Basta avere la traccia giusta

Baby Driver è stato di sicuro uno dei film più apprezzati dell’anno 2017. In particolar modo è piaciuto alla redazione di Stay Nerd, vuoi anche per l’amore che nutriamo nei confronti di un regista come Wright, che nel corso degli anni ci ha regalato pellicole sensazionali, dalla Trilogia del Cornetto al masterpiece Scott Pilgrim Vs. the World, finendo per realizzare questa particolare opera, che tra tutte è in fondo la meno autoriale, ma si tratta di un prodotto in cui si riesce a distinguere comunque l’impronta del regista e che speriamo, per via del risalto che ha avuto e soprattutto del cast, faccia conoscere ai più il lavoro di Wright.
Sony ci ha messo a disposizione l’edizione blu-ray del film, ed ecco a voi la recensione dell’home video.

Scheda Tecnica:

Formato: blu-ray standard
Dischi: 1

Durata: 113 minuti ca.
Video: formato panoramico HD (2.39:1) 1920x1080p
Audio: Ita, Eng, Por DTS-HD Master Audio 5.1
Sottotitoli; ita eng por
Extra: Commento del regista; Commento di E.Wright e B.Pope; Scene allungate ed eliminate; Dietro le quinte; Animatic scena selezionata; Prove e pre-produzione; Mint Royale – Videoclip “Blue Song”; Galleria completa di Storyboard; Promozione e altro; Trailer vari.

 

Il Disco

La versione blu-ray da noi provata è quella classica, quindi con cofanetto standard al cui interno risiede un solo disco, dove possiamo trovare sia il film sia i contenuti aggiuntivi. Glissando sul packaging minimale, ci apprestiamo a scoprire di più riguardo l’aspetto visivo dell’home video, e così dalla schermata d’inizio, dal preminente rosa acceso, passiamo alla visione del film.
Le sequenze iniziali le avevamo già apprezzate durante la proiezione in sala, ma ora che siamo passati alla nostra seconda visione, nonché la prima casalinga, ci concentriamo su un po’ di dettagli. Saltano subito all’occhio i colori particolarmente accesi, scelta stilistica del regista e del direttore della fotografia Bill Pope, un fedelissimo di Wright. Eppure notiamo immediatamente le differenze con le opere in cui i due avevano già collaborato, e se è piuttosto visibile la distanza, a livello di fotografia, con il suo più recente film, ovvero La fine del mondo, un’opera dai tratti molto più scuri e che non può vantare certo la palette cromatica di Baby Driver, riscontriamo forti differenze anche con Scott Pilgrim, nonostante il film con Michael Cera abbia una gamma di colori piuttosto ampia e l’utilizzo stravagante ed imprevedibile che ne ha fatto Wright lo ha reso uno dei suoi punti di forza. Tuttavia c’era un cross-process particolare, più elevato, che contribuiva a tratteggiare l’ambientazione di quella suggestiva Toronto innevata. Qui invece assistiamo al trionfo dei colori a più riprese, con il rosso vivo della vettura di Baby, o la sgargiante giacca di Pazzo (Jamie Foxx), per dire. Quello che però ci fa storcere la bocca è il livello di dettaglio, dignitoso ma mai eccellente, che si perde via via con l’avvicinarsi della camera, in modo che quel rosso della macchina ad esempio, sembri una sorta di macchia gigante o peggio ancora che il contachilometri risulti sfocato quando Wright zooma su di esso. Nessuna profondità, nessuna sfumatura: ed è un vero peccato.

