Non solo zombie…

Finalmente Days Gone mostra le sue nudità, togliendosi di dosso qualche velo in più.
Sony ha creduto molto nel progetto di Bend Studio e durante l’E3 ci sono stati mostrati circa 10 minuti di gameplay che ci hanno fatto comprendere il perché, pur lasciandoci diversi dubbi ed altrettante curiosità.

Cominciamo col dire che, col passare dei minuti, la nostra posizione si faceva sempre più vicina a quella di Sony, che contesta a spada tratta le accuse di chi ha provato a paragonare il titolo a The Last of Us, innanzitutto perché il survival horror con creature zombie o similzombie è un tema di per sé artisticamente abusato e non è esclusiva di nessuno (dovremmo citare tutti gli “ammiccamenti” o gli omaggi che ha fatto The Last of Us?), e poi soprattutto per un gameplay che ci sembra piuttosto diverso.

Analizziamo insieme, dunque, ciò che abbiamo visto.

Come ben sapete Days Gone è strutturato come un gioco d’avventura dinamica, ma il trailer ci ha lasciato comprendere maggiormente quanto davvero questo titolo sarà di gradimento per gli amanti dell’open world.
Nei panni del protagonista, Deacon St. John, un cacciatore di taglie, si parte da un accampamento “sicuro” per immergersi nei pericoli del mondo esterno, con lo scopo di andare a salvare un compagno, e tutto ciò avviene a bordo di una motocicletta.
Apprendiamo subito, quindi, la possibilità di utilizzare i mezzi, e nonostante le due ruote saranno il preferito e il più utilizzato da un centauro come Deacon, probabilmente non sarà l’unico che ci sarà dato guidare.
Non sappiamo tra quanti tipi di visuale potremo scegliere quando saremo a bordo di un mezzo, ma nel filmato la telecamera è centrale mostrandoci la terza persona standard, e le meccaniche iniziali e i movimenti del mezzo ci ricordano, a tratti, i tanti bei momenti passati nel deserto di GTA V.
Ci viene subito da chiederci quali altri percorsi e quali strade avrebbe potuto prendere Deacon, nella vastità dell’open world, ma il tempo per pensare è poco, date le dinamiche molto rapide del gioco.

e3 days gone anteprima
Ad ogni modo i paragoni con Rockstar non sono finiti, perché dopo – à la Read Dead Redemption – il centauro si imbatte in un branco di lupi (zombie) dai quali fugge sempre a bordo della sua moto (e non di un cavallo), sparando per ucciderne uno, e palesandoci pertanto anche la fauna selvaggia con cui avremo a che fare nel corso della nostra avventura.

L’action comunque prosegue incessante, interrompendo la corsa di Deacon che viene gettato a terra da una trappola con un filo teso (roba alla Wile E. Coyote), messa su da un paio di banditi con cui il protagonista va subito alla scontro, rivelandoci il sistema di combattimento a mani nude e con armi bianche, in cui oltre a prese e colpi proibiti, lo vediamo maneggiare coltello e corda per mettere fuori gioco i due aggressori.
Un sistema di combattimento che dunque dovrebbe essere piuttosto versatile, o quantomeno è ciò che ci auguriamo.

Ora che Deacon è solo può mettere in atto il loot (pare ci sia pure un particolare sistema di crafting, ma si sa ancora poco a riguardo) cercando nell’ambiente che lo circonda e nei cadaveri qualcosa di utile, poi poi aggirarsi nei boschi in “libertà”, lasciandoci apprezzare i suoni della natura e la vegetazione, prima di passare attraverso una sorta di centro carni a cielo aperto, che ci fornisce quindi il primo vero incontro ravvicinato con gli zombie, o meglio i Freaker, appesi agli alberi con delle corde.
E non tutti sembrano essere fuori combattimento…

Procedendo, Days Gone ci mostra anche l’equipaggiamento di Deacon, che nelle prossimità di un accampamento si ripara dietro una roccia tirando fuori un binocolo, utile per studiare il territorio e come agire.
Qui emergono le meccaniche stealth del gioco, ed ovviamente non sono nulla che non abbiamo già visto mille volte in altri, numerosissimi, contesti. Il nostro personaggio, in posizione guardinga e di circospezione si aggira per l’accampamento, svelandoci un escamotage per mettere in trappola un avversario e togliersi di torno gruppi di nemici (umani), facendosi strada.

