Just put some gears on it and call it steampunk

“i guess it’s better than fisting a manatee”

-tizio in global chat, sul serio, giuro.

 Il bello di recensire i MMORPG è che a meno che il gioco non sia BELLO fin da subito e necessiti una valutazione dei contenuti endgame per poter avere un giudizio, il 90% dei giochi in questione ti da modo di capirne la qualità nella prima mezz’ora. Quindi d’ora in poi queste piccole recensioni che farò verranno chiamate mezzorecensioni. Fa ridere, ridete.

Titolo di paragrafo divertente

city-of-steam-arkadia-launchTally ho

Potete già intuire quanto abbia voglia di parlare di City of Steam. Pensato fin dall’inizio come MMORPG da browser e rilasciato il 6 marzo ’14 su Steam (city of steam, steam oh oh). Mi era parso carino anni fa quando vidi lo sviluppo e vari video, l’ambientazione sembrava carina e lo stile grafico discreto per un gioco da browser. L’ho provato dopo la decina di minuti impiegata a scaricarlo, ma dopo mezz’ora l’ho chiuso e mai più riaperto. Non lo voglio proprio più rivedere. Ma andiamo con ordine.

La città del fumoCityofSteam_View

Dopo aver creato il tuo personaggio, scegliendo tra 4 razze principali munite di sottorazze e dopo aver scelto la classe (mago offensivo, guerrierone, pistolero, mago curatore), vieni catapultato immediatamente nella storia.

La città di Delton ha prosperato per lungo tempo, costruita intorno ad un colosso dormiente. Tuttavia la pace è destinata ad andare a quel paese quando una reliquia del passato cade dal cielo, portando con sé “the brood”, una razza demoniaca che comincia a devastare tutto. In risposta a questo evento il colosso si risveglia e comincia una battaglia di grandi proporzioni (vi aspettavate dicessi una battaglia colossale? Ahaha-wait,fuck). Quando prendi il controllo del tuo personaggio il tuo obiettivo è fuggire.

Come si può intuire questa parte è il tutorial, in cui vi verranno spiegate tutte le meccaniche di base.

Picchia picchia

cos-arkadialaunch-epl-1125E subito cominciano le note dolenti. Il combattimento di City of Steam è così generico da essere fin troppo generico. Ho avuto i flashback di metin 2, che per qualcuno come me che ha giocato tanto ai MMORPG sono tipo quelli del vietnam. I primi combattimenti sono identici a tutti quelli che ho affrontato nel gioco durante la mezz’ora (e nonostante il poco tempo se ne ammazza di roba).

La struttura del gioco è divisa in –zona civile- e –zone dungeon-. Nei dungeon si picchiano i mostri, andando a ricercare l’obiettivo della quest che ti ha mandato. Questi dungeon sono affollatissimi di mostri che hanno un respawn tanto rapido da non lasciarti nemmeno un attimo di respiro. La cosa non è negativa perché muori troppo, ma semplicemente perché è fastidioso. Fin da subito ti viene presentato il funzionamento dei dungeon, diviso in tre obiettivi. Uccidere un tot di mostri, raccogliere tot monete droppate, uccidere il boss. Questi tre obiettivi assicurano la massima ricompensa, che sono solitamente skill points da spendere.

I dungeon non sono istanziati, quindi sono affollati e caotici, data la mole di mostri e di giocatori.

Badate bene, con dungeon intendo le zone di combattimento, non le istance vere e proprie, quindi ogni situazione di combattimento sarà come quella descritta poco sopra. Il gioco in sé si presenta fin da subito come un grindfest mostruoso, incapace di darti quel “beh, è carino” che ti fa andare avanti e superare la parte iniziale che di solito è quella vecchia (le starting zone e le città principali di solito vengono rifatte solo dopo espansioni o altro), per andare sui contenuti più aggiornati.

Meh generale

Nessuna meccanica di City of Steam si salva, a mio avviso. Ogni cosa è terribilmente anonima, con l’aggiunta del tasto che ti fa muovere verso gli obiettivi in modo infallibile e rende ancora meno necessario interessarsene. I dialoghi cercano di essere divertenti, ma ti verrebbe da tirare una sberla allo scrittore. L’imput dato dalla trama è interessante, lo ammetto, ma non abbastanza da spingermi attraverso ore e ore di inutilità.

Il colosso che si picchia col demone sullo sfondo nel tutorial era figo

La grafica è quella che vedete dagli screensot, tutto al massimo e varie. È un gioco pensato per i browser e si nota.

Anche il sonoro e la musica sono così anonimi che mentre scrivevo questo mi sono reso conto di non ricordare nulla, costringendomi a reinstallarlo e andare a controllare. Indovinate? Sono anonimi.

cos7 - Copy

 

Priorità importanti

Dopo essere scampati a morte certa affrontando il boss di fine tutorial sul treno in fuga, si parla con la gente di rito, poi si viene mandati a pescare.

Sì, a pescare. Per qualche strana ragione mentre c’è un attacco di demoni in una città vicina sembra importante mandare uno dei sopravvissuti a pescare e raccogliere minerali in un edificio lì vicino. In questo modo si viene introdotti al crafting, che seguendo lo schema del 98% dei giochi online si limita a raccogliere ingredienti e cliccare costruisci. Viene però aggiunta la possibilità di trasferire caratteristiche particolari da un oggetto all’altro, alla spesa di una determinata risorsa.

Parallelo al crafting c’è l’upgrade della cavalcatura. Fin da subito ho ricevuto la mia motocicletta con cui andare in giro (aka il pg si muoveva più velocemente dopo aver cliccato sulla quest per andarci in automatico). Utilizzando una risorsa che si ottiene (poco) ingame e (molto) dal cash shop, è possibile migliorarla alterandone l’aspetto e la velocità.

E spingendo spazio impenna.

Weeeeeeeeeeeee

Conclusioni

Penso che si sia ormai intuito che City of Steam: Arkadia non è un gioco su cui vale la pena perdere tempo, a meno che non siate appena usciti da giochi come Metin e vogliate procedere per gradi.

Parliamoci chiaro, non è un gioco pessimo di suosemplicemente non ha motivo di essere giocato rispetto a qualunque altro sul mercato. Il suo unico punto di forza sembra essere l’ambientazione steampunk, che attira sempre.