccupatevi: l’anno prossimo avrete l’occasione giusta per rimediare.

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Iniziamo subito con le (meritatissime) lodi di rito: ARF! ha intrapreso un percorso di evoluzione che lo sta rendendo, annata dopo annata, una realtà imprescindibile del fumetto italiano, nonostante abbia appena raggiunto l’età minima per imparare a camminare senza barcollare. Infatti, durante i passati 26, 27 e 28 maggio ha spento la sua terza candelina e, a pensarci, fa una certa impressione. Chi c’è stato, dagli addetti ai lavori ai visitatori occasionali, non può evitare un semplice pensiero: come facevamo prima? Ormai, ARF! è diventato così importante che sembra quasi ci sia sempre stato, che il periodo precedente alla sua nascita appartenga a un’epoca oscura dove l’uomo viveva nelle caverne, non aveva ancora scoperto il fuoco e non era stato inventato il wi-fi. Scherzi a parte, unitevi a noi per applaudire gli organizzatori: Daniele “Gud” Bonomo, Paolo “Ottokin” Campana, Stefano “S3Keno” Piccoli, Mauro Uzzeo e Fabrizio Verrocchi, cui va il merito non solo di aver ripetuto gli elevatissimi standard della precedente edizione, ma di aver alzato ulteriormente l’asticella.

Nel 2016, ARF! aveva stupito tutti portando a casa numeri da paura: 7 mostre, 6 Masterclass (anzi, “Masterclarf“) tenute da autentiche star del fumetto, 20 conferenze a tema, 16 laboratori per bambini (incredibile ma vero: c’è pure l’Area Kids), 30 stand di editori nazionali e oltre 170 autori. Una simile vagonata è dura persino da immaginare e non vogliamo sapere quanto sia stata dura metterla insieme. Eppure, quest’anno, per onore di firma (o per masochismo, chissà) non solo si sono ripetuti, ma la quantità di eventi e nomi è perfino aumentata. Ben 8 Masterclass, tenute da autentici fenomeni del mestiere. Impossibile non citarli tutti: Marco Rizzo e Claudio Galia, Gigi Cavenago, Michele Foschini, Tito Faraci, Diego Cajelli, Sara Pichelli, Giuseppe Palumbo, Rita Petruccioli e Zerocalcare! Già questa nutrita rosa di professionisti vi fa capire come, quando si parla di fumetto, quest’ultimo venga affrontato davvero in tutte le sue vaste, straordinarie incarnazioni.

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E se l’anno precedente aveva già visto mostre di artisti di un certo peso (una sul mondo dell’autoproduzione e quella, monumentale, dedicata all’indimenticabile Hugo Pratt), anche qui l’offerta non è stata da meno. Infatti, i fortunati che hanno timbrato il biglietto hanno potuto lustrarsi gli occhi con le tavole di Milo Manara, Sara Pichelli, che ha firmato il manifesto ufficiale di questa edizione, il dylaniato Gigi Cavenago e Bianca Bagnarelli, in quanto giovane promessa vincitrice del passato Premio Lorenzo Bartoli. Dulcis in fundo, “French touch” di Glénat, foriera della propria visione di Topolino nell’occhio del fumetto francese.

Altra novità consistente, oltre a numerose e gradite conferme, è stata la nuova ARFist Alley, che ha ospitato le più grandi firme italiane del fumetto nostrano e internazionale, in una rassegna che rende onore al made in italy che continua a fare proseliti in giro per il globo, accumulando consensi e collaborazioni. Imperdibili sono state poi le tre lectio magistralis, tenute dai giganti Milo Manara, Tanino Liberatore e Mario Eleuteri Serpentieri.

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Ma ARF! non è solo l’occasione per vivere il fumetto come merita, parlare con gli autori (parlare sul serio, scambiare due chiacchiere in tutta calma), è anche un posto dove è possibile presentare i propri lavori, partire con le valigie di cartone e un portfolio d’inchiostro, chiedere consigli ai maestri e presentarsi ufficialmente alle case editrici. A tal proposito, è stata riconfermata la sezione Job ARF!, grazie alla quale i giovani di belle speranze possono confrontarsi con i rappresentati dei più disparati editori, così come è stata potenziata la Self ARF!, zona delle autoproduzioni: due esperienze uniche per poter crescere professionalmente e umanamente. Questa dimensione formativa della fiera è stata testimoniata anche dalla già citata Seconda Edizione del Premio Lorenzo Bartoli, assegnato alla migliore promessa italiana del fumetto. Un premio, di privilegi e non ultimo in denaro, sponsorizzato con incommensurabile onore e orgoglio da noi di Stay Nerd e da Verticomics, che intende onorare la memoria di un autore che aveva fatto della scoperta e della formazione dei giovani talenti la missione di una vita. Una persona amata da tutti che ha lanciato tanti ragazzi diventati delle scommesse vinte e personalità di spicco, la cui eredità è ancora fortissima e che ha tracciato una linea maestra da seguire senza esitazioni. Quest’anno, vincitore della competizione è stato Francesco Guarnaccia, col suo Cavaliere Inservente, ventitreenne dal grande avvenire che ha superato concorrenti non da meno come French Carlomagno, Mattia Moro, Andrea Settimo e Fabio Tonetto.

ARF! 2017 è stato tutto questo e molto di più, qualcosa che forse è impossibile comprendere appieno, se non per esperienza diretta di una comunità che si raccoglie ormai annualmente attorno a un medium, quello della narrazione sequenziale, che è per tantissimi passione e lavoro, o semplicemente oggetto di grande amore. Se tutto quello che vi abbiamo raccontato di quest’ultima edizione, se persino i numerosi incontri susseguitisi nel corso della 72 ore romana riguardanti ogni anfratto della discussione e didattica fumettistiche, insomma se tutto ciò non fosse bastato a convincervi della bontà di questo evento, non c’è consiglio più efficace di provarlo direttamente, il prossimo anno. Ma, in effetti, un modo per avere un assaggio di ciò che è stato c’è, ed è quello di recuperare tutte le interviste dal vivo tenute da Stay Nerd, con alcuni dei nomi più di spicco ospiti di ARF! o appartenenti alle novità emergenti più talentuose e preparate della scena. Dove? Ma qui, ovviamente. Che ne dite, appuntamento all’anno prossimo?

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Elia Munaò
Elia Munaò, nato (ahilui) in un paesino sconosciuto della periferia fiorentina, scrive per indole e maledizione dall'età di dodici anni, ossia dal giorno in cui ha scoperto che le penne non servono solo per grattarsi il naso. Lettore consumato di Topolino dalla prima giovinezza, cresciuto a pane e Pikappa, si autoproclama letterato di professione in mancanza di qualcosa di redditizio. Coltiva il sogno di sfondare nel mondo della parola stampata, ma per ora si limita a quella della carta igienica. Assiduo frequentatore di beceri luoghi come librerie e fumetterie, prega ogni giorno le divinità olimpiche di arrivare a fine giornata senza combinare disastri. Dottore in Lettere Moderne senza poter effettuare delle vere visite a domicilio, ondeggia tra uno stato esistenziale e l'altro manco fosse il gatto di Schrödinger. NIENTE PANICO!