155235i2511E446C4EC348AUscito Diablo III Ultimate Evil Edition è calata sull’umanità una scimmia delle proporzioni di King Kong, che siamo tutti li a giocare, giocare, giocare. Perché diciamolo: non si tratta solo di un grandissimo gioco (come abbiamo ampiamente chiarito nella nostra review), ma anche della sua forma migliore secondo l’americanissimo principio del bigger and better. E così, mentre il mio crociato è lì a menare mazzate come (e peggio) di un fabbro, questa settimana mi è venuto l’estro per una riflessione connessa proprio alla nuova uscita di Diablo III e, metti, anche a uscite recenti come The Last of Ass. Il punto è che è vero, la Ultimate Evil Edition è una roba bellissima è figa ma a ben pensarci, mi fa sentire anche un fesso… ed è come dovreste sentirvi anche voi. Chiariamoci, la cosa non deriva direttamente dal gioco, e non sto dicendo che Diablo è un gioco per fessi, ma piuttosto mi si fa strada nella testa l’idea che ormai comprare un gioco alla sua uscita è una cosa tremendamente idiota. Ora molti di voi staranno lì a bofonchiare che ho scoperto l’acqua calda, che lo sapevate già, e che blablabla ma ehi! Allora perché diavolo continuate a comprarli pure voi sti maledetti giochi al day one?!

Se ci riflettete negli ultimi anni sta succedendo quello che una volta succedeva solo a Street Fighter, e che invece ormai è un cliché: un gioco esce a prezzo pieno, poi si svaluta, poi riesce dopo un annetto con una versione migliorata (aka game of the year edition o cagate simili) e implementa tutto il vecchio, talvolta anche delle migliorie, con un prezzo più conveniente. Con l’avvento delle nuove console ti capita pure che si ridia lustro alla grafica o al frame rate o, metti caso, si aggiungano addirittura contenuti inediti che, vuoi la pigrizia del team di sviluppo, vuoi la volontà dettata dalle vendite di rendere il pacchetto più appetibile, non si potranno avere sulle vecchie versioni. Comprare il gioco al day one, dunque, è una pratica da fessi. Se ancora siete tra quelli che corrono e scalciano nei vai negozi pagando addirittura in anticipo il gioco (ragazzi… ma lo volete capire o no che le copie di robe come Assassin’s Creed non si esauriranno MAI!), beh… che Dio vi benedica! Per quel che mi riguarda, col passare dei tempi sono diventato una specie di gargoyle, che si risveglia dal letargo solo quando un’uscita è ormai disponibile a prezzi convenienti. Perché al mercato è successo anche questo: si svaluta. E diamine! Con i tempi che corrono si svaluta anche alla velocità del fulmine! Non dimentichiamoci, poi, che ormai siamo diventati dei veri e propri beta tester, ma a meccanica inversa.

scumbag-video-game-companiesDove, una volta, erano le software house che pagavano tizi a caso per testare i loro prodotti onde poter ricalibrare le piccolezze, oggi siamo noi ad acquistare prodotti a volte bisognosi di modifiche, dando alle case di sviluppo il feedback di cui hanno bisogno per uscirsene con patch, aggiornamenti e migliorie. È successo sempre più spesso, continuerà a succedere e, ovviamente, è un meccanismo grazie al quale in qualche modo si favorisce l’uscita delle riedizioni, dando in pasto al pubblico versioni definitive o presunte tali. Il dogma, comunque, si potrebbe riassumere con una tesi semplice e certamente veritiera: dati sei mesi il gioco X torna in vendita migliore e più economico. Se non ci credete proviamo a scommetterci su. Prendete la lista dei titoli che avete comprato al Day One e controllate se nell’arco di massimo 10 mesi quei titoli non sono usciti di nuovo con una qualche versione per tirarli a lustro. E l’amarezza va… a vele spiegate…

Ma visto che siamo ancora vittime dei postumi della GamesCom, voglio proporvi anche un altro esempio che in redazione ci fa ridere a crepapelle. Parliamo ovviamente di certe notizie e di certi atteggiamenti della gente in rete in merito all’annuncio “shock” (no, spetta, servono più virgolette… “““shock””””) della fiera, ossia il famoso sequel di Tomb Raider in esclusiva temporale Xbox One. Ora zitti tutti, concentratevi e pensate a quanto a male se la siano presi molti utenti PlayStation. Ragazzi… io credo che forse dovreste essere felici di venire “dopo”. Vero è che quando arriverà su PS4 il gioco costerà sempre ben oltre un cinquantone, ma sarà anche già ampiamente patchato e rifinito, conterrà quasi sicuramente almeno un contenuto uscito a pagamento nella versione precedente e, facciamo che ci dice culo, persino un piccolo bonus inedito.

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Perché allora amareggiarsi?

La verità è che quello che una volta era un qualcosa di gradevole, e metti anche gratificante, è oggi una chimera, una bestia nera e una cosa da evitare assolutamente: parliamo ovviamente del concetto di “hype”, e come su di esso si basi ormai buona parte del marketing odierno, più che mai deciso, rispetto ai tempi che furono, a mietere denaro come fosse grano. Quel senso di “urgenza” che vi spinge a correre nel negozio, cari compadres videoludici, non è una cosa di cui avete bisogno. L’urgenza è figlia del marketing, e non è una necessità. Con questo editoriale, con queste parole, vorrei farvi riflettere su quanto sarebbe più proficuo per noi e per il mercato delle idee (il povero mercato delle idee) se ci si riuscisse a staccare dall’idea della fretta, da quell’urgenza di spendere denaro per ottenere il contenuto SUPER UBER ESCLUSIVO! Quando aprirete gli occhi? Il contenuto esclusivo non esiste più. È utopia, e tutto quello che vi spingono a comprare subito sarà tranquillamente fruibile per tutti dopo poco… e forse anche a meno! Le persone che corrono ad accaparrarsi una copia del gioco X per paura di non trovarlo (WHAT?!), forse non hanno chiaro che proprio a causa dei costi esorbitanti dello sviluppo quel gioco X deve inondare il mercato con maree di copie, perché un numero esiguo genererebbe vendite esigue, e vendite esigue farebbero fallire i team di sviluppo, e quindi “non trovarlo”, non è una meccanica possibile… che poi, furboni, è anche il motivo per cui solo i team interni possono permettersi di creare titoli esclusivi (SonyNaughty DogUncharted). I sintomi per un modello bad-luck-brian---dlc_o_1746799sostanzialmente ERRATO e corrotto ci sono tutti, e ancora una volta si genera in me l’amarezza. Perché non posso che constatare che è sempre e solo colpa nostra. Ok, non abbiamo deciso noi questa o quella uscita, o questo o quel prezzo ma siamo stati noi ad alimentare ogni cattiva abitudine del mercato. Siamo stati noi, col nostro denaro, a rendere i vari day one delle colossali prese in giro. Siamo stati noi a trasformare il concetto di Collector’s Edition, rendendolo una barzelletta. Con questo non voglio dirvi di smetterla di comprare i giochi il giorno dell’uscita, perché siamo tutti fan di questo o quello, ma vorrei farvi comunque riflettere su quanto denaro si risparmierebbe se delle volte avessimo la pazienza di aspettare un po’. Si risparmierebbe perché si avrebbero giochi a prezzi più bassi, o comunque prezzi pieni per le versioni migliori e perfette come, guarda un po’, è stato per Diablo III.

Del resto non è un caso che talvolta si dica che “l’attesa sublima il piacere”.