Il giro del mondo con Assassin’s Creed Chronicle

Dopo un pessimo Assassin’s Creed: Unity, Ubisoft ci riprova annunciano un po’ a sorpresa un nuovo titolo: Assassin’s Creed Chronicle. Se pensate che un capitolo all’anno della serie non sia abbastanza, stavolta Ubisoft ha addirittura moltiplicato per tre le uscite, dividendo Chronicle in tre atti, ognuno rilasciato in forma digitale e che, a conti fatti, ci accompagneranno fino all’uscita del titolo “principale” di questo 2015: Victory. Siete contenti? Lo so, lo so, di un ennesimo capitolo della serie (a maggior ragione se sono tre) non se ne sentiva proprio il bisogno.

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497995c19d789fb921b46d79f842c3a7Prima di linciare gli sviluppatori per l’ennesima dimostrazione di avidità (e fiuto per gli affari) mettiamo ben in chiaro una cosa: Assassin’s Creed Chronicle non è né un seguito ufficiale, né un capitolo della saga principale, ma bensì una sorta di DLC espanso a dismisura. Se questo sia un bene o meno, non lo so. Ciò che possiamo dirvi è che non si tratterà, soprattutto in termini di gameplay, dell’ennesimo copia/incolla realizzativo anzi, molto probabilmente Chronicle sarà l‘Assassin’s Creed più innovativo di sempre.
Come dicevamo, si tratta di una “mini” trilogia, ambientata in tre diversi periodi storici in cui troviamo ovviamente tre diversi protagonisti: Shao Jun in Cina, Arbaaz Mir in India, Nikolai Orelov in Russia. Tre diversi setting, e per di più tre diversi stili di gameplay. Apparentemente la forza di questo Chronicle sta proprio nella sua varietà. In questo senso, almeno sulla carta, bisogna dare atto ad Ubisoft di voler quantomeno portare avanti scelte di game design un tantino più audaci.

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Le avventure di Shao Jun, vedranno quest’ultima braccata da i Templari e ridotta allo stremo delle forze. Tutti gli esponenti del Credo in Cina sono stati eliminati, spetta a lei rifondare l’ordine e contrastare i Templari. Per farlo decide di affidarsi ai saggi consigli di un certo Ezio Auditore, ancora oggi il personaggio più amato della serie. Assassin’s Creed China (lo chiamiamo così per semplicità) è una sorta di stealth game in salsa Metroidiana con qualche sfumatura di Metal Gear Solid. Non ci troviamo quindi all’interno di un mondo completamente 3D, ma piuttosto in un mondo bidimensionale con un minimo di profondità. Se avete provato almeno un gioco indie di recente sicuramente sapete di cose stiamo parlando, visto che a conti fatti sono tutti così. La bella Shao Jun, da buon assassina, è tanto agile quanto spietata. Il nostro compito tuttavia, non sarà quello di fare man bassa dei nostri nemici; anzi sarebbe ideale sfruttare ambientazioni e tutte le nostre abilità per passare inosservati. Ecco che China diventa uno stealth game abbastanza interessante: nemici con cono visivo, possibilità di nascondersi, arrampicarsi con rampini e scatti fulminei: il gameplay si dimostra come una sorta di puzzle ambientale con meccaniche stealth. L’idea pare funzionare e, se il livello di difficoltà fosse ben calibrato, probabilmente ci ritroveremmo con il primo vero Assassin’s Creed in cui non si finisce per uccidere tutti i nemici in due secondi dimenticandoci completamente di poter agire nell’ombra.
acc-india-1208409eed245a9b55b3dd948992ef831India invece cambia completamente le carte in tavola: più veloce, più dinamico, quasi una sorta di platform in chiave Assassin’s Creed. Se in China il punto centrale del gameplay era la tattica, in India ci ritroveremo a non avere il tempo per poter pensare perché troppi impegnati a saltare da un punto all’altro dello scenario per proseguire. Un’idea sicuramente audace, che sfrutta a pieno quell’agilità tipica dei membri del credo. Per ora, voler diversificare così tanto il gameplay è sicuramente un’idea vincente.
Il capitolo ambientato in Russia è sicuramente quello su cui abbiamo meno informazioni. Probabilmente sarà un misto dei primi due, ai quali si aggiunge il per nulla secondario elemento delle armi da fuoco. Ambientato durante la Rivoluzione del 1917, Assassin’s Creed Chronicle: Russia”, permetterà mai come prima d’ora un utilizzo massiccio delle armi a lunga distanza. Se possiamo azzardare, ce lo immaginiamo con una sorta di CounterSpy in salsa Assassin’s Creed. Del resto l’ambientazione di per sé, offre spunti abbastanza interessanti a riguardo, per tanto siamo fiduciosi.
Ubisoft l’ha fatto ancora una volta: ha espanso ancora di più quell’universo narrativo che ormai è approdato in ogni angolo del globo, toccando media quali fumetti, libri e film. Un videogame o meglio un franchise ormai inarrestabile. Non sta di certo a noi giudicare le scelte della software house francese, anzi fin quando rilascia titoli di una buona qualità non possiamo che essere contenti. Negl’ultimi anni la serie, diciamocelo, ha un po’ stancato, anche a causa di una realizzazione approssimativa (visto il poco tempo a disposizione) e delle poche novità. Assassin’s Creed Chronicle, in tal senso è un prodotto atipico, così secondario e diverso dalla saga principale che in un certo senso potrebbe addirittura superarla. L’idea di contaminare il gameplay con tanti, tantissimi elementi presi da altri generi potrebbe essere vincente, o quantomeno offrire allo zoccolo duro della fanbase una variante sul tema innovativa e che non alimenti sempre di più il malcontento generale. Per questo però, dovremmo aspettare il 22 aprile.