Whose Side Are You On?” ovvero “Tu da che parte stai?

Una volta era “pandoro o panettone”, poi è diventata la triade “Charmander, Squirtle o Bulbasaur”, per finire nell’amletico dilemma del dopo cena-più-cinema “si tromba o non si tromba”. La vita ci mette sempre davanti a delle scelte e difficilmente il tutto si risolve grazie a fortuiti casi di omonimia materna. Ogni giorno siamo chiamati a schierarci. Lo sanno bene quelli della Marvel che ci chiedono oggi, a poco dall’uscita di un film che mescolerà le carte del loro universo cinematografico, “Whose Side Are You On?” Tu da che parte stai?
Ovviamente la simpatia per l’uno o l’altro leader delle due fazioni schierate influisce fortemente sulla scelta e qui a Stay Nerd, come in tutti i gruppi di amici e nelle migliori famiglie, abbiamo le idee chiare e non cambieremo mai fazione, ma avere le idee chiare significa cercare di convincere gli altri e quindi eccoci qua: dopo l’opinione a favore di Iron Man del nostro Tiziano, qua sotto troverete la campagna elettorale del Team Cap.

Captain America: Civil War – VIDEO RECENSIONE VELOCE!

ONLINE ANCHE LA RECENSIONE COMPLETA! —> http://www.staynerd.com/captain-america-civil-war-recensione/Il Boss è appena tornato dalla visione in anteprima di Captain America: Civil War! Sarà bello? Sarà brutto? Ci sarà Martha? Noi non lo sappiamo, ma se vogliamo scoprirlo non ci resta che vedere QUESTA VELOCE VIDEO RECENSIONE!!!

Julkaissut Stay Nerd Torstaina 21. huhtikuuta 2016

Quelli di voi che hanno letto il fumetto sanno benissimo da dieci anni qual è la storia, come inizia, come si sviluppa e come va a finire. Inutile quindi spiegare a voi perché la sottoscritta non può far altro che parteggiare per Cap; ben altra storia, invece, è convincere i fan del Tony Stark cinematografico che ogni tanto anche il loro genio playboy miliardario filantropo può sbagliare, ma soprattutto che Iron Man non rappresenta il capo supremo dei supereroi. Non avendo ancora avuto l’onore di vedere il film (eh, le anteprime se le cucca tutte il boss), mi baserò sugli eventi del crossover fumettistico, che dovreste aver letto tutti. Se non l’avete ancora fatto, vi siete persi una gran bella saga… recuperate prima di subito.

team cap

Libertà è partecipazione.

C’è bisogno di dirlo? Capitan America è IL simbolo degli USA, il supereroe per eccellenza, quello che non si arrende, che difende i deboli, che le donne vorrebbero sposare, le mamme avere come genero e i papà avere sul divano di casa per guardare il Super Bowl. Capitan America è l’incarnazione del fare la cosa giusta. Capitan America è una certezza.
Non è quindi strano che lo S.H.I.E.L.D. dia in qualche modo per scontato la collaborazione della loro punta di diamante nel momento in cui una parte dei supereroi non dimostra pieno supporto a quella che Tony Stark ha deciso essere la cosa giusta (cerco ancora qualcuno che mi spieghi quando di preciso l’uomo in lattina sia stato eletto rappresentante universale dei supereroi).

Captain-America-Civil-War-Trailer-1-Avengers

Proprio in quel momento però, quando Maria Hill convoca Rogers, convinta del suo pieno supporto all’operazione, Capitan America rivela di essere più di un simbolo: “mi stai chiedendo di arrestare delle persone che rischiano ogni giorno della settimana la loro vita per questo paese”, risponde lui, dimostrando di non essere un fantoccio nelle mani degli Stati Uniti, ma un uomo capace di pensare con la propria di testa, che valuta le situazioni, un uomo, un superuomo, che non accetta le imposizioni, ma che mette in discussione gli ordini dall’alto anche quando sarebbe più semplice adattarsi alla maggioranza.

Signora libertà, signorina anarchia.

