Il ritorno del maestro degli action

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Sangue e donne dalle curve mozzafiato. Due elementi imprescindibili dello stile di Itagaki.

Sono molto affezionato a Itagaki, ho sempre amato i suoi Ninja Gaiden, considerandoli gli action più geniali e convincenti sul mercato. E poi diciamocelo, nonostante gli eccessi e l’aria da sbruffoncello, come può non starci simpatico? Per questo la lunga lontananza dai riflettori e mancanza di notizie del capellone giapponese, cominciava a preoccuparmi. Che fine ha fatto il buon Tomonobu? E la sua Valhalla Game Studios, smantellata prima ancora di aver dato il primo frutto? E quel Devil’s Third mostrato in sordina ormai 4 anni fa come produzione della sfortunata THQ? Eliminato definitivamente? Beh, tutto potevo aspettarmi tranne di avere delle risposte proprio durante il Direct confezionato per l’E3 di Nintendo. Incredibile a dirsi infatti ma la casa di Mario ha adottato e accolto sotto la sua ala il nuovo progetto dello sviluppatore rockettaro. Devil’s Third è un action/shooter che unisce molte meccaniche in un’unica formula. Nei panni di un cafonissimo tizio grosso e cattivo costretto a prender parte in violente missioni immerse in un panorama bellico, che almeno in certe location, come quella di Panama, fa molto Call of Duty vecchio stampo. Dovremo uccidere affettando arti, spappolando crani, riempiendo di piombo malcapitati avversari e facendo esplodere tutto. Tutte queste operazioni sono l’alchimia con cui DT cercherà di divertirci.

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Chi conosce Itagaki sa che dietro questa superficie cosi blanda e forse banale, si nasconde probabilmente molto di più. Nonostante  si cerchi palesemente di avvicinarsi al gusto del giocatore occidentale con questo progetto, virando spesso e volentieri (ma non sempre a quanto pare) dalle atmosfere nipponiche ed esoteriche dei Ninja Gaiden verso un ambiente più terra-terra di guerriglia urbana, l’impronta dell’autore si riconosce lontano un miglio. Lo stesso motore grafico sembra derivare direttamente da quello del secondo capitolo della saga di Ryu Hayabusa, riconoscendone proporzioni, stile coromatico, effettistica, spigolosità e tutta una serie di elementi che possono tendenzialmente prefigurarci ciò che sarà il prodotto finito. Mettiamo subito in chiaro una cosa: la grafica sarà quella che sarà, cioè assolutamente non al passo con le produzioni più recenti (basta vederne alcuni filmati per rendersene conto) e non tanto per limiti tecnici dell’hardware Wii U, ma per un utilizzo del tutto peculiare che Itagaki fa dell”Engine nei suoi giochi, e a cui sono pronto a scommetterci, Devil’s Third non farà eccezione.

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Non mancheranno location dal fascino più classico e strettamente legate alle origini nipponiche del titolo.

 

Piombo, lame e sangue

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La nuova spalla del protagonista? Boh..l’unica certezza è che sicuramente sarà prosperosa…

Per capire di cosa parlo, partiamo dalla premessa che, per dichiarazione degli stessi sviluppatori, il gameplay del titolo verterà su tre meccaniche diverse: range combat, melee combat e acrobatic ability. Vale a dire che potremo sparare con bocche di fuoco di tutti i tipi, utilizzando coperture e visuale in prima persona, ma anche recuperare spade, mazze, martelli e quant’altro (che potremmo anche lanciare direttamente verso l’obiettivo) per inferire personalmente sui soldati avversari. Il tutto con la consapevolezza di avere a disposizione una mobilità molto spiccata che ci permette di gestire ostacoli e verticalità ambientali in modo fluido e veloce. Ebbene se tanto mi da tanto e l’imprinting derivato da Ninja Gaiden 2 fosse confermato, capiamo bene che le prestazioni tecniche dell’ambiente di gioco sono tutte concentrate per favorire il gameplay e la struttura del gioco, lasciando ben poco margine a orpelli di natura diversa. Le immagini e i filmati sembrano in effetti confermare questa cosa.

Itagaki è sempre stato un convinto detrattore dei QTE...come gestirà quindi frangenti come questo?
Itagaki è sempre stato un convinto detrattore dei QTE…come gestirà quindi frangenti come questo?

L’ambiente di gioco, al di là della complessità dei singoli elementi, è denso, palpabile, vivo, pieno di nemici (probabilmente svegli ed aggressivi come da tradizione “Itagakiana”) superfici scalabili, ed elementi distruggibili (abbiamo chiaramente gia visto macchine esplodere e colonne cadere). L’espediente poi di un campo elettromagnetico che non permette di utilizzare armi moderne rende l’azione verace, vivida, violenta, grezza e concreta. Tutto è stato pensato a quanto pare per sposarsi alla perfezione con l’estetica e la filosofia di Itagaki: la gratificazione del giocatore deve derivare dalla fisicità dell’impatto con i nemici, e dal pieno e fluido controllo dell’area di gioco a 360 gradi. Non a caso amputazioni, frattaglie dei poveri avversari, dettagli splatter e tutte le animazioni più violente sembrano molto curate rispetto ad altri aspetti più sottotono. Ci è parso di scorgere anche qualche rallentamento nel framerate dell’azione, noto e vero tallone d’Achille delle produzioni di Itagaki, che speriamo venga risolto o arginato prima della pubblicazione. Insomma, se volete fidarvi di me, state sicuri che ci sarà da divertirsi e che il sistema di combattimento sarà sicuramente puntuale e immediato.

Killer application?

È prevista inoltre una modalità multiplayer che sembra presentare varianti di ogni sorta, mappe dal respiro veramente ampio, strutture distruggibili e non pochi elementi fuori di testa come galline colorate e cocomeri da lancio (???). Curiosi? Anche noi, ma al momento è impossibile avere dettagli più chiari in merito, e ci rimettiamo al caotico spettacolo pirotecnico mostrato durante le dimostrazioni del caso. Per tutto il resto vi invito a visionare il materiale rilasciato fino a questo momento per farvi la vostra idea del gioco, che si preannuncia come una nuova esperienza hardcore dal timbro inconfondibilmente nipponica, nonostante i molti ammiccamenti al gusto occidentale, probabilmente studiati ad hoc in un piano produttivo/commerciale che abbracci un’utenza più “internazionale” possibile. Itagaki ha recentemente detto che “la gente comprerà Wii U solo per giocare al Devil’s Third”. Certo si tratta della sparata di uno degli sviluppatori più eccentrici dell’era contemporanea ma la grande fiducia riposta nella propria opera è sintomatica  della concreta possibilità che ancora una volta, è alta la possibilità di trovarci di fronte un diamante grezzo tutto da sviscerare che non deluderà le aspettative di quanti si aspettano un titolo unico e completamente diverso dal resto dell’offerta ludica. Non ci resta che attendere nuovi aggiornamenti in merito da parte di Nintendo.

Davide Salvadori
Cresco e prospero tra pad di ogni tipo, forma e colore, cercando la mia strada. Ho studiato cinema all'università, e sono ormai immerso da diversi anni nel mondo della "critica dell'intrattenimento" a 360 gradi. Amo molto la compagnia di un buon film o fumetto. Stravedo per gli action e apprezzo particolarmente le produzioni nipponiche. Sogno spesso a occhi aperti, e come Godai (Maison Ikkoku), rischio cosi ogni giorno la vita in ridicoli incidenti!