Chi è Cthulhu? Guida alla conoscenza e alla sopravvivenza del Grande Antico nella vita reale e nei videogiochi

“Ia! Ia! Cthulhu Fhtagn!”. No, non sto imprecando in qualche italico dialetto sconosciuto, sto solo citando dei versi dello scrittore H.P.Lovecraft traducibili più o meno in “Cthulhu attende sognando”. Ma chi è questo Cthulhu e perché è tanto famoso? Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un boom della sua presenza online, riferimenti alla sua persona si trovano ovunque ed in tutte le salse: i meme di Cthulhu, i film con Cthulhu, le canzoni su Cthulhu, i videogiochi, merchandising di ogni tipo, spassose parodie su Youtube, Cthulhu for president, My little Cthulhu, i cereali di Cthulhu… Temo che anche il mio vicino di casa ora sia Cthulhu!.

C1

Ma cosa ha reso così famosa una creatura che in tutta la miriade delle opere di Lovecraft viene citato una manciata di volte ed appare fisicamente in una sola? Qual è il segreto della popolarità di questo dio abissale infinitamente cattivo che ha reso tutto il web un esperto conoscitore (o quasi) dello scrittore di Providence?

Nella possibilità seppur remota di un suo risveglio dalla perduta R’lyeh quanti di voi saranno realmente in grado di sopravvivere alla venuta di questo famosissimo Grande Antico? Serve una guida.

Il Solitario di Providence e il Necronomicon

Il papà di Cthulhu è Howard Philip Lovecraft, che insieme ad Edgar Allan Poe è uno dei maggiori scrittori di letteratura horror mai esistiti. Osteggiato dalla critica a lui contemporanea che lo accusava di essere troppo “straniante” è diventato invece uno dei padri del genere horror e fantascientifico negli anni a venire trasformandosi in una icona ed in un vero e proprio mito per i suoi lettori. Nato e vissuto a Providence una città a nord di New York nello stato del Rhode Island (1890-1937) ha avuto una vita costellata di difficoltà economiche, traumi fisici e psicologici che hanno influenzato profondamente le sue opere nelle quali possiamo trovare un mix di generi e temi tutti differenti tra loro: horror, fantascienza, fantasy, chimica, biologia e geologia, riflesse nella società in forte evoluzione nella quale viveva e verso la quale si sentiva enormemente spaesato.

Cthulhu

 

L’inconscio e l’incubo sono le muse oltre alla sua fervida, incredibile immaginazione che lo ha portato ad inventare miti e suggestioni che ancora appassionano tanti lettori ed autori. Parte della fama di Lovecraft, in effetti è merito di una stuola di scrittori che negli anni successivi alla sua morte hanno pubblicato opere e racconti ispirati al suo universo, primo fra tutti August Derleth il quale alla morte dell’amico, decise di fondare una casa editrice la “Arkham House” (Arkham è il nome di una città immaginaria di Lovecraft, spesso teatro dei suoi racconti) e con essa pubblicò raccolte delle sue opere riuscendo a concentrare in pochi volumi tutta la miriade di racconti pubblicati precedentemente con Weird Tales.

Numerosi sono gli scrittori che hanno collaborato con lui come Clark Ashton Smith o che si sono ispirati a lui come Robert W. Chambers con il suo bellissimo “Il Re in Giallo”, Ray Bradbury, Conan Doyle il quale fa investigare i misteri di Lovecraft da Sherlock Holmes fino ai più moderni Neil Gaiman e Stephen King il quale cita uno dei Grandi Antichi; Yog Sothoth e in un discorso fa riferimento alle pianure di Leng altro luogo dell’immaginario Lovecraftiano. Finiamo citando persino Umberto Eco il quale ne “Il Pendolo di Focault” fa riferimento a Cthulhu in un incantesimo.

Cthulhu

 

Il Ciclo di Cthulhu o Mito di Cthulhu è l’opera letteraria che ha reso famoso Lovecraft e ad oggi è anche la più conosciuta. Sono una serie di racconti horror/fantascientifici che fanno riferimento ad una civiltà extraterrestre ed i suoi Dei: i Grandi Antichi (tra cui il nostro Cthulhu). Q

uesta civiltà abitava la nostra Terra in ere precedenti l’avvento dell’uomo ed il suo retaggio fatto di culti, segreti e misteri è arrivato ai giorni nostri attraverso il Necronomicon o Libro dei nomi dei morti, il famosissimo e blasfemo grimorio di magia nera scritto da Abdul Alhazred nell VIII secolo attraverso il quale è possibile evocare i Grandi Antichi a patto che l’invocatore in questione sia in grado di interpretarlo e a costo della propria sanità mentale, insomma evocare un Grande Antico non è cosa di tutti i giorni. Non tutte le menti umane infatti sono in grado di sopportare le rivelazioni racchiuse nelle sue pagine e quasi tutti i protagonisti dei racconti di Lovecraft finiscono per impazzire o peggio (Alhazred stesso viene fatto a pezzi da una creatura invisibile in pieno giorno).

