Frank torna anche questo Natale e ci porta il suo… ehm, grosso pacco in dono.

Dead Rising 4 è il quarto capitolo della serie creata da Inafune dieci anni fa con il primo Dead Rising in esclusiva su Xbox 360. Seppur alcuni capitoli sono usciti anche su altri sistemi, c’è sempre stato un rapporto “speciale” di esclusività con Microsoft per la maggior parte di essi. Uno di questi è Dead Ring 4 che l’anno scorso venne pubblicato sempre in periodo natalizio per Xbox One.  Capcom Vancouver colse l’occasione questa volta per attirare i fan più nostalgici, recuperando il protagonista più amato, Frank West, e farlo tornare nel Willamette, il centro commerciale dove tutto è iniziato.

Dead Rinsig 4, diciamocelo, non è certo il più ispirato degli episodi della serie. La sensazione di avere un capitolo ben più approssimativo sotto diversi punti di vista rispetto non solo al Dead Rising 3, ma anche al capostipite della serie, è abbastanza forte. Da un punto di vista tecnico il gioco infatti è piuttosto scialbo, diversi glitch, poca fisica, collisioni non sempre convincenti. Anche analizzando il gameplay, tutto sommato non offre granché di nuovo. Venendo a mancare la meccanica del tempo e le vere e proprie boss battle con gli psicopatici che caratterizzavano l’avventura precedente di Frank (esistono ancora ma sono buttati nel mucchio senza troppa cura), quello a cui ci trovavamo di fronte è sostanzialmente una specie di musou con gli zombie, con una trama pretestuosa e poco interessante, lineare e privo di qualsivoglia profondità nel sistema di gioco. Questo era DR4 s Xbox One e ad un anno di distanza, eccoci qui con la versione PlayStation 4. Una edizione completa che oltre alla’avventura principale offre tutti i contenuti extra scaricabili creati per il titolo di Capcom.

Se purtroppo ci spiace constatare che i problemi grafici del titolo siano ancora tutti presenti quando una ripulita generale era più che auspicabile, e non si possano inoltre rivalutare più di tanto meriti e demeriti del titolo, bisogna ammettere che la quantità di contenuti di questo Frank’s Big Package è così prorompente e soverchiante che, in fondo, per un po’ di “giocazzeggio” spensierato, c’è veramente tanto materiale per passare il tempo. Dead Rising 4 era ed è un gioco da giocare a cervello spento. Uno di quei titoli che possono intrattenere oltre una certa soglia solo ed esclusivamente se permettono al giocatore di “spulciare” qualcosa di nuovo in ogni istante e di variare spesso quanto meno gli elementi di contorno del suo gameplay. In questo DR4, fortunatamente non delude. È vero che è poco impegnativo, ripetitivo, e la trama lascia il tempo che trova, ma quanto meno il taglio spensierato e sopra le righe che ha assunto Frank nei confronti delle vicende che lo vedono coinvolto, fatto di battutine e ironia, si sposa bene con la formula di gioco, la quale si riduce quindi ad un gigantesco “Parco di divertimenti” in cui sterminare centinaia e centinai di zombie nei modi più coloriti possibili.

Gli ambienti sono abbastanza vari e spaziosi. Non avremo solo il centro commerciale, ma anche un’ampia zona cittadina, e le risorse per torturare i malcapitati non morti saranno praticamente infinite. Armi vere e proprie, da lancio, da mischia o da fuoco, oggetti comuni, oppure veri e propri mezzi di tortura fuori di testa come la pistola lancia aragoste(!?); e ancora veicoli di tutti i tipi, esoscheletri e una moltitudine di progetti che permetteranno di combinare tutti questi elementi tra di loro per crearne nuove e bizzarre armi corpo a corpo, esplosive, folgoranti, velenose, trappole e quant’altro. Da un punto di vista squisitamente ludico, inteso come il piacere di divertirsi con gli stravaganti e numerosissimi strumenti di morte proposti dal gioco, sicuramente non delude. Ma tutte queste cose le sapete già. La serie fa questo da una decade. Quello che è interessante in questa edizione come detto è l’introduzione di tante chicche che arricchiscono la varietà del titolo. Vediamo tutte le nuove modalità proposte. Super Ultra Dead Rising 4 Mini golf vi strappa dalla consueta modalità di gioco e vi offre un vero e proprio minigame a tema golfistico, ovviamente surreale e sopra le righe come la cifra stilistica del titolo impone. Nei panni di uno dei personaggi scelti dovrete affrontare una serie di percorsi di golf psichedelici fatti di dossi, ostacoli, tunnel, curve e chi più ne a più ne metta. Naturalmente dovrete mettere la palla in buca nel minor numero di tiri possibili ma parlando pur sempre di Dead Rinsing, entreranno in gioco altri aspetti per determinare il vostro punteggio, come gli zombie che riuscirete a buttare giù con le vostre palle ad ogni tiro.

