Leo Ortolani intervistato da Stay Nerd

In quel di Carrara, lo staff di Stay Nerd non si è lasciato sfuggire l’occasione di intervistare un altro grande del fumetto italiano: Leo Ortolani. Da appassionati lettori di Rat-Man, conoscere e poter intervistare Leo è stato un onore oltre che un piacere. Leo ai nostri microfoni si è dimostrato davvero disponibile nel rispondere a tutte le nostre domande.

362_tuttorat_01_1024x768Allora Leo intanto grazie per quest’intervista. Per iniziare volevamo chiederti quale futuro toccherà a Rat-Man. Finirà davvero?

Quello che succederà lo vedremo nelle prossime uscite, in ogni caso comunque si chiuderà. Quando tu racconti di un personaggio basandoti su un argomento come quello dei supereroi, alla fine ti ritrovi ad aver sviscerato tutto e quindi è meglio dargli un giusto epilogo. Non mi sarei mai immaginato di sviluppare una serie intera, però quando mi ci sono trovato dentro, sono andato avanti e adesso mi rendo conto che l’argomento va chiuso. È bello fare una parabola: che inizia, cresce e alla fine si chiude… come la vita in sostanza.

Abbiamo scoperto di recente parlando con Giacomo Bevilacqua, che tu parteciperai a un Dylan Dog Color Fest dedicato a Groucho. Ti va di dirci come ti sei approcciato a un personaggio come Groucho?

Guarda, è stato Roberto Recchioni che me l’ha chiesto. Stavo bevendo del vino per cui quando ho detto sì, dopo due secondi mi sono detto: “no, perché ho detto sì!”. È stato un simpatico bastardo a circuirmi in un momento di debolezza! Ho passato dei mesi in cui ho messo da parte la cosa, perché non sapevo proprio come avvicinarmi al personaggio. Poi sempre a seguito di una telefonata con Roberto, in cui si discuteva di altro, gli ho detto: “guarda Roberto non so cosa fare!”. Stavo quasi per dirgli di lasciar perdere, ma lui mi rispose che c’era tempo per portare avanti il lavoro. Io pensavo infatti che dovesse essere pubblicato quest’anno, poi ho sentito anche gli altri che parteciperanno (quelli più avanti sono Giacomo, poi c’è Tito Faraci e Silvia Ziche) e poi ci siamo io e Zero Calcare che siamo rimasti un tantino indietro con in lavori. Alla fine uscirà l’anno prossimo, non vorrei dire nulla di preciso, perché sarà una cosa un po’ particolare. Posso dire solo questo: mi sono reso conto che Groucho è una spalla, lo stesso attore Groucho Marx quando faceva le sue comiche difficilmente era da solo. Era sempre insieme ad altri, spesso con i fratelli, infatti il suo tipo di umorismo era legato sia alle situazioni che ai giochi di parole, ma comunque calate all’interno del contesto. Mentre chi scrive Dylan Dog e poi arriva a Groucho… piuttosto preferirebbe spararsi un colpo! (dice scherzando). Perché non sai mai cosa scrivere su Groucho, insomma ci sono queste battute tristi, terrificanti e per nulla riuscite che quasi non c’entrano niente con la storia. Di fatto mi sono detto: “qua non si riesce a saltarne fuori”. Per cui posso solo dire che non sarà una storia di Groucho in senso stretto proprio perché “non ci saltavo fuori”. Groucho è una spalla non un protagonista. È come fare un film di Mad Max con solo Nux.

Leo Ortolani Stay Nerd

Quanto ti è piaciuto Mad Max?

Mi è piaciuto abbastanza, devo dire la verità. Con questo film mi sono reso conto di come siamo alla frutta con i film dei supereroi.  Sicuramente andranno avanti e avranno successo, con la loro cifra stilistica possono andare avanti tranquillamente, facendo sicuramente anche più soldi di Miller. Mad Max non ha minimamente sfiorato gli incassi di Avengers. Io col film Age of Ultron mi sono “sgeonfato i maroni”. Ho proprio raggiunto la saturazione dopo aver visto questo bel “Telefilmone”, dato che non lo si può nemmeno definire film. Sono contento che Joss Whedon se ne vada, lo dico ufficialmente. Non è un regista di “film” e inoltre hanno già rovinato il prossimo Captain America, perché sarà identico a Age of Ultron, devono metterci per forza i riferimenti alla cosmologia cinematografica che stanno creando. Stanno dimenticando una cosa: devono fare un film che deve funzionare da solo, non che sia fan service e nulla più. Non lo so, o i fratelli Russo son bravi a mantenere la bussola anche in questi frangenti o personalmente gli dico ciao, anzi uno Ciaone!

Visto che siamo qui a Carrara Show, che ne dici di darci un tuo parere riguardo questa fiera alla sua prima edizione che, tra le varie cose, ha dedicato spazio anche a delle tavole di Giorgio Cavazzano?

