Il ritorno di Saetta McQueen

La filmografia di Pixar può essere abilmente riassunta in una serie di capolavori pressoché perfetti: ogni film dello studio di animazione si fregia di tematiche importanti, raccontate con sentimento e passione. Come ogni casa però c’è sempre una pecora nera e, nel caso della compagnia fondata da Steve Jobs, questa si chiama Cars – Motori Ruggenti.

Un film sicuramente caro agli appassionati di motori ma che ha sempre convinto poco critica e pubblico e che ha portato ad un seguito tra i più disastrosi di sempre per Disney. Ecco dunque che le sensazioni circa Cars 3 (nelle sale cinematografiche italiane a partire dal 14 settembre) sono miste e sostanzialmente poco favorevoli, ed il risultato finale conferma l’idea che questo terzo capitolo sia un film buono, ma che non si impegni a tirare fuori nulla di nuovo, anzi.

Saetta McQueen è ormai una leggenda delle corse e, come tutte le leggende, arriva il momento in cui c’è bisogno di dire basta. Le gare di motori stanno cambiando, grazie a nuove tecnologie che spingono le macchine oltre i propri limiti, costringendo i più anziani ad un amaro ritiro. Saetta ovviamente non ci sta ma il divario tecnologico non può essere colmato solo dalla tenacia, e così nell’ultima gara del campionato rimane vittima del famoso incidente visto in tutti i trailer.
La risalita di Saetta è lunga e difficoltosa ma saranno proprio le esperienze positive e negative che permetteranno al nostro eroe di tornare in corsa, o quasi.

Vi ricorda qualcosa? Beh, ciò è normale ed anche lecito, e rappresenta il maggiore difetto di Cars 3: una sceneggiatura che strizza continuamente l’occhio al primo film. Un difetto che nasce forse dalla necessità di calpestare un terreno sicuro e reso instabile dal secondo capitolo della serie, capitolo che tra l’altro sembra non essere mai esistito nel mondo di Saetta e soci. Sicuramente la produzione ha avuto del coraggio nel mostrare delle situazioni inedite, introducendo diversi personaggi nuovi e relegando storiche spalle come Cricchetto e Sally Carrera in un angolo per cercare di creare qualcosa di diverso, tuttavia l’obiettivo risulta centrato solo in parte.

Cruz Ramirez, personaggio che fa parte della nuova guardia di allenatori di macchine, è ben caratterizzata e rappresenta un perfetto contraltare al classico egoismo di Saetta, stavolta ancor più ingombrante visti i fallimenti che gravano sulla sua autostima (auto-stima, ok scusate n.d.R.) e non sarebbe stato male assistere ad una prosecuzione della trama un po’ più originale.

La prima metà del film si rivela infatti interessante per via di alcune idee nuove, come la corsa campagnola ed altri spunti, salvo poi ritrovarsi costretti ad utilizzare un deus ex machina la cui presenza è quasi una costante dell’opera al punto da essere davvero fastidioso ed anche un po’ inopportuno. Non vogliamo svelarvi di quale personaggio stiamo parlando ma, se avete un minimo di confidenza con il franchise, potrete facilmente intuire qualcosa, con annesso sguardo verso il cielo.
Sì, perché Cars 3 fa all’incirca lo stesso lavoro di Star Wars Episodio VII, solo in maniera molto più forzata e volta a rappresentare questo film come il vero seguito del primo capitolo, con risultati che però non sono davvero soddisfacenti e lasciano pensare più ad un modo semplice di sbigliettare puntando al risparmio.

Non mancano per fortuna le gag, la cui comprensione sarà comunque relegata principalmente a chi è appassionato di motori ma si renderanno tutto sommato accessibili, ad esempio l’IA dell’allenamento in realtà virtuale di nome Vettel che dovrebbe essere chiaro a tutti e, in generale, un buon bilanciamento tra comico e drammatico, ovviamente sempre da intendersi come disneyano.

Sul lato tecnico la regia mostra la solita cura targata Pixar, adrenalinica nelle fasi di corsa senza però mai esagerare cascando sul confusionario, e molto delicata in situazioni più soft con tagli di camera affascinanti. Il merito è anche di un comparto tecnico come sempre di ottimo livello, grazie ad ambienti dal realismo impressionante ed una grande attenzione ai dettagli.

Anche il sonoro restituisce ottime sensazioni, nonostante una colonna sonora non indimenticabile ma che funziona nell’accompagnare numerosi momenti del film, mentre sul fronte del doppiaggio sottolineiamo la presenza dei telecronisti Ivan Capelli e Gianfranco Mazzoni nel commento delle gare ufficiali e le guest star La Pina e J-Ax che, dobbiamo dirlo, hanno contribuito in modo più che sufficiente ad una buona riuscita.

cars 3 recensione

Verdetto:

Cars 3 rappresenta il vero seguito della prima volta di Saetta McQueen, con il difetto però di essere arrivato con molti anni di ritardo e con il compito di correggere il tiro dopo un sequel ufficiale tremendo. Non siamo di fronte ad un film da buttare, ma siamo sicuri che un po’ di passione e lungimiranza nella sceneggiatura avrebbe permesso all’opera di avere la giusta concretezza, invece di essere un lungometraggio volto a rendere gli utili dell’ultimo trimestre del 2017 un po’ più ricchi.

Francesco Paternesi
Pur essendo del 1988, Francesco non ha ricordi della sua vita prima del ’94, anno in cui gli regalarono un NES: da quel giorno i videogiochi sono stati quasi la sua linfa vitale e, crescendo con loro, li vede come il fratello maggiore che non ha mai avuto. Quando non gioca suona il basso elettrico oppure sbraita nel traffico di Roma. Occasionalmente svolge anche quello che le persone a lui non affini chiamano “un lavoro vero”.