“Una storia è meno vera se non è accaduta?”

Terzo atto per l’Universo Timed di Shockdom. Per chi si fosse sintonizzato solo ora, ricordiamo che si tratta di un progetto multimediale ideato dal fondatore della casa editrice, Lucio Staiano, con la collaborazione di Paolo Castaldi, Antonio Sepe e Salvatore Cervasio, e consta di serie di prodotti, tra cui un videogioco in realtà aumentata e due collane a fumetti, fruibili autonomamente ma uniti da una sottile ambientazione interna. Dopo Rio 2031 e Vite di Carta, è il turno de Il Canto delle Onde, scritto da Marco Rincione e disegnato da Jessica Cioffi, in arte Loputyn.

Due cordate di multinazionali, arrivate al momento della massima espansione, decidono di trascendere i limiti imposti dagli stati e inglobare le capitali mondiali nel loro governo. È la nascita degli Stati Diffusi che ora dominano il globo: NewState e TheNation. Il tentativo di acquisire sempre più potere ai danni dell’altro causa il danneggiamento delle reciproche sfere d’influenza, cosa che ha portato le due macro entità a vivere una nuova guerra fredda. Le armi di questo conflitto sono i Timed, delle persone dotati di straordinari poteri che però riducono la vita del suo utilizzatore.

2030. Trieste, la città sul mare, la porta dell’Europa, è stata dimenticata dai titanici organismi e si trova sull’orlo della decadenza. Qui vive una ragazzina di nome Claudia, insieme alla madre e al fratello. Claudia è un’adolescente molto schiva e solitaria, che sembra subire costantemente il richiamo dell’acqua. In realtà, riesce a sentire i canti dei pesci, le loro storie. Tra questi c’è Asburgo, che diventa la sua ragione di vita. Ma la felicità non è destinata a durare a lungo…

L’interessantissima iniziativa Timed, appena arrivata in libreria e in fumetteria, può fregiarsi, oltre alle pubblicazioni, di un sontuoso gioco in AR realizzato da Joinpad, un’eccellenza del settore, presentato allo scorso Comicon di Napoli e sbarcato al Lucca Comics and Games nella versione definitiva. Già questo dovrebbe fare intuire la bontà dell’idea espressa dai vertici della Shockdom, qualcosa che non ha eguali in Italia e che costituisce un grosso investimento da parte della casa editrice.

A ciò si aggiunge una serie di storie a fumetti divisi in due collane differenti: una che si occupa di approfondire la trama orizzontale dell’Universo Timed, l’altra di alcuni aspetti periferici e di contorno, come gli effetti che l’acquisizione di poteri sorprendenti ha su persone incapaci di usarli. Se avete sfogliato Vite di Carta e Rio2031 vi sarete accorti di quanto questo limite sia in realtà molto ampio, così da lasciare un certo spazio agli autori e permettere l’ingresso di tante firme tra loro diverse. Alla fine, per quanto riconducibili ad uno stesso mondo e ad una comune etichetta, le storie Timed sono vicende autoconclusive unite appena da un’ambientazione di fondo, cosa che permette una grossa libertà di manovra.

È quello che si nota sfogliando Il Canto delle Onde, un bellissimo racconto sulla tristezza e sulla forza delle storie, scritto da Marco Rincione e illustrato da Jessica Cioffi. Il primo è uno degli sceneggiatori di punta della Shockdom, che si è già occupato, in tandem col fratello Giulio, di Vite di Carta e che promette di essere al centro del progetto. L’altra è una giovanissima disegnatrice (classe 1990), che ha già all’attivo diversi lavori importanti, come Cotton Tales e Loputyn, sempre per Shockdom, oltre che la copertina del ColorFest numero 19 di Dylan Dog. Entrambi hanno uno stile personalissimo e riconoscibile, con cui si sono fatti notare.

Da una parte abbiamo uno scrittore capace di scavare a fondo nella depressione, nella malinconia e nella solitudine, dall’altra un’artista dotata di un tratto che vive di dicotomie, fatto di impressioni visive e dettagli straordinari, di infanzia che coesiste con l’orrore, di influenze manga e sfumature gotiche.
Non è un caso che entrambi si trovino così bene, nelle pagine del Canto delle Onde: la commistione dei loro sforzi dà origine ad una favola dalle forti tinte nere, poetiche e oniriche, sullo sfondo di una Trieste forse mai così magica e decadente (oserei dire “Romantica“), inserita nel contesto più ampio dell’universo Timed. Se Rincione ripropone qui molte delle sue riflessioni, sviluppate già in Vite di Carta e in altri lavori, Jessica Cioffi offre il lato migliore della sua arte mostrando di essere cresciuta molto in questi anni. Anche perché il suo collega elabora un intreccio assai vago, a metà tra sogno e realtà, lasciando parecchio spazio alla sua matita. È incredibile cosa questa disegnatrice riesca a fare avendo a disposizione un foglio di carta e licenza di inventare, per come sia in grado di replicare climi e contrasti sulla pagina. Da quel punto di vista, il volume propone un campionario stupendo di disegni e colori. Forse poteva essere fatto qualcosina di più nella preparazione dei comprimari, che finiscono per perdersi un po’ troppo e risultano caratterizzati male, a tratti quasi con superficialità.

il canto delle onde

Verdetto:

Dopo Vite di Carta e Rio2031, Il canto delle onde è la terza uscita del nuovissimo universo Timed di Shockdom. Nelle illimitate possibilità di questa neonata realtà narrativa, il lavoro di Marco Rincione e Jessica Cioffi esplora un aspetto secondario e parallelo, realizzando una storia dalla forte componente autoriale che consente al tratto della disegnatrice di venire fuori. La trama vaga e i personaggi poco sviluppati smorzano la lettura, ma il racconto risulta godibile grazie al lato artistico che conferma l’inarrestabile ascesa di un’artista brava e talentuosa.

Elia Munaò
Elia Munaò, nato (ahilui) in un paesino sconosciuto della periferia fiorentina, scrive per indole e maledizione dall'età di dodici anni, ossia dal giorno in cui ha scoperto che le penne non servono solo per grattarsi il naso. Lettore consumato di Topolino dalla prima giovinezza, cresciuto a pane e Pikappa, si autoproclama letterato di professione in mancanza di qualcosa di redditizio. Coltiva il sogno di sfondare nel mondo della parola stampata, ma per ora si limita a quella della carta igienica. Assiduo frequentatore di beceri luoghi come librerie e fumetterie, prega ogni giorno le divinità olimpiche di arrivare a fine giornata senza combinare disastri. Dottore in Lettere Moderne senza poter effettuare delle vere visite a domicilio, ondeggia tra uno stato esistenziale e l'altro manco fosse il gatto di Schrödinger. NIENTE PANICO!