Questo E3 si è aperto con un doppio evento di Electronic Arts, chiamato EA Play. Dico doppio perché due palchi si sono rimbalzati la parola, uno situato a Londra e l’altro, ovviamente, a Los Angeles. Partiamo subito con il constatare che, insomma, non abbiamo visto così tanta roba come ci saremmo aspettati. Quello che doveva essere assolutamente mostrato era certamente presente, ma sinceramente non in modo soddisfacente, eccezion fatta per Battlefield 1, che ha trovato un degno spazio nel post conferenza, con una lunga sessione di streaming in cui alcuni giocatori hanno potuto provare il prossimo titolo di DICE, e grazie alla quale noi poveri cristi bloccati in Italia abbiamo potuto assistere ad un po’ di gameplay multiplayer.

L’evento si è aperto con uno dei grandi attesi, quel Titanfall 2 di Respawn Entertainment di cui già si sapeva l’esistenza e la data di uscita grazie a dei leak precedenti la conferenza. Vince Zampella sale sul palco, indossando non si sa per quale motivo una giacca primaverile. Seguono trailer di Titanfall 2, che abbandona l’esclusività Xbox One per abbracciare tutte le piattaforme. Questa volta il gioco godrà anche di una campagna single player, che si impernierà sul rapporto tra uomo e macchina, e già ci aspettiamo una filosofia che Ghost in the Shell in confronto è un libro di Geronimo Stilton, ma probabilmente sono prevenuto io. A prescindere da questo, però, la componente multiplayer sembra essere più frenetica che mai, perché se rimangono quelle peculiarità del primo episodio, quali la corsa sul muro e i mech, troviamo anche molti nuovi gadget che se sfruttati a dovere potrebbero rendere il gioco estremamente dinamico, e di conseguenza molto divertente: abbiamo visto in azione un rampino, così da poter emulare la cara Widowmaker di Overwatch, e un attrezzo in grado di legare tra loro due nemici paralizzarli a mezz’aria, così che si possano poi colpire in tranquillità; a questo sommiamo salti improbabili, possibilità di rimanere per un periodo di tempo bloccati in aria e un utilizzo dei mech, ha detto Zampella, estremamente più profondo. Chiunque voglia provare in anteprima il gioco, inoltre, può già iscriversi alla ormai immancabile fase di beta.

Si passa poi allo sport, perché EA è sempre EA, e ci vengono raccontati i piani relativi a Madden, da intendersi come sport elettronico: la casa americana vuole stanziare fondi e creare diverse leghe, divise tra quelle gestite dai giocatori, quelle organizzate da partner esterni e, infine quelle gestite direttamente dalla software house. Tutto questo inizierà a partire dal prossimo Madden 17, e se non ve ne frega niente del football americano, beh sappiate che in America è l’equivalente di Fifa per noi!

Allo sport ha seguito un altro piatto forte (ma tranquilli che dopo torna lo sport), Mass Effect Andromeda per cui mezzo mondo stava sbavando. Beh, fondamentalmente dovrete ancora aspettare, e se eravate già saliti sul treno del’hype, scendete pure. Sappiamo che ci saranno nuovi protagonisti, sappiamo che sarà compito del giocatore abbandonare la via lattea per trovare una nuova patria per l’umanità (Battlestar Galactica, sei tu?) e che il gioco girerà su Frostbite. Per il resto, dal trailer abbiamo visto qualcosina ina ina che potrebbe essere effettivamente gameplay, e che effettivamente non sembra male, e i dipendenti Bioware che lavoravano, mentre noi guardavamo con un misto di “ammazza che bei computer”, “ammazza come sono contenti di lavorare a Bioware” e “sticazzi di questi vogliamo vedere il gioco”. Con l’ovvio rispetto per chiunque lavori, sia chiaro.

