Bayonetta 2 è davvero una killer application

Essere una strega al giorno d’oggi non è una cosa semplice e neanche tanto piacevole sotto certi aspetti. Ti può capitare di far parte di una vecchia produzione televisiva e passerai le giornate ad arricciare il naso e sbattere le ciglia per far accadere cose improbabili a gente ancora più improbabile tra le risate registrate di un pubblico inesistente, condannata a essere l’unica compagnia degli studenti malati rimasti a casa. In secondo luogo, potresti avere la fortuna di capitare nel mondo del cinema e lì saresti trattenuta in pellicole horror e fantasy, estremamente brutali per l’imperizia tecnica e la povertà di idee, senza risate registrate, e solo la gioia di finire sul rogo per terminare questo strazio.

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“You have been naughty!”

Esiste per fortuna la terza opzione, direttamente dal Giappone, incarnata in un’avvenente eroina che ha invaso il mondo dei videogame ben cinque anni fa e porta il nome di Bayonetta. Paradossalmente, il primo gioco creato dai Platinum Games fu forse il caso più emblematico di ‘libro giudicato dalla copertina’: si è parlato tantissimo della protagonista sexy, tralasciando spesso l’aspetto ludico del prodotto. Il tutto si poteva riassumere così: ‘Bayonetta? Ah l’action con quella bona’… Eh sì, talvolta i discorsi si risolvevano così. E vi diciamo che la frase era vera, ma incompleta: infatti Bayonetta era l’action definitivo con quella bona. Questa era e resterà la vera e unica definizione valida per Bayonetta. E adesso? E adesso c’è il secondo capitolo, dopo ben cinque anni di attesa, che frantuma ogni vertice di perfezione raggiunta dal suo predecessore, creando per la seconda volta l’hack and slash più totale e perfetto che mente umana possa concepire, dal level design al gameplay. Non ci credete, allora seguiteci in questo veloce viaggio nel nuovo universo stregato dove splendide donne con poteri magici e vestiti allucinanti combattono angeli, demoni e dei.

 Bayonetta 2

“You want to touch me?”

Bayonetta 2Inevitabilmente iniziamo dalla protagonista: inutile negarlo, non si può scindere la bellezza di Bayonetta dal resto del gioco. E’ trainante, colpisce e si lascia guardare, per le sue movenze, la sua velocità e la sua leggiadria. E’ già un sex symbol videoludico, e questo gioco serve solo a sottolineare questa caratteristica e portarla a livelli ancora più alti. Cereza (vero nome di B.) si presenta a noi con un nuovo look, con i capelli corti e un nuovo abito, ma con lo stesso spirito battagliero e strafottente. Rimane la posa caricaturale da top model sopra le righe, spalle indietro, petto in fuori, piedi incrociati, il passo dall’ancheggiamento sismico e l’espressione più ammiccante che potreste immaginare. Questa è e resterà Bayonetta, prendere o lasciare, per buona pace di tutti i discorsi parafemministi, sessisti e benpensanti che imperversano intorno a questo personaggio. Fin dal suo concept, Bayonetta è sempre stata la donna splendida e dannata, e così è rimasta, senza sottintesi, senza compromessi e questa sua personalità si manifesta per tutto il gioco, per quanto stucchevole possa essere, senza fare sconti a nessuno, senza perdere tempo in inutili convenevoli e senza risparmiarsi qualche parolaccia.

Bayonetta 2

Sulla base di queste caratteristiche è stato costruito tutto il cast e la storia, mantenendo una coerenza di fondo ammirevole, sopra le righe e mai troppo seriosa. Le vicende prendono il via dopo la fine del primo episodio e portano in scena la missione di Bayonetta, la sua discesa agli inferi per salvare Jeanne da un tragico destino. Accidentalmente, questo sarà solo una parte del percorso, che si snoderà tra Inferno e Paradiso, fino alla lotta contro il dio di turno e la sua idea di conquistare/distruggere il mondo. In tutto ciò, si butta luce su avvenimenti già in parte raccontati nella precedente iterazione, tra flashback e rimandi, che i veri fan della serie troveranno molto interessanti, lasciando invece quasi indifferenti e anche confusi coloro che si avvicinano solo adesso alla vita della celebre strega. Purtroppo l’aspetto narrativo del gioco è un po’ troppo incasinato per essere apprezzato appieno senza andare a scavare in ricerche su internet, dietro a wiki lunghissime e pagine di approfondimento che vanno al di là del mero aspetto videoludico. Certo, una tale dedizione dei fan del gioco mostra quanto seguito ha avuto questo franchise, rimasto vivo e vitale nonostante cinque anni di assenza dal panorama videoludico.

