Giustizia, in un fulmine

“La giustizia, come il fulmine, dovrebbe comparire come speranza ad alcuni uomini, e come una paura in altri.”

Siamo onesti: per il numero di prodotti che sforna, possiamo asserire che Netflix difficilmente commetta grossi errori, e sono pochi i casi in cui il prodotto finale del colosso dello streaming risulti inadeguato o pessimo. Fortunatamente, Black Lighting conferma questa teoria e sembra finire ben felicemente nella categoria prodotti interessanti e non in quella Iron Fist.

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Chi è l’uomo nero del fulmine?

La cosa più intrigante della serie, forse, è che per certi versi è atipica. Non ci narra le origini di questo eroe, ma inizia ad un punto ben inoltrato della sua vita. Jefferson Pierce è infatti Preside di un’ottima scuola della tanto stupenda quanto flagellata dal crimine New Orleans. Sta ricostruendo il rapporto con l’ex moglie e ha due belle e promettenti figlie, magari un po’ problematiche, ma niente che possa impensierire seriamente chi conosce gli adolescenti. Jefferson Pierce è quindi quello che possiamo descrivere senza dubbio come un uomo di successo, e soprattutto, positivo per la comunità, impegnato nel rendere il domani migliore per le nuove generazioni.
Ma il personaggio interpretato da un convincente Cress Williams (veterano di diverse serie TV, ma mai con un ruolo di protagonista) è molto più di questo: fin dalla prima puntata ci viene spiegato, anche tramite dei convincenti flashback dalle azzeccate scelte stilistiche e di fotografia, che egli era Black Lightning, un vigilante urbano meta umano. Il nostro protagonista ha smesso con la vita del supereroe (peraltro con un’ottima spiegazione, addirittura interessante dal punto di vista filosofico, se vogliamo), per passare ad un progetto di vita più concreto: costruire un futuro migliore per lui, i suoi cari e per chi verrà dopo.

Il meta umano dai poteri elettrici

I personaggi sono fortemente caratterizzati sin da subito, ci viene permesso di inquadrare bene Jefferson, le sue figlie e i vari coprotagonisti. L’aria da ghetto e cultura afroamericana si respira anche grazie forse a qualche cliché, come il gesticolare dei personaggi femminili, ma si tratta pur sempre di una serie di supereroi, ed allora arriviamo al dunque: Black Lightning ha un suo discreto fascino.
Jefferson Pierce è un meta umano di nascita, i suoi poteri non sono concessi né da un oggetto miracoloso (come può essere per uno del Corpo delle Lanterne) né tanto meno da un incidente (vedi Peter Parker, Luke Cage, et similia). Un uomo nato con un potere straordinario che gli consente di manipolare i campi elettromagnetici e di incrementare il suo a proprio piacimento, per sviluppare correnti elettriche ben controllate e contenute. Assistiamo anche a delle scene di combattimento più o meno convincenti, dove nonostante qualche stunt un po’ troppo azzardato, abbiamo una buona impressione di questo eroe. Concreto e sopratutto non troppo cavalleresco, dato che non si fa scrupoli ad usare un malvivente come scudo umano per dei proiettili. Sicuramente il tizio non avrà visto l’Alba del giorno dopo, ma ehi, non gliel’aveva ordinato il dottore di fare il delinquente, giusto?

black lightning pilota

La musica e altri interessanti dettagli

Se i personaggi fanno centro, possiamo sicuramente affermare (come precedentemente detto) che siamo di fronte anche ad un buon livello di regia e di un convincente cast tecnico. Colori brillanti, sopratutto in occasioni di combattimento e flashback in bianco e nero ma con dettagli colorati ci restituiscono ottime sensazioni, e sicuramente anche le musiche rappresentano un punto a favore. Se infatti già con Luke Cage avevamo visto una soundtrack di buon livello accompagnare le immagini sullo schermo, con un buon mix, anche in Black Lightning ci viene proposta questa formula. Ma se per Cage il soul, il blues e il jazz la facevano da padrone, in questa serie sembrano essere il rap e l’Hip Pop i protagonisti in tal senso. Scelta indovinata comunque, dato che parliamo di un eroe dei poveri, ovvero qualcuno che viene dal basso, per difendere chi è in basso.

Una prima puntata interessante, il cui prosieguo verrà rilasciato ogni martedì (il pilota è disponibile su Netflix dal 23 gennaio), fino a compimento della prima stagione, per un totale di 13 episodi. Unita all’apparentemente concreta possibilità di inserire altri super eroi DC in questo contesto, (magari gli Outsiders di Batman?) non possiamo che dirci incuriositi da questo progetto. Non ci resta che sperare in un mantenimento della buona qualità mostrata nella prima puntata.