Scott Pilgrim vs. The World: dalla graphic novel di Bryan Lee O’Malley, un eccezionale film per nerd

Chi conosce Edgar Wright sa già che è un genio. Cosa può quindi partorire un genio se non un film convulso e assurdo come Scott Pilgrim vs The World?

Tratto dall’omonimo, grandioso fumetto di Bryan Lee O’Malley, la pellicola del regista già di Hot Fuzz e poi di una serie di stravaganti film fino al più recente Baby Driver, è un vero e proprio gioiello della nerd culture.
Un ragazzo di 22 anni, Scott Pilgrim, è uno studente nonché un bassista di una band nella città di Toronto. Egli conosce ben presto una ragazza, Ramona Flowers, apparsagli precedentemente in sogno, e se ne innamora alla follia. Da qui in poi la sua vita adolescenziale si trasformerà in una lotta contro il passato, nell’accezione più letterale del termine.

Il povero Scott Pilgrim infatti dovrà sconfiggere i 7 temibili ex fidanzati della sua amata, che hanno come obiettivo mettere il bastone tra le ruote per ostacolare il felice cammino dei due giovani.

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L’atmosfera da fumetto e videogame pervade ogni istante del film, ed in particolar modo i duelli, caratterizzati da vignette e grafiche di ogni tipo: barre di salute; vite extra; splash; bonk; pow; bang…

Per farvi capire bene di cosa stiamo parlando vi diamo un’altra importante informazione: dopo l’avvento sul grande schermo Playstation ed Xbox fremevano dalla voglia di farne uscire il videogame (tramite download tra l’altro), e si sono ispirati interamente al film, generando un set anni ’80-’90 tremendamente cartoon; un picchiaduro vecchio stile come non poteva essere altrimenti.

I più bravi si porranno il quesito di un’analogia possibile con il successore Kick-Ass, ed in effetti qualche affinità c’è, ma la base di Scott Pilgrim è molto più geek, e la storia è troppo strampalata ed assurda per poter soltanto azzardare un paragone.

La grafica resta il piatto forte, tuttavia anche le pietanze secondarie profumano di ottima qualità.
La cura dei personaggi è qualcosa di ineccepibile. Ognuno sembra disegnato ed incantevolmente ancorato alla pellicola, che ci si commuove quasi ad osservarli. Edgar Wright del resto non lascia mai niente al caso, e cura anche il più piccolo dettaglio.
La minuzia è anche ciò che ritroviamo in fase di sceneggiatura, che al di là del grande lavoro di accurata sintesi di più di 1000 pagine di fumetto, ha il pregio di mandare in confusione continua lo spettatore, risultando sempre imprevedibile fino all’ultimo istante del film.

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Oh popolo di blockbuster e pubblico di massa, scansatevi. Scott Pilgrim vs. the World dichiara il suo intento persino nel titolo: non è un film per tutti.
I personaggi, la trama, l’ambientazione, e tutto ciò che ne fa parte non ti permettono di entrarne, ma sei costretto a rimanere semplicemente spettatore, possibilmente nerd, ed a guardarlo dal di fuori, magari anche con un po’ di invidia.

Tiziano Costantini
Nato e cresciuto a Roma, sono il Vice Direttore di Stay Nerd, di cui faccio parte quasi dalla sua fondazione. Sono giornalista pubblicista dal 2009 e mi sono laureato in Lettere moderne nel 2011, resistendo alla tentazione di fare come Brad Pitt e abbandonare tutto a pochi esami dalla fine, per andare a fare l'uomo-sandwich a Los Angeles. È anche il motivo per cui non ho avuto la sua stessa carriera. Ho iniziato a fare della passione per la scrittura una professione già dai tempi dell'Università, passando da riviste online, a lavorare per redazioni ministeriali, fino a qui: Stay Nerd. Da poco tempo mi occupo anche della comunicazione di un Dipartimento ASL. Oltre al cinema e a Scarlett Johansson, amo il calcio, l'Inghilterra, la musica britpop, Christopher Nolan, la malinconia dei film coreani (ma pure la malinconia e basta), i Castelli Romani, Francesco Totti, la pizza e soprattutto la carbonara. I miei film preferiti sono: C'era una volta in America, La dolce vita, Inception, Dunkirk, The Prestige, Time di Kim Ki-Duk, Fight Club, Papillon (quello vero), Arancia Meccanica, Coffee and cigarettes, e adesso smetto sennò non mi fermo più. Nel tempo libero sono il sosia ufficiale di Ryan Gosling, grazie ad una somiglianza che continuano inspiegabilmente a vedere tutti tranne mia madre e le mie ex ragazze. Per fortuna mia moglie sì, ma credo soltanto perché voglia assecondare la mia pazzia.