Audio

Dove non arriva il video, ci pensa l’audio. Esultiamo come avessimo fatto un gol decisivo al ’90 già osservando la scheda tecnica e notando quel 5.1 DTS-HD Master Audio in lingua italiana. Si tratta di un film action ed è un vero piacere notare che i dialoghi, per altro spesso bislacchi, tra i personaggi non si confondano con i rumori di fondo, con i veicoli in movimento e in fuga, con le frenate, con le esplosioni o con gli spari. Si viaggia sempre su due binari perfettamente diversi e questo è un plus niente male. Poi ci sono anche scene in cui il regista preferisce farci ascoltare in tutto e per tutto quei rumori, che quindi da semplice sottofondo diventano nucleo di una sequenza, spesso dividendosi la scena con gli inseguimenti mozzafiato con Baby al volante. Ad esempio, tornando alle scene iniziali, ci sono diversi minuti di silenzio in cui tutto si concentra sulla fuga dei ragazzi e su una colonna sonora da brividi. Sì, perché un vero punto nevralgico del film è la soundtrack. Wright ha dichiarato che spesso è partito da una canzone costruendoci poi una scena sopra, e che anzi il più delle volte non riusciva a scrivere senza avere il brano giusto per la testa. Capirete bene quindi l’importanza assoluta della colonna sonora in questo film, e di conseguenza il fatto che possiamo ascoltarla e godercela in DTS-HD MA 5.1.

 

Extra

Gli extra non sono pochi, seppur onestamente avremmo preferito qualcosa in meno ma con maggiore qualità. Di circa 10 surplus più della metà appartengono al backstage o pre e post-produzione, per cui il nostro interesse va un po’ scemando, ma l’Animatic, che ci permette di rivedere le scene migliori in versione animata è qualità allo stato puro e ci fa divertire.

baby driver blu-ray recensione

Verdetto:

Questa versione blu-ray di Baby Driver, piccolo gioiello di Edgar Wright uscito nel 2017 nelle sale italiane, è caratterizzata dal packaging minimale e può contare su un disco singolo dove abbiamo sia il film che gli extra. La qualità video è solo decente, e infatti non riusciamo a godere appieno della vasta palette cromata utilizzata da Wright per via di un livello di dettaglio non all’altezza, mentre festeggiamo per un 5.1 DTS-HD M.A. anche in italiano che non soltanto ci fa apprezzare di più un film dalle tinte action e dai mille inseguimenti, ma soprattutto la colonna sonora, vero punto di forza dell’opera. Negli extra c’è quasi tutto repertorio di backstage e di pre e post-produzione, salvo l’Animatic che è molto divertente e sfizioso.

Tiziano Costantini
Nato e cresciuto a Roma, sono il Vice Direttore di Stay Nerd, di cui faccio parte quasi dalla sua fondazione. Sono giornalista pubblicista dal 2009 e mi sono laureato in Lettere moderne nel 2011, resistendo alla tentazione di fare come Brad Pitt e abbandonare tutto a pochi esami dalla fine, per andare a fare l'uomo-sandwich a Los Angeles. È anche il motivo per cui non ho avuto la sua stessa carriera. Ho iniziato a fare della passione per la scrittura una professione già dai tempi dell'Università, passando da riviste online, a lavorare per redazioni ministeriali, fino a qui: Stay Nerd. Da poco tempo mi occupo anche della comunicazione di un Dipartimento ASL. Oltre al cinema e a Scarlett Johansson, amo il calcio, l'Inghilterra, la musica britpop, Christopher Nolan, la malinconia dei film coreani (ma pure la malinconia e basta), i Castelli Romani, Francesco Totti, la pizza e soprattutto la carbonara. I miei film preferiti sono: C'era una volta in America, La dolce vita, Inception, Dunkirk, The Prestige, Time di Kim Ki-Duk, Fight Club, Papillon (quello vero), Arancia Meccanica, Coffee and cigarettes, e adesso smetto sennò non mi fermo più. Nel tempo libero sono il sosia ufficiale di Ryan Gosling, grazie ad una somiglianza che continuano inspiegabilmente a vedere tutti tranne mia madre e le mie ex ragazze. Per fortuna mia moglie sì, ma credo soltanto perché voglia assecondare la mia pazzia.