Che dire, le tavole viste originali sono sempre uno spettacolo perché io son venuto su leggendo le sue storie di Topolino e le riconoscevo fin da piccolo proprio perché Cavazzano era ed è unico nel suo stile. Tra l’altro il suo stile è stato clonato anche da altri autori, in tal senso possiamo dire che ha fatto praticamente scuola.
È la prima volta che vengo a Carrara e devo dire che se non ci avessero messo vicino al campionato mondiale di calcio balilla sarebbe stato meglio, visto che non riesco a sentire nemmeno i miei pensieri! Sappiate che è un incubo, dopo solo due minuti perdo il filo del discorso vista la confusione. Magari la prossima volta ci mettiamo le macchine tamarre con gli smarmittamenti, così almeno facciamo tutt’uno con Mad Max!

You Comix Rat-Man Neo

Che ne dici di parlarci anche di ARF, che ha cercato e sta cercando, senza nulla togliere ad altre fiere italiane importantissime, di riavvicinare l’autore e il fumetto come medium culturale al lettore. 

Mi piace molto la caratterizzazione della fiera, ovvero parlare di fumetto e basta. Con buona pace degli appassionati: fuori cosplayer, fuori tori meccanici e così via… qua si parla solo di fumetto! Come se fosse un vero e proprio Salone del Fumetto. Io sono stato al Salone del Libro, in cui c’è stata anche quest’apertura di porte agli autori del fumetto. Mi va benissimo, come dice Oscar Wilde: basta che se ne parli. Per me è una tappa, una tappa che ci porti ad un vero Salone del Fumetto, dove il fumetto abbia la sua dignità. Per carità nel Salone del Libro ha la sua dignità, ma ricordiamoci che il Fumetto è ancora la Nona Arte, di nome e di fatto.

20110816174010!Rat-Man_Color_Special_1In questo periodo stiamo vivendo un momento storico, per il fumetto italiano, davvero molto particolare. Gradiremmo un tuo commento a riguardo, considerando anche l’attività di “rinnovamento” iniziata da Bonelli con il “nuovo” Dylan Dog di Roberto Recchioni.

Guarda innanzitutto penso si stia vivendo quello che chiamo il Rinascimento del Fumetto Italiano. Nel senso che c’è molto fermento, ci sono le scuole di fumetto piene e così via. C’è una gran voglia di sognare, forse dettata anche dal periodo storico difficile, a causa della crisi che purtroppo c’è ed è inutile negarlo. Non sappiamo bene come uscirne, e quindi la gente se ne esce con la fantasia. È sempre stato così, io ad esempio non potevo uscire di casa e con la fantasia mi creavo avventure. Io vedo la situazione da un punto di vista macroscopico. Che dire: un grandissimo grazie a Recchioni in particolare per quello che sta facendo per il fumetto, non solo per quanto riguarda Bonelli ma per il mercato in generale. Il fatto di battere gran cassa, se vogliamo dirla così, sui social, il fatto di presentare lavori di qualità può fare solo che bene, non solo al fumetto Sergio Bonelli Editore, ma fa proprio bene al fumetto in generale, perché chi va in edicola a comprare Orfani o Battaglia, per forza di cose vede anche altri fumetti e magari li acquista in un secondo momento. Per cui penso stia facendo un ottimo lavoro, e lo ringrazio doppiamente di questa novità: 4 Hoods, presentata all’Arf come una futura testata Bonelli dedicata ai ragazzi più giovani. Cosa che sembra strana a dirsi, visto che in genere ci sono solo fumetti scritti da 40enni per 40enni, oppure per persone che abbiano un certo livello di cultura per capire le gag. Io per esempio alle mie bimbe ho fatto vedere delle gag di Rat-Man, tuttavia per ovvi motivi di età non le hanno capite. Fatto sta che cominciare ad avvicinare i ragazzi più giovani al fumetto è una cosa bellissima, perché sì, ci sono ancora giustamente Topolino e Giornalino che già lo fanno, ma quando ci sono prodotti che esistono da decenni si sente il bisogno di una novità che scuota un attimo la situazione. Un po’ come mi è successo oggi, eravamo tutti fermi in coda sull’autostrada, ad un certo punto qualcuno ha suonato il clacson e si sono mossi tutti. Insomma è come se io vedessi Roberto suonare il clacson e mi va benissimo!

Leo Ortolani SN

 

Seguiamo il tuo blog da quando l’hai aperto, però raccontaci anche dell’Ortolani post Rat-Man, ci immaginiamo già la presenza di altri progetti su cui magari stai già lavorando, puoi anticiparci qualcosa?

Mi piacerebbe fare qualcosa con la Sergio Bonelli Editore, Roberto mi ha detto quando vuoi venire, siamo lì. Mi fa piacere perché mi sembra di essere trattato come un fumettista serio (ride). Quando inizi come fumettista e vai a bussare alle case editrici difficilmente ti aprono, quando poi invece passi e le porte si spalancano, ti fa anche un po’ paura, anche perché poi devi comunque dimostrare qualcosa, anche se alle spalle hai venti anni di attività su Rat-Man! Se dovessi fare un progetto con Bonelli e creare qualcosa al di fuori dei miei soliti circuiti, potrei così intercettare nuovi lettori, persone che magari non mi conoscono o che hanno sentito parlare di Rat-Man solo di sfuggita. In tal senso facendo lavori diversi potrei così incuriosire lettori nuovi e chissà che non vadano poi a recuperarsi Rat-Man. Quindi mi piacerebbe diventare un po’ più “ballerino”.

Leo ti ringraziamo veramente, veramente tantissimo!

Grazie a voi!