Lettori e lettrici, oggi siamo qui riuniti per discorrere di un nuovo esponente del fenomeno, altrove ormai affermato mentre qui ancora in timida crescita, dell’e-reading fumettistico. Tale esponente è ComiQube, e sarebbe un errore considerarlo banalmente “un altro portale”, per le tante e preziose differenze che iscrive nel proprio DNA, rispetto ai cugini-competitor.

comiqube

Quali sono queste novità? Andiamo con ordine. L’anno scorso ha visto lo sviluppo e la gestazione dell’idea di ComiQube da parte di tre lettori appassionati (non a caso si definiscono tali, prima ancora che imprenditori), Enzo Paolo Martinelli, Luca Colombo e Marco Bellea, fino al lancio ufficiale in Ottobre. Qual era l’obiettivo prefissato? Introdurre sul mercato qualcosa che offrisse una lettura più facile possibile, persino andando in controtendenza rispetto alle altre app di e-reading. Quest’ultime, nel parere dei creatori, replicano lo specchio di offerta del mercato cartaceo, ingolosendo i lettori con sconti generalizzati o temporanei.

Ma il mercato cartaceo del fumetto ha, tra i pregi, anche dei difetti, o meglio difficoltà, che, per fare un esempio, ostacolano la diffusione di giovani autori esordienti e indipendenti. E qui subentra ComiQube. Invece di offrire i “big” del fumetto a prezzo scontato, riunisce sotto la propria bandiera la maggior parte possibile degli autori-etichette emergenti, esordienti e indipendenti (senza comunque limitarsi a queste), a un prezzo in ogni caso vantaggioso rispetto alle controparti cartacee, e soprattutto a un solo click di distanza.

comiqube

Il dilemma carta/digitale è vecchio quanto i servizi di e-shop, e ha investito sotto varie forme tutti i medium, ormai. Con il cinema, c’è lo streaming a la Netflix. Con i videogiochi, i vari store online. Con i libri, gli e-book e relativi reader. I nuovi servizi sogliono offrire prezzi tanto vantaggiosi rispetto alle versioni fisiche da far rinunciare frange sempre maggiori di utenti al fatidico “profumo della carta” o “della confezione appena aperta” (nonché alla possibilità di prestare, toccare, conservare e collezionare). ComiQube, da questa prospettiva più che legittima, vuole comunque distaccarsi parzialmente, pensando più all’agio del lettore, oltre che alla sua convenienza, e già che c’è privilegiando qualche gemma nascosta del panorama emergente. Far leggere cose che altrimenti rischiano di non essere lette, in versione fisica, perché non trovate o non conosciute, e invitare poi, volendo, a proseguire la lettura, sempre in digitale o “raddoppiando” in fumetteria. In un clima come quello odierno, dove l’autore che inizia sul web e viene poi pubblicato è consuetudine, rafforzare un circolo virtuoso del genere conviene a tutta la comunità.

Tra l’altro, meglio ribadirlo, neanche mera convenienza economica scompare dall’equazione. ComiQube offre infatti, oltre a decine di letture gratuite, anche abbonamenti “a pacchetto”, detti Qube, di varia natura e contenuti, a seconda dei gusti e delle disponibilità dell’utente. E qui arriva l’altra idea sinceramente geniale: le Quest. Trattasi di vere e proprie “missioni”, di natura social (è possibile tramite funzione apposita condividere le proprie letture sul web) o di feedback (recensisci tot fumetti che hai letto, etc.), al cui completamento il lettore sarà premiato con gettoni utilizzabili per avere sconti sui succitati abbonamenti, addirittura arrivando potenzialmente a non pagare un centesimo. Più che e-reading, questo è “easy-reading“.

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Insomma, questa nuova possibilità non può che essere la benvenuta, introducendo un parco-letture diverso da “quello che ci aspetteremmo”, capace di sorprenderci con esso e altre iniziative divertenti e originali, sistema di Quest e applicazioni Social su tutte. Se non bastasse tutto ciò, l’app è disponibile gratuitamente per Android, togliendovi ogni residua scusa per non darle almeno una chance.