Cthulhu

 

Ovviamente il Necronomicon è uno pseudobiblium cioè un libro mai scritto ma partorito dall’immaginazione del suo creatore, un espediente letterario per dare veridicità alle sue opere talmente ben congegnato ed ispirato da trarre in inganno generazioni di scrittori e lettori a venire. Lo stesso autore ad un certo punto della sua vita ha dovuto dichiarare che il grimorio è frutto della sua invenzione ma nonostante questo c’è gente che ancora crede nella sua esistenza.

Tracce del Necronomicon si possono trovare qua e là nel corso della storia nei vari bollettini bibliofili e una scheda del libro è stata inserita anni fa, da uno sconosciuto, nella Biblioteca dell’Università della California. Si narra anche che un’altra copia sia custodita nella Biblioteca Vaticana ma questa molto probabilmente è solo una leggenda. Il Necronomicon viene descritto come un grosso tomo rilegato con la pelle di essere umani uccisi durante riti sacrificali e naturalmente scritto con il sangue, secondo il mito ne esistono varie copie al mondo ma quasi tutti falsi, la prova inconfutabile di avere tra le mani un originale è proprio la sua macabra copertina, se è fatta di pelle umana è lui.
Nei suoi testi si profetizza il ritorno del Grande Cthulhu, l’antico Dio che riposa in un sonno mortifero nella perduta città di R’lyeh; lui tornerà a calcare la terra ponendo fine all’era degli uomini.

Cthulhu

 

Ti presento Cthuhlu e i suoi fratelli… Ma anche no

Cthulhu è uno dei Grandi Antichi; non è l’unico ma indubbiamente è il più famoso tra di loro ed è anche il loro sacerdote. Questi esseri extraterrestri super potenti provengono da altre dimensioni, sono adorati come divinità da segreti gruppi di cultisti umani e sono stati esiliati sulla terra per motivi sconosciuti dagli Dei Esterni il cui messaggero è Nyarlatoteph “Il Caos Strisciante” l’unico di loro realmente attivo sulla Terra e negli altri pianeti dove vi è vita intelligente, un araldo che è in grado di parlare qualunque lingua e capace di portare alla follia con le sue parole. È un servitore di Azatoth “Il Caos Primitivo” il più potente tra tutti, ed è forse il più famoso insieme a Cthluhu stesso.

I Grandi Antichi, esiliati appunto sulla Terra da questi terribili Dei Esterni, si nascondono in attesa del momento propizio per tornare. Se ne contano quasi una settantina e la loro fama ha trasceso le opere di Lovecraft fino a contaminare la cultura di massa ispirando fumetti, videogiochi e film: Guillermo del Toro ha tratto ispirazione in Y’golonac per il suo mostro pallido dalle mani occhiute ne Il Labirinto del Fauno.

 

Uno dei Grandi Antichi si chiama Hastur o “Colui che non deve essere nominato”… vi ricorda qualcuno? In Hellboy c’è un mostro che somiglia enormemente a Cthulhu e nel fumetto della Justisce League il popolo dei Thanagar adorava proprio loro.

Cthulhu, è appunto un semidio insieme ai i suoi fratelli e viene descritto come un essere gigante dalla forza e potere prodigiosi. Vagamente antropomorfo ha la testa simile a quella di un polpo contornata da lunghi tentacoli, braccia con artigli, ali da pipistrello e bocca dentata, i suoi occhi sono vacui ed osservano tutto e niente. Compare per la prima nel racconto “Il richiamo di Cthulhu” scritto nel 1926 e pubblicato per la prima volta nel febbraio del 1928 su Weird Tales, un magazine statunitense di racconti horror simile alla nostra Urania e al solo mostrarsi fa impazzire di orrore il protagonista, insomma non si può dire che non sappia come entrare in scena.