Back to sport, EA ci avverte che Fifa 17 avrà una campagna single player che ci vedrà nei panni di Alex Hunter, promessa del calcio britannico, intento a farsi strada all’interno del massimo campionato inglese. Si potrà scegliere con quale squadra giocare, e saranno presenti gli allenatori che effettivamente lavorano nella Premier Legue. Per l’occasione è salito sul palco il simpaticissimo Mourinho, che nell’economia della conferenza è stato utile come il due di coppe quando la briscola è denari, ma almeno è stato meno lungo e superfluo di Pelé l’anno scorso. Fifa 17 anche passa a Frostbite, e ci promettono una nuova fisica e nuove animazioni. Aspettiamo l’uscita, che è fissata per fine settembre. Come al solito, del resto

Passiamo ora a EA per il sociale, denominato EA Originals per allontanarsi al noto format di Andrea Diprè: il programma è stato studiato a supporto dello sviluppo indipendente, e EA promette di assicurare agli sviluppatori che parteciperanno supporto in termini di know how, aiuti economici e marketing. I guadagni – dicono- saranno quasi tutti riservati allo sviluppatore. Il primo titolo ad uscire da questo programma sarà Fe, un platform in cui si impersonerà un piccolo cucciolo intento a scoprire il mondo. Interessantissimo il design low poly e la palette cromatica, così come quella che per ora sembra la linea intrapresa per quanto concerne la soundtrack.

Passiamo dai piccoli studi indipendenti alla casa / salvadanaio di Zio Paperone con il franchise Star Wars: La Raymond sale sul palco e ci comunica che il suo team, Motive, sta lavorando insieme a Dice ad un nuovo Battlefront, previsto per l’anno prossimo; Visceral sta lavorando invece ad un altro titolo sull’universo di Guerre Stellari, previsto per il 2018, e Respawn si sta occupando di un altro titolo ancora. Bello, sarete sicuramente contenti. Però, purtroppo, anche in questo caso non abbiamo visto nulla, a parte i dipendenti EA felici come bambini in una piscina di pallette colorate. Eh vabbè, amen.

L’ultimo in ordine cronologico di questa conferenza è stato Battlefield 1, il prossimo sparatutto della saga, stavolta ambientato durante la Grande Guerra. Dal trailer abbiamo visto un po’ di gameplay e tanto Zang Tumb Tumb, con una colonna sonora che è aderente alla Prima Guerra Mondiale come potrebbero esserlo le urla di un film gore ad una puntata di Winnie The Pooh. Ci è stato comunque comunicato che nel gioco il meteo dinamico sarà un elemento importantissimo, considerando che influenzerà il comportamento delle armi, e che il giocatore dovrà adeguarcisi per portare a compimento le missioni. Sarà inoltre possibile comandare navi da guerra, dirigibili e chi più ne ha più ne metta; gli ambienti saranno interamente distruttibili, quindi se un dirigibile viene abbattuto tutto quello che c’è sotto si sgretola. Tutto molto interessante, davvero, bisognerà poi vedere se tutto ciò avrà un reale impatto sul gameplay o sarà lì solo come orpello.

Insomma, per tirare le somme, c’è poco da essere entusiasti di quello che ci ha mostrato EA in questo suo EA Play. Tutto un po’ sottotono e poca roba vista, per una conferenza breve senza nessun “wow”. Vabbè, l’E3 è ancora lungo.

Luca Marinelli Brambilla
Nato a Roma nel 1989, dal 2018 riveste la carica di Direttore Editoriale di Stay Nerd. Laureato in Editoria e Scrittura dopo la triennale in Relazioni Internazionali, decide di preferire i videogiochi e gli anime alla politica. Da questa strana unione nasce il suo interesse per l'analisi di questo tipo di opere in una prospettiva storico-politica. Tra i suoi interessi principali, oltre a quelli già citati, si possono trovare i Gunpla, il tech, la musica progressive, gli orsi e le lontre. Forse gli orsi sono effettivamente il suo interesse principale.