Sembra farsi buio il futuro per EA dopo i malumori sorti attorno a Star Wars Battlefront 2. Come ricorderete attorno alla questione delle microtransazioni all’interno del gioco si era svilluppata una polemica che aveva portato Electronic Arts a sospendere questa funzione.

La cosa sembra aver avuto gravi ripercussioni. La compagnia dopotutto è stata costretta a deviare dai piani iniziali, cosa che ha avuto un impatto non da poco sulla stessa Electronic Arts.

La cosa sembra essere confermata anche dal Cowen Analyst Group. Si fa portavoce della cosa Doug Creutz, il quale spiega bene come la querelle nata attorno a Battlefront 2 abbia avuto ripercussioni fortemente negative su EA.

“La reazione negativa dei giocatori all’idea di marketing delle casse con bottino casua ha chiaramente influenzato le vendite di Star Wars Battlefront 2. Pensiamo che questa sia la prova che i videogiocatori del settore stiano diventando sempre più scontenti della frequenza con cui le microtransazioni vengono utilizzate nei giochi”, ha scritto Creutz.

L’analisi non si è fermata qui. “Anche tenendo conto del passaggio alle unità digitali, sembra abbastanza probabile che le vendite si ridurranno del 20% -30% rispetto al Battlefront originale. Prevediamo una riduzione dei prezzi più grande del normale, probabilmente anche necessaria per spostare le scorte. Riteniamo che anche Need for Speed: Payback, il quale ha ricevuto recensioni così scarse, sia sottoperformante.”

Cowen ha quindi abbassato le aspettative degli investitori per l’anno fiscale 2018. “Crediamo che le prestazioni di Star Wars Battlefront 2 (numero di unità inferiori e il ritardo indefinito delle microtransazioni) siano state abbastanza deludenti da compensare qualsiasi altra forza presente nel modello”.

La condanna non sembra perciò limitarsi alla sola EA. Sotto accusa, da questa analisi, è l’intero modello delle microtransazioni, il quale viene in parola povere considerato non efficace dal punto di vista finanziario.

(fonte: HarcoreGamer.com)

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.