Cthulhu è recluso nella sommersa R’lyeh, una città sprofondata nell’Oceano Pacifico del Sud, una gargantuesca costruzione basata su dimensioni e materiali non umani ed incute timore in chiunque gli si avvicini. Le superfici sono di materiale basaltico ciclopico, verdastre e gocciolanti di alghe, le geometrie non euclidee con angoli e visuali non sono di questo mondo (personalmente la immagino come un perfetto incrocio tra un quadro di Escher ed un’opera di Giger, se può aiutarvi). Le sole cose che emergono dalle acque sono un monolito ed una cittadella mentre Cthulhu è tumulato nel cuore della città, in un tempio coperto di geroglifici alieni.

C5

R’lyeh, se voleste visitarla di persona, è geograficamente situata nell’Oceano Pacifico del Sud a queste coordinate 47°09′S 126°43′W e la sua posizione fa parte dei uno dei Poli dell’Inaccessibilità: sono degli interessanti punti sulla superficie terrestre dalle caratteristiche statistiche notevoli riassumibili in “Qual è il punto oceanico più distante da qualsiasi terra emersa?” oppure “Qual è il punto delle terre emerse più distante da qualsiasi costa?” ce ne sono vari in tutto il globo e lalocazione di R’lyeh ricade in uno di questi e per la precisione in quello più lontano da qualunque terra emersa chiamato anche Punto Nemo in onore del Capitano Nemo.

Ovviamente R’lyeh è frutto di fantasia ma ci tengo ad informarvi che nel 1997 la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA un’agenzia federale statunitense che si occupa di meterologia) ha registrato a più riprese ed esattamente in quel punto, una serie di bloop cioè dei suoni giganteschi di bassissima frequenza di origine ancora sconosciuta…
Paura eh?

Torniamo a Cthulhu. Come dicevo lui riposa in un ciclopico tempio della città caduto in un sonno come morte ed oniricamente contatta gli umani mandando loro incubi ed oscuri presagi. È in attesa della congiunzione astrale favorevole per risvegliarsi e tornare quindi a dominare la Terra:

“Quando le stelle si saranno allineate alcune forze ignote libereranno i corpi dei Grandi Antichi. […] I sacerdoti segreti faranno risorgere il Grande Cthulhu dalla tomba per ripristinare il suo dominio sulla Terra… L’umanità diverrà come i Grandi Antichi: libera e selvaggia, al di sopra del bene e del male, senza leggi né morale. […] Gli Antichi liberati insegneranno all’umanità nuovi modi di urlare e uccidere, e tutta la Terra brucerà in un olocausto di estasi e libertà.” (tratto da “Il Richiamo di Cthulhu”)

Non si conoscono bene i suoi poteri, sicuramente la telepatia è uno di quelli oltre ad una probabile forza prodigiosa e una stazza che incuterebbe timore a chiunque. Un suo eventuale risveglio porterebbe l’estinzione di quasi tutta l’umanità facendo impazzire ogni essere vivente che si trova davanti prima di divorarlo. La sola salvezza sarà (forse) garantita ai suoi adepti a patto di una tabula rasa di tutto quello che può essere chiamato civiltà. Il suo destarsi sarà l’araldo del ritorno degli Dei Esterni (quelli più grossi e cattivi) sulla Terra e la fine indiscutibile dell’era dell’uomo.

Non è uno scenario roseo, vero? Certo è che ora, nel 2015, abituati ad immagini ben peggiori di quella di un mostro polipoide alato ci fa alquanto sorridere l’idea di impazzire di orrore alla sua sola vista ma cerchiamo di inquadrare questo scenario nell’ottica del suo anno di pubblicazione che vi ricordo essere il 1928. Per l’epoca un racconto con abomini come questo non passava inosservato ed è stato proprio il tema così alieno e straniante la causa di molte critiche mosse a Lovecraft.

Cthulhu è sveglio! E adesso?

 

Immaginate un mostro grande come Godzilla o più fatto di materia non umana, dalla forza immane, poteri divini e capace di ridurre in schiavitù la razza umana con la sola forza di volontà o di farla impazzire. Con in sé l’innata conoscenza di tutte le leggi del cosmo a noi conosciute e non. Che fare? La risposta più ovvia è “usiamo una bomba atomica!” ma vi ricordo che la materia di cui è fatto il nostro semidio non è umana e non risponde alle nostre leggi della fisica.