Strada che porta ad una bella visione di nutrito gruppo di zombie intenti a divorare corpi inermi.
In questo contesto apprendiamo un’altra meccanica inerente sempre allo stealth, ovvero la possibilità di rendersi irrintracciabili mimetizzandosi in fratte e cespugli. Anche qui nulla di nuovo, ma di sicuro un espediente che ci sarà molto utile durante il gioco, considerato il tipo di nemici che andremo ad affrontare ma soprattutto, nel caso dei freaker, la quantità smisurata.
Durante la conferenza stampa però gli sviluppatori ci hanno mostrato una demo differente, approcciandosi al gioco in una modalità diversa, molto meno stealth e parecchio più aggressiva. Potremo quindi affrontare l’esperienza di Days Gone nel modo in cui la nostra indole di gamer si sentirà maggiormente a proprio agio. In questa circostanza abbiamo anche apprezzato delle condizioni climatiche differenti, ulteriore segnale che la versatilità e le sorprese in questo titolo non mancheranno. Ciò che abbiamo capito è che le condizioni atmosferiche, gli orari e tutto ciò che va ad influire su questi aspetti muta anche lo scenario di gioco e il modo in cui prosegue l’avventura, restituendoci un fortissimo realismo.

e3 days gone anteprima
Andando avanti, il nostro Deacon supera una recinzione sul fiume e si porta a ridosso di un accampamento che si tiene al sicuro da quelle abominevoli creature tramite una sorta di diga artificiale.
Apprendiamo, nuovamente grazie al binocolo, che la persona da salvare si trova al di sopra di una sorta di grande palafitta in legno sotto cui risiede una allegra comitiva di nemici che ancora una volta non potremmo affrontare vis-à-vis a causa dell’evidente superiorità numerica.
Sarà probabilmente una costante, e dovremo ogni volta escogitare un modo differente per liberarcene.

Deacon pensa bene di far saltare in aria la recinzione con un ordigno esplosivo, liberando il campo agli zombie mentre trova riparo dietro un tronco. La bomba apre il passaggio alle creature che si gettano a capofitto sugli stanti, mettendoli in fuga. A questo punto il protagonista può salire sulla struttura, trovandosi faccia a faccia con l’amico, tenuto prigioniero da un bandito, ed un filmato ci mostrerà il modo rude in cui riuscirà a liberarsene, lasciando il tiro a Deacon, che lo fredderà all’istante.

Il dialogo di riconciliazione tra i due amici dura molto poco, lasciando spazio nuovamente all’atmosfera densa di azione di adrenalina che sembra tipica del gioco. Quello che sta per accadere però è qualcosa di estremamente entusiasmante, che ci dà forse il vero motivo per cui attendere questo gioco e vedere dove realmente ci può portare.
Di cosa stiamo parlando? Chi ha visto la conferenza Sony avrà già capito. Sul finale del filmato l’attenzione dei due uomini viene disturbata da una gigantesca e spaventosa creatura. Non è uno zombie, né un lupo. Ma un enorme orso infetto, avvolto in un ammasso di filo spinato e pronto ad aggredirci.
La qualità grafica di queste sequenze è esaltante e di assoluto livello, ed in generale non abbiamo nulla in particolare da recriminare relativamente a questo comparto nemmeno per quel che si è visto durante il gameplay.

e3 days gone anteprima
Resteranno da capire e analizzare tante cose. Quanto sarà più o meno ripetitiva l’azione e il sistema di combattimento, e un discorso simile lo possiamo replicare per le missioni. Non ultima la componente narrativa, che ci auguriamo possa essere il più coinvolgente possibile ma sulla quale evitiamo volentieri di sbilanciarci.
Per il resto c’è tutto un mondo da scoprire, ed è forse l’aspetto che ci piace di più, all’idea di girare con la moto in uno scenario post-apocalittico alla The Walking Dead, con un arsenale sempre con noi.
Ne sapremo di più solo quando potremo metterci realmente le mani, ma al momento non si conosce ancora una data di uscita. Verosimilmente dovremo aspettare il 2018.

Tiziano Costantini
Nato e cresciuto a Roma, sono il Vice Direttore di Stay Nerd, di cui faccio parte quasi dalla sua fondazione. Sono giornalista pubblicista dal 2009 e mi sono laureato in Lettere moderne nel 2011, resistendo alla tentazione di fare come Brad Pitt e abbandonare tutto a pochi esami dalla fine, per andare a fare l'uomo-sandwich a Los Angeles. È anche il motivo per cui non ho avuto la sua stessa carriera. Ho iniziato a fare della passione per la scrittura una professione già dai tempi dell'Università, passando da riviste online, a lavorare per redazioni ministeriali, fino a qui: Stay Nerd. Da poco tempo mi occupo anche della comunicazione di un Dipartimento ASL. Oltre al cinema e a Scarlett Johansson, amo il calcio, l'Inghilterra, la musica britpop, Christopher Nolan, la malinconia dei film coreani (ma pure la malinconia e basta), i Castelli Romani, Francesco Totti, la pizza e soprattutto la carbonara. I miei film preferiti sono: C'era una volta in America, La dolce vita, Inception, Dunkirk, The Prestige, Time di Kim Ki-Duk, Fight Club, Papillon (quello vero), Arancia Meccanica, Coffee and cigarettes, e adesso smetto sennò non mi fermo più. Nel tempo libero sono il sosia ufficiale di Ryan Gosling, grazie ad una somiglianza che continuano inspiegabilmente a vedere tutti tranne mia madre e le mie ex ragazze. Per fortuna mia moglie sì, ma credo soltanto perché voglia assecondare la mia pazzia.