Bayonetta-2

La costruzione delle sequenze cinematografiche è in parte realizzata come piccoli fumetti tridimensionali, dove i dialoghi sono recitati di fronte a immagini statiche dei volti dei protagonisti realizzati in CG, in parte sotto forma di vere sequenze cinematografiche, girate con un ritmo forsennato, una regia folle e un gusto per l’eccesso indiscusso. Il tutto rende un effetto tale da sgranare gli occhi e far cascare la mandibola, e a ogni capitolo c’è sempre qualcosa in più, sempre più assurdo, che il più delle volte si resta davanti alla tv con lo sguardo perplesso e il mezzo sorriso incredulo sulle labbra, tipo ‘Noo, ma che? Davvero?’

“Let’s Dance”

bayonettaSulla stessa riga delle sequenze filmate, il gameplay è assolutamente fuori di testa. I Platinum Games hanno preso esattamente quello che ha fatto grande il primo Bayonetta per riproporlo in tutta la sua bellezza anche nel secondo capitolo, aggiungendo qua e là qualche piccolezza per sorprendere i giocatori più navigati. Il gioco si svolge sempre in capitoli, divisi in Versetti, in cui dobbiamo affrontare orde di Angeli o Demoni e vincere. La fine di ogni versetto sarà sottolineata da un ranking e un voto, basati sui diversi aspetti che compongono il gameplay: combo, velocità e uso di oggetti. Le combo sono la cosa più riuscita del gioco, il vero fiore all’occhiello e il suo marchio di fabbrica, vista la loro vastità e la varietà. Per ogni sequenza di colpi andati a segno in una giusta sequenza, il sistema attiverà un moltiplicatore di punteggio che massimizzerà i risultati, portandoci verso l’olimpo dei giocatori di bayonetta. Più saremo precisi, più rischi prenderemo, più cercheremo di giocare sul filo del rasoio, maggiori saranno i risultati e più alte le ricompense. Insomma, Bayonetta 2 è un gioco che premia chi gioca bene e valorizza chi è in grado di vincere con stile.

Il gameplay di Bayonetta 2 può essere stratificato in tre diversi approcci:

1) Il livello ‘scribacchino’. Questa è una new entry in Bayonetta 2 voluta espressamente per il Wii U, dove il giocatore controlla la streghina con i pennino sul touch screen del gamepad. In maniera molto povera, si danno indicazioni su dove andare e dove colpire, poi il sistema di gioco elaborerà il tutto per far divertire il bambino di turno. Una volta conosciuta l’esistenza di questo tipo di sistema di comandi, dimenticatela. Bayonetta sta da un’altra parte e se lo usate anche una sola volta, verrete marchiati con la lettera scarlatta del Niubbo casualone totale.

2) Il livello ‘Parkinson ad alta frequenza’. E’ forse il livello con cui tutti iniziano. Non conoscendo bene le combo, le concatenazioni di mosse, il giocatore prende in mano joypad e preme tutti i tasti presenti nella stanza, dagli interrutotri delle luci, fino al citofono per dare un po’ di effetti sonori, urlando e grugnendo. A questo livello, i risultati sono altalenanti, dovuti alla combinazione di fortuna e legge dei grandi numeri, sicuramente qualche maxi combo atomica verrà fuori e spunteranno anche le medaglie d’oro. Ma è solo il preludio al vero feeling che Bayonetta può dare.

3) il livello ‘I feel Like Dancing’. Il livello pro, dove le dita danzano sui tasti del joypad, in perfetta sincronia con quello che sta accadendo sullo schermo, creando lunghe sequenze di combo, moltiplicatori altissimi, frutto di un’azione e una coreografia a dir poco perfetta, tra alternanza del Sabbath temporale, attacchi torturanti, Umbra Clilmax e Wicked Weaves, mentre le carcasse degli angeli si accumulano senza pietà sul selciato.
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Il gameplay di Bayonetta 2 è qualcosa di perfetto, per responsività dei comandi e varietà. Il joypad diventa davvero un diretta estensione della mano e a sua volta, il personaggio sullo schermo è direttamente collegato ai tasti che premiamo, senza mai perdere un colpo. Giocare significa imparare davvero a padroneggiare le tecniche, ragionarle e realizzarle con cognizione di causa, con una profondità e un numero di variabili da tenere sotto controllo che ha dell’incredibile. Nemici che riescono a parare e riflettere gli attacchi avranno bisogno di un trattamento diverso da nemici che ci affrontano senza alcuna difesa e quando queste due categorie sono mischiate in campo, bisogna tenerli a bada agendo su più fronti. E questo solo fin quando non entreranno in gioco i miniboss e i giganti… E’ un tripudio di divertimento assicurato, frutto di un’esperienza enorme da parte del team, che ci ha comunque regalato pezzi da novanta come Metal Gear Rising e Wonderful 101. Anche in questo capitolo entra in scena il marchio di fabbrica del capolavoro dei Platinum Games: il Sabbath Temporale, o Witch Time: schivare un colpo all’ultimo istante farà bloccare il tempo per qualche secondo, permettendo di colpire senza pietà e totalizzando quantità indiscriminate di danni e punti. A questo aggiungiamo la new entry, lUmbra Climax, un attacco magico potenziato a tempo limitato che devasta tutto quello che si trova davanti, frantumando corazze e spezzando ginocchia. Un gameplay in grande spolvero, perfetto nella sua apparente immediatezza ma che nasconde una profondità e una strategia tali da lasciare di sasso.

“So Close…”

Bayonetta 2A livello tecnico, Bayonetta 2 non delude. Lei è realizzata in maniera a dir poco divina, splendida come sempre, incastonata nell’olimpo dei personaggi femminili più carismatici e belli di sempre. Anche i suoi comprimari sono altrettanto sopra le righe (Enzo che indossa gli anelli sopra i guanti di pelle), ma non hanno ricevuto lo stesso trattamento tecnico, risultando un po’ più approssimativi. Il level design è semplicemente perfetto e molto curato e vario, anche se non è onirico come quello presentato nel primo capitolo, rimanendo forse un po’ troppo freddo . Tutto però lascia a bocca aperta, per la regia roboante, i passaggi incredibili e le scene indescrivibili. E quando pensate di aver visto tutto, quando avete appeno distrutto a testate un meteorite e ormai non dovrebbe esserci più niente a sorprendervi, ecco che il gioco alza ancora di più il tiro, senza tregua. L’alta definizione c’è e si vede, ma è il contesto e la creatività che danno una marcia in più a Bayonetta 2, oltre ai meri conteggi di pixel e frame. Il perfetto connubio tra azione, idee principali di gioco e design è la vera perla che fa amare Bayonetta 2.

“Mama Mia”

Il gioco si articola su un numero non eccessivo di capitoli e una prima passata a livello facile dura circa 16 ore. Non molte, si potrebbe dire. Ma invece no, rispondiamo in coro. Il primo playthrough, in un gioco come questo, è solo l’antipasto, un assaggio di quello che davvero ha da offrire. Ci sono versetti nascosti, capitoli perduti da sbloccare e sfide aggiuntive da affrontare con lo scopo di guadagnare ‘Aureole’, moneta sonante per acquisire potenziamenti, armi e vestiti. In questo infatti il lavoro dietro Bayonetta 2 è enorme e collezionare tutto è un must, a cominciare dai vestitini tipo geisha, poliziotta per arrivare al crossover con i personaggi Nintendo, con una splendida corazza di Samus Aran e le orecchie da volpe e la coda di Fox. E c’è anche un item speciale dal prezzo sconvolgente di 9 milioni di aureole che è lì che vi guarda con aria di sufficienza in attesa di essere comprato. Sarete in grado? Quando poi per caso avete davvero comprato tutto e avete anche sbloccato i personaggi aggiuntivi, allora c’è sempre il livello di difficoltà supremo, senza Sabbath temporale e con nemici cattivi e fiammanti di rabbia. Un challenge che vi terrà occupati davvero tanto tanto tempo…

Bayonetta 2

E non è finita. Esiste una modalità introdotta con questo capitolo che vi farà davvero sudare le proverbiali sette camice, regalandovi però grosse soddisfazioni e un sacco di Aureole se riuscite a superarla: è la modalità cooperativa online per due giocatori. In una singola arena si affronteranno orde di mostre scelte tra quelli già combattuti nel gioco, più la possibilità di incontri ‘di fortuna’ con altri nemici. Inoltre il gioco introduce un sistema già visto in Kid Ikarus, in cui scommettendo delle aureole si combatterà contro mostri più potenti e in maggior numero, ma con ricompense più corpose. Questo è un gioco che premia chi ci gioca veramente, non come altri titoli che fanno della roulette il loro marchio di fabbrica.

Eugene Fitzherbert
Vittima del mio stesso cervello diversamente funzionante, gioco con le parole da quando ne avevo facoltà (con risultati inquietanti), coltivando la mia passione per tutto quello che poteva fare incazzare i miei genitori, fumetti e videogiochi. Con così tante console a disposizione ho deciso di affidarmi alla forza dell'amore. Invece della console war, sono diventato una console WHORE. A casa mia, complice la mia metà, si festeggia annualmente il Back To The Future Day, si collezionano tazze e t-shirt (di Star Wars e Zelda), si ascolta metal e si ride di tutto e tutti. 42.