Nelle note del gioco di ruolo intitolato fantasiosamente “Il richiamo di Cthulhu” si racconta di come il mostro sia stato sventrato da un piroscafo lanciatogli contro a tutta velocità ma poco dopo sia riapparso in forma gassosa. L’idea della bomba nucleare può essere quindi accantonata a meno che non vogliamo avere a che fare con una bella nube gassosa gigante, divina e radioattiva. Le armi umane in realtà servono a ben poco e a meno che non si possano ingaggiare gli Watchmen e chiedere l’aiuto di Dr. Manhattan forse l’unico con il potere sufficiente a fare qualcosa, come si sul dire: siamo nella merda fino al collo e quindi tanto vale mettersi comodi e godersi la fine del mondo. L

a soluzione migliore quindi è semplicemente quella di evitare che si risvegli; se conoscete qualche cultista dissuadetelo, distraetelo con qualcosa di estremamente coinvolgente che lo tenga impegnato e annulli il suo quoziente intellettivo, cose come Beautiful e la musica dei The Kolors dovrebbero funzionare.

Cthulhu mainstream

Premesso tutto ciò torniamo al nostro quesito iniziale: come è possibile che questo dio supercattivo sia diventato così famoso? Semplicemente perché ha tutte le carte in regola per farlo: è enorme, tentacolato, superpotente, intelligente oltre l’umana comprensione, sa tutto e vede tutto, cattivo fino al midollo, fa impazzire alla sola vista: insomma è praticamente perfetto.

Il web è stato il trampolino di lancio per la sua fama ed ora è contaminato dalla sua presenza spaziando dalle fan art ai meme, c’è persino un sito internet a lui dedicato e chiamato LolThulu ed un altro chiamato Calls for Cthulhu che ha postato dei video nei quali Cthulhu, risvegliatosi per andare in bagno non riesce più a prendere sonno e quindi decide di mettere su un talk show nel quale risponde alle chiamate telefoniche dei suoi fan per risolvere (a modo suo) i loro problemi. Il merchandising poi è praticamente infinito e si va dalle pantofole ai peluche, spille, chitarre, statuine, magliette, anelli, set di dadi per gioco di ruolo fino alle tutine per bambini.

Per quanto riguarda il resto della nostra cultura, gli sono stati dedicati vari film ma tutti poco azzeccati e che non hanno riscosso molto successo, vale la pena comunque di citare Cthulhu (2007) del regista Daniel Gildark basato sul racconto La maschera di Innsmouth e Il seme della follia (1995) di John Carpenter, il terzo film della trilogia dell’Apocalisse, uno dei suoi film migliori e forse quello che è riuscito a cogliere la meglio la follia e l’orrore che si nasconde tra le trame dei racconti di Lovecraft. Merita un’occhiata, fidatevi.

 

 

Per il resto il mondo cinematografico è pieno di riferimenti a Lovecraft in generale, basti pensare a La Casa 1,2 e L’armata delle Tenebre con il suo attesissimo sequel Ash vs The Evil Dead (allelujah!) nel quale il prode Ash deve trovare e leggere fallendo miseramente il Necronomicon; Hemogoblin-Creature dell’inferno, film a basso budget del 2007 è basato sul racconto “The lurking fear” nel quale un uomo in cerca di una cura per una malattia che lo affligge scopre il nefasto retaggio della sua famiglia; a seguire La Cosa di Carpenter; Alone in the Dark, sia il videogioco che il film, tralasciando l’oscenità di quest’ultimo, anche il nostrano Lucio Fulci si è ispirato a Lovecraft per molti dei suoi film, la lista insomma è immensa.

 

Il mondo del gioco di ruolo non è da meno e ha attinto a piene mani da questo universo facendo nascere titoli come (indovinate un po’?) “Il Richiamo di Cthulhu” ambientato negli anni ’20 e nel quale si vestono i panni di persone comuni; poliziotti, studiosi, medici ecc., che attraverso una prima e semplice quest come la sparizione di un libro o di una persona man mano entrano in contatto con il mondo che si cela al di là della realtà e con i mostri che la popolano.

È estremamente semplice veder morire i propri personaggi o farli impazzire, il sistema di gioco infatti ricalcando i testi di Lovecraft, prevede un tot di punti di sanità mentale che funzionano come quelli vitali; più si è esposti ad orrori che vanno oltre l’umana comprensione più è facile impazzire.

La mia personale esperienza di gioco non è durata più di due sessioni ed è finita proprio per questo motivo. In questo caso è essenziale che il Master (il narratore, quello che tira le fila del gioco) sia un esperto conoscitore dell’universo Lovecratiano altrimenti il gioco non avrà senso e tanto vale lasciar perdere. Se invece è il gioco di carte in stile Magic che vi interessa ve ne segnalo uno prodotto dalla Fantasy Flight Games e stavolta lascio indovinare a voi il titolo.

Ia! Ia! Videogame! Giochi di ispirazione Lovecraftiana

Veniamo ora ai videogiochi che non sono da meno, la perla è forse “Cthulhu salva il mondo” un dissacrante RPG edito dalla Zeboyd Games nel quale Cthulhu, risvegliandosi, viene privato dei suoi poteri da un mago malvagio (cosa alquanto ironica) e si ritrova ad essere un semplice e molliccio umano. La nostra missione sarà quella di recuperare i poteri, ma per farlo dovremo salvare la terra da questo cattivo incantatore! Un comico e dissacrante ribaltamento dei ruoli per il nostro tentacolato dio che dovrà necessariamente vestire i panni dell’eroe, il gameplay è semplice e veloce, praticamente un omaggio agli RPG old style.

 

Se invece si ha voglia di qualcosa di più serio ed horror c’è Call of Cthulhu: Dark Corners of the Earth (2005) prodotto da Bethesda Softworks e 2K Games e distribuito da Ubisoft. Un gioco di azione in prima persona in parte investigativo che ricalca i racconti sulla cittadina di Innsmouth.

Alone In The Dark, come detto in precedenza, in particolare il primo capitolo, si ispira molto alle opere di Lovecraft grazie alla sua atmosfera densa di inquietudine e la consapevolezza della presenza di terribili mostri in attesa di un agguato.

Amnesia The Dark Descent, anche qui un titolo composto per lo più di ansia e atmosfere paurose con un gameplay in prima persona nel quale vestiamo i panni di un certo Daniel in cerca della nostra memoria perduta. Sarà essenziale portare con noi della luce o comunque evitare di rimanere al buio per sopravvivere agli orrori che sentiremo aggirarsi attorno a noi e che dovremo evitare di guardare se non vogliamo impazzire. È una perla rara, provatelo.

Sherlock Holmes: Il risveglio della divinità: un mix tra Conan Doyle e Lovecraft in un videogioco! Un titolo del 2006 di casa Frogwares nel quale il famoso investigatore dovrà sventare il piano di una setta di adoratori di Cthulhu per risvegliare la loro divinità.

Altre citazioni più recenti si possono inoltre trovare in Bloodborne, che per tematiche ed ambientazione è Lovecraft al cento per cento, e come dimenticare The Secret World con il suo boss Ur-Draugh in tutto e per tutto uguale a Cthulhu.

Da grande appassionata del genere horror in tutte le sue salse e “piattaforme” che sia un libro, un film o un videogioco vi consiglio vivamente di leggere le opere del Solitario di Providence. Il mio primo libro mi fu regalato per Natale (scelta alquanto strana in effetti) da una mia parente quando avevo appena 14 anni e da allora per me è stato amore. Non è una lettura facile e all’inizio può disorientare vista la mole di racconti che Lovecraft ha pubblicato ma ne vale la pena, la paura descritta come lui sa fare è qualcosa di impareggiabile.

Quindi, chi diavolo è Cthulhu?

Non è il solito mostro sbattuto in faccia, anche se di mostri ce ne sono eccome, e tutto nasce dalla paura di ciò che non si conosce e non si può comprendere, la paura ancestrale di qualcosa celata da qualche parte nel buio ma di cui non si ha la minima idea di quando e dove si mostrerà. È la consapevolezza di un uomo dei primi del ‘900 che aveva capito quanto fosse “piccolo ed insignificante” l’uomo in un’epoca che invece segnava la sua ascesa e diceva a gran voce tutt’altro.

Qualora voleste imbarcarvi in questa impresa mi sento di consigliarvi cinque racconti dai quali iniziare: “Colui che sussurrava nelle tenebre”,”La maschera di Innsmouth“,”I gatti di Ulthar”,”Il colore venuto dallo spazio” e per ultimo ma non meno importante ovviamente “Il richiamo di Cthulhu”, perché come già detto il Grande Cthulhu è frutto dell’immaginazione ma ricordate il bloop registrato anni fa nell’oceano Pacifico? Quindi meglio trovarsi preparati.

Cthulhu f’taghn!