Il gameplay di questa modalità alternativa è più profondo di quello che ci si potrebbe aspettare e ha tutte le meccaniche di un gioco di golf basilare, con cambi di mazza, possibilità di definire la traiettoria la potenza di tiro e colpi speciali. Dobbiamo ammettere che in multiplayer si è rivelato un passatempo molto gustoso e piacevole. Abbiamo poi Eroi Capcom. In questa modalità affronteremo nuovamente la storia con una sostanziale differenza, sparse per il centro commerciale ci saranno alcune stelle da recuperare che daranno accesso a nuovi vestiari ispirati a molti celebri personaggi della Capcom, come Megaman, Dante, Bison, Ryu e tanti altri. Questi particolari equipaggiamenti cambiano drasticamente il gameplay perché ognuno di essi avrà un moveset unico (aderente naturalmente ai personaggi che richiamano) fatto di combo, attacchi a distanza ed abilità speciali, e non è modificabile prendendo oggetti di fortuna come nella modalità classica. Inoltre giocando Eroi Capcom incontreremo sfide lungo la storia legate all’utilizzo di ognuno di questi costumi. Questi inoltre, vanno a tempo e quando esso finisce, si torna ad essere Frank “normale”. Tuttavia anche nei suoi panni standard, Frank ha un moveset iconico che come per gli altri costumi è unico e immodificabile. Una modalità che non dona chissà quale nuova profondità alle dinamiche di gioco, ma dà loro senza dubbio un sapore diverso.

Infine abbiamo un’espansione della storia chiamata Frank Rising, a mio avviso la proposta più debole del pacchetto. Semplicemente in questa modalità utilizzeremo Frank versione zombie e dovremmo far fronte sia alla minaccia umana, che a quella degli zombie, i quali a quanto pare, non ci riconoscono come un loro simile in tutto e per tutto. Questa modalità è breve e le missioni sono davvero poco articolate, il problema principale però è che Frank in versione zombie avrà pochissimi attacchi a disposizione, giusto un paio. Non cambiando sostanzialmente gli obiettivi di gioco nemmeno in questa variante (si tratta sempre e solo di trucidare nemici fino allo sfinimento), la ripetitività delle azioni da compiere mina ulteriormente una struttura di gioco già di suo piuttosto monotona. Chiudono il pacchetto un paio di skin estetiche opzionabili per tutti i nemici su schermo a tema Natalizio. Adatte a fare un po’ di atmosfera se ci giocate in questo periodo.

Verdetto

Sulle prime, Dead Rising 4: Frank’s Big Package non mi ha fatto una grande impressione. I limiti di una formula di gioco estremamente superficiale e varie ingenuità grafiche hanno cominciato ad annoiarmi quasi subito, nonché a farmi rimpiangere i primi titoli della saga, ben più strutturati rispetto a questo. Poi però andando avanti ho cominciato ad apprezzarlo un po’ di più, a capirne lo spirito, che non ha più alcuna velleità hardcore ma cambia totalmente target. Non chiede mai nemmeno per un secondo di fermare il genocidio di non morti per compiere qualche operazione complessa o riflettere su qualche soluzione, ma vuole semplicemente essere un sandbox  a tema “L’alba dei morti viventi” pieno zeppo di input a schermo per “tintillare” le vostre più perverse e strambe fantasie “zombicide”. In questo riesce piuttosto bene e i contenuti aggiuntivi di questa edizione non fanno che sostenere la causa. Cosa volete che vi dica… Dead Rising 4: Frank’s Big Package è questo. Se cercate un gioco da fare a cervello spento che vi duri qualche decina di ora, amate visceralmente la serie, o semplicemente vi piace l’idea di buttarvi in questo goliardico festival degli orrori, non posso che consigliarvelo. Se invece Dead Rising è una serie che vi ha stufato o non avete mai amato, purtroppo questo capitolo non offre niente di realmente nuovo o migliore rispetto ai precedenti per farvi cambiare idea.

Davide Salvadori
Cresco e prospero tra pad di ogni tipo, forma e colore, cercando la mia strada. Ho studiato cinema all'università, e sono ormai immerso da diversi anni nel mondo della "critica dell'intrattenimento" a 360 gradi. Amo molto la compagnia di un buon film o fumetto. Stravedo per gli action e apprezzo particolarmente le produzioni nipponiche. Sogno spesso a occhi aperti, e come Godai (Maison Ikkoku), rischio cosi ogni giorno la vita in ridicoli incidenti!