Un nuovo mondo a portata di pad

In questi giorni il desiderio di esplorare lo spazio si è fatto decisamente forte grazie alla NASA: l’ente spaziale americano sta infatti caricando sul suo canale YouTube una mole impressionante di video tratti dai suoi archivi, tra esperimenti e altro, rinsaldando il desiderio moderno dell’esplorare le infinite stelle del cielo. Coincidenze? Forse, l’importante è che Aven Colony, titolo sviluppato da Mothership Entertainment in collaborazione con Team 17, esaudisce il nostro desiderio e va oltre, mettendoci alle redini di una colonia spaziale da far crescere e trovare un nuovo mondo dove vivere. Letteralmente.

Come ogni gestionale che si rispetti, la trama di gioco risulta essere un mero canovaccio, lasciando alla fantasia del giocatore l’ebrezza di creare la propria storia e le proprie avventure, tutte però ambientato su Aven Prime, il pianeta scelto dall’Umanità come culla di una nuova era. Il pianeta non è ovviamente un paradiso, anzi: tra stagioni diverse, un tasso di ossigeno che non permette di scorrazzare liberamente senza purificazione dell’aria e creature più o meno ostili che potrebbero rappresentare un serio problema alla nostra sopravvivenza. Il pianeta nasconde anche dei segreti, segni di un’era passata che andranno scoperti a rischio e pericolo durante la campagna principale.

A livello di meccaniche di gioco, confermiamo le impressioni già riscontrate in sede di anteprima: siamo di fronte ad un classico gestionale, per quanto alcune piccole differenze rivelano un gameplay molto particolare: parlando della già citata mancanza di ossigeno, la nostra base andrà obbligatoriamente equipaggiata di depuratori d’aria, nonché di tunnel che andranno a collegare le varie sezioni affinché la popolazione possa sopravvivere. Questo piccolo dettaglio è già abbastanza per cambiare le carte in tavola, richiedendo un maggiore impegno nel distribuire in modo omogeneo tutte le possibili fonti di energia, riavvicinandoci al classico gestionale cittadino ma con qualche imprevisto extra. Indubbiamente, però, la vera differenza la fa l’orbita di Aven Prime che, essendo diversa da quella terrestre, varia continuamente l’ecosistema di gioco, tra stagioni dalla durata variabile e cicli giorno/notte che andranno monitorati con attenzione per non ritrovarci in difficoltà con energia e cibo. Questo ci obbligherà a trovare soluzioni alternative, come ad esempio la costruzione di serre capaci di far crescere ortaggi anche nelle lunghissime notti stagionali, ma anche utilizzare espedienti naturali per non restare senza elettricità. Parliamo più in generale di una componente survival invisibile agli occhi ma che emerge prepotentemente se ci ritroveremo nei guai, donando al gioco degli interessanti plot twist che riescono a tenere sempre alta l’asticella del divertimento e dell’attenzione, scongiurando al tempo stesso molti tempi morti tipici di titoli del genere.

La campagna del gioco in tal senso offre moltissime sfide di difficoltà variabile, adatte sia al neofita che ai migliori sindaci virtuali in circolazione, con una curva di apprendimento dolce che permette quasi a chiunque di prendere la mano con le numerose meccaniche di gioco e progredire nell’esperienza. Ma, se volete davvero spingere sull’acceleratore, potete sempre cimentarvi nella modalità sandbox e creare la vostra esperienza di gioco personalizzata, magari cercando di sfidare i vostri limiti con un pianeta dall’abitabilità precaria. Qualunque opzione sceglierete, Aven Colony sarà comunque a vostra disposizione con aiuti e, più in generale, un sistema di controllo inaspettatamente comodo e intuitivo, una vera rarità se si pensa che titoli simili sono dedicati perlopiù ad un’utenza PC.

La mappatura dei comandi su PlayStation 4, dove abbiamo testato il gioco, si rivela infatti molto semplice da padroneggiare, dedicando ad ogni tasto una serie di comandi utili anche a sveltire operazioni che, di norma, richiederebbero tempo e pazienza. Inoltre, sarà possibile tenere a portata di pad anche delle schede specifiche, ad esempio il rilevatore di felicità o di pulizia dell’aria su schermo, permettendo così una gestione limpida di ogni emergenza. A fronte di un gameplay molto solido, Aven Colony riesce anche ad essere un gioco godibile sotto il profilo visivo: il gioco, studiato su Unreal Engine 4, mostra infatti un buon livello di dettaglio ed un design abbastanza futuristico da essere gustoso da osservare, nonostante non spicchi particolarmente per originalità. Ogni palazzo, stazione o altro tipo di edificio mostra sempre le proprie caratteristiche peculiari, risultando impossibile da confondere sullo sfondo, ma va detto anche che il risultato grafico finale resta non eccelso e appare, a tratti, un po’ “pigro”. La fluidità di gioco è però pressoché una certezza, garantendo quindi un’esperienza di ottima qualità e, sul fronte della lingua, il gioco è interamente localizzato in italiano, dunque accessibile a tutti. Quanto al sonoro, le musiche si rivelano molto semplici, fungendo solo da accompagnamento senza regalare temi memorabili, funzionali al gioco e nulla più.

Verdetto:

Aven Colony si dimostra un gestionale diverso dal solito, con meccaniche di gameplay e elementi survival che donano una certa freschezza ad un genere che raramente percorre binari inusuali, senza farci mancare una buona dose di divertimento. L’ottimizzazione dei controlli via pad, inoltre, lo rende un titolo comodamente giocabile e godibile su console, cosa che farà sicuramente piacere a chi vuole fare il sindaco senza PC. Fluido graficamente e localizzato in italiano, questo titolo potrebbe fare al caso di appassionati in cerca di qualcosa di rassicurante ma anche parzialmente sorprendente.