Il concetto che muove la ribellione di Cap è semplice e lo troviamo nelle prime pagine di Civil War: “i supereroi devono stare al di sopra di queste cose, o Washington inizierà a dirci chi sono i super-cattivi”. Certo, un po’ ci viene da odiarlo, uno che rinuncia così al posto fisso, alle ferie pagate, alla pensione, solo per una questione di principio. Ma si tratta davvero solo di principio? Una delle domande più assillanti per il lettore Marvel è la versione con i superpoteri del dilemma dell’uovo e la gallina: sono nati prima i supereroi o i supercattivi?

team cap nerd

I villain sono una risposta alla superiorità degli eroi, o gli eroi sono necessari per far sì che il pianeta terra non venga distrutto in due giorni dal primo Galactus affamato di passaggio? Nel fumetto, prima che la situazione degeneri, viene suggerito da Patriot (un altro che in teoria dovrebbe stare dalla parte del congresso e che invece si schiera immediatamente contro la registrazione) un sciopero dei supereroi, per far capire all’umanità cosa diventerebbe la terra senza la costante supervisione dei nostri. La proposta lascia il tempo che trova (peccato, a me sembrava una buona idea) e si decide (Iron Man decide) per il sì all’atto di registrazione dei superuomini. Uno scambio all’apparenza equo: voi vi appiccicate un badge sulla tutina di spandex e ci date le vostre generalità, noi vi lasciamo salvare il mondo per noi.

Libero di essere.

La questione delle generalità, però, non è da sottovalutare. Ci sono eroi (qualcuno ha detto Iron Man?) che fanno dell’essere diversi un vanto: per loro il nome d’arte è solo un modo per essere più riconoscibili, ma alla fine chi dice Johnny Storm dice la Torcia Umana. Bene così. Purtroppo però per altri l’alias è questione di vita o di morte (chiedetelo a Gwen Stacy) e nessuno, né Stark, né il congresso, dovrebbe avere il diritto di chiedere a Peter Parker di mettere a repentaglio la vita dei propri cari per un bene comune, per un atto formale e burocratico, soprattutto alla luce del fatto che i piani alti dello S.H.I.E.L.D. sanno già, chi sono gli uomini sotto la maschera. Affrontiamo lo stesso problema alla base di Watchmen di Alan Moore, è innegabile che qualcuno debba controllare i supereroi, ma in quale misura e a discapito di che cosa?

team cap

Se Lenin sosteneva che un bene prezioso come la libertà andasse razionata, chi ha il diritto di decidere dove finisce la libertà di tutelare la vita civile dei supereroi? Capitan America non ha avuto, durante la Civil War, neanche il tempo di discutere con Iron Man, trovandosi subito ricercato, costretto a nascondersi senza avere la possibilità di far valere le proprie ragioni. Questa è la democrazia sotto Tony Stark. Non a caso ho citato Lenin.

Perché la libertà è sacra come il pane.

Ma la vera forza di Cap, nella Civil War, sta nel capire quali siano i propri limiti, nel fermarsi un momento prima di sbagliare. Come si conclude questo scontro? Chi capisce di essersi spinto oltre, che un ideale, qualsiasi ideale, non vale il prezzo di altre vittime? Un Cap in lacrime, con Iron Man ai suoi piedi, realizza che quella guerra si è spinta troppo avanti, che loro, i difensori degli uomini, non stanno più lottando per le persone, ma che stanno soltanto lottando.
Questa è la grandezza di un uomo che ha lottato per ciò che crede giusto, senza mai uccidere, senza mai giocare sporco. Un uomo che davanti al corpo del suo nemico si arrende, togliendosi la maschera, per non fare la cosa sbagliata. Steve Rogers finisce in galera, Tony Stark diventa direttore dello S.H.I.E.L.D., ma voi siete sicuri di aver capito chi ha vinto?

MARVEL-banner-27

Angela Bernardoni
Toscana emigrata a Torino, impara l'uso della locuzione "solo più" e si diploma in storytelling, realizzando il suo antico sogno di diventare una freelancer come il pifferaio di Hamelin. Si trova a suo agio ovunque ci sia qualcosa da leggere o da scrivere, o un cane da accarezzare. Amante dei dinosauri, divoratrice di mondi immaginari, resta in attesa dello sbarco su Marte, anche se ha paura di volare. Al momento vive a Parma, dove si lamenta del prosciutto troppo dolce e del pane troppo salato.