Il nostro hands-on della nuova espansione del simulatore spaziale per eccellenza

Dopo poco meno di un anno dalla rinascita del brand Elite con Elite: Dangerous, Frontier Developments torna a far parlare di se con la nuova espansione del noto simulatore spaziale. Il titolo, dallo scorso dicembre, ha continuato la sua evoluzione con una velocità disarmante inserendo nuovi contenuti, nuove missioni e arricchendo costantemente il comparto grafico e sonoro. Inizialmente l’aspetto legato al multiplayer non era in grado di offrire grandissime possibilità, ma in pochi mesi sono state aggiunte importanti novità, come l’update mirato alla modalità co-op e la patch che ha consentito di definire e gestire le dinamiche politiche dell’universo di gioco. Noi di Stay Nerd abbiamo avuto la possibilità di mettere le mani sulla Beta di Elite: Dangerous – Horizons, che aggiunge un’importante novità al titolo di base e siamo pronti a raccontarvi tutte le nostre impressioni.

Verso l’infinito e oltre

Per quelli che non si sono ancora avvicinati ad Elite: Dangerous, è quasi d’obbligo spendere qualche parola sul titolo. Come detto sopra, si tratta di un simulatore spaziale che permette di esplorare l’immenso universo messo a disposizione, a bordo della propria astronave. Diciamocelo, tutti noi guardando il cielo, abbiamo desiderato almeno una volta di esplorare liberamente l’universo facendoci largo tra stelle e pianeti; Elite: Dangerous rende tutto questo possibile. Il mondo di gioco del titolo Frontier Developments vanta di oltre quattrocento miliardi di sistemi stellari, numeri da capogiro che portano i giocatori a spingersi sempre più avanti nell’esplorazione con l’intento di recuperare merci, rare e non, da rivendere successivamente o ingaggiare battaglie con le astronavi nemiche. Gli alti e bassi presenti nel gioco, che alternano sparatorie interminabili a fasi di tranquilla navigazione, sono condite da un comparto grafico di tutto rispetto, che rende godibile l’universo in tutti i suoi aspetti, accompagnato da un sonoro preciso e capace di creare un’atmosfera che rende il titolo unico nel suo genere. Tenendo sempre presente il fatto che Elite appartiene alla categoria dei simulatori, di certo non ci si può aspettare una semplicità assoluta in termini di approccio al gameplay, soprattutto per chi è nuovo a questo genere di simulatori quindi, prima di buttarsi nello spazio aperto, è consigliabile prendere confidenza con i comandi di base affrontando i tutorial messi a disposizione, anche se molti aspetti possono essere assimilati solo durante le fasi di gioco.

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Non solo astronavi

La novità più importante di questa espansione di Elite è senza dubbio la possibilità di gironzolare sulla superficie dei pianeti. C’è da precisare però che non tutti i pianeti sono adibiti all’atterraggio, si parla infatti di una percentuale pari al 61%, indicati da un’apposita icona. I requisiti necessari per poter effettuare un atterraggio sono principalmente un modulo di avvicinamento, acquistabile per 50 crediti e uno scompartimento nella vostra astronave che vi permette di trasportare il veicolo terrestre. Completato il setup della nostra navicella spaziale, ci siamo catapultati subito a cimentarci nell’esplorazione di un pianeta, per godere della nuova feature che espande ancora di più l’universo di gioco, già di per se mastodontico. Il viaggio tra i vari sistemi richiede gli stessi accorgimenti di sempre per quanto riguarda la gestione della velocità: è importante rallentare in maniera adeguata per evitare di superare la destinazione o di uscire dall’iperguida avvicinandosi alla superficie di un pianeta. Trovato un buon punto per l’atterraggio, possiamo finalmente spegnere i motori e passare alla guida del nostro SRV. I controlli per la gestione del veicolo terrestre richiedono qualche minuto di pratica, ma se siete riusciti a digerire tranquillamente quelli dell’astronave si tratta davvero di una passeggiata. Scorrazzare sui pianeti alla ricerca di materiali, avversari e stazioni da distruggere o con le quali interagire, con la stessa modalità delle stazioni spaziali, arricchisce di molto l’esperienza di gioco del titolo. L’SRV è dotato di slot per le armi, così da poter spostare i conflitti anche sulla terra e di un propulsore, che permette di salvarsi le natiche quando si è in caduta libera, oppure per effettuare salti la cui dinamica dipende strettamente dalla gravità del pianeta sul quale ci troviamo. Purtroppo, la superficie dