Dopo sei anni, chiude la rivista cartacea di Wired edizione italiana.

Dopo il susseguirsi di voci dell’ultimo periodo è arrivata l’impietosa conferma dopo l’ultima assemblea dei giornalisti di Condè Nast, che ha deciso che usciranno solamente due numeri speciali all’anno, curati da un’azienda esterna.

La notizia è figlia dei tempi che corrono, i numeri delle riviste cartacee in generale sono in drastico calo e ormai tutti nel nostro momento di meditazione quotidiana (sì, avete capito) ci portiamo dietro smartphone o tablet che offrono oltre ai relativi giochini, anche la fruizione di più siti di informazione contemporaneamente. Tuttavia quando una rivista chiude, specie se d’informazione e specie su argomenti che sono anche abbastanza affini a ciò di cui ci occupiamo anche noi non può che dispiacere.

E voi come l’avete presa? Leggevate anche voi Wired o vi basterà il sito internet?
In generale avete ancora un rapporto con riviste e giornali “fisici”?

Gabriele Atero Di Biase
Diplomato al liceo classico e all'istituto alberghiero, giusto per non farsi mancare niente, Gabriele gioca ai videogiochi da quando Pac-Man era ancora single, e inizia a scriverne poco dopo. Si muove perfettamente a suo agio, nonostante l'imponente mole, anche in campi come serie TV, cinema, libri e musica, e collabora con importanti siti del settore. Mangia schifezze che lo fanno ingrassare, odia il caldo, ama girare per centri commerciali, secondo alcuni è in realtà il mostro di Stranger Things. Lui non conferma né smentisce. Ha un'inspiegabile simpatia per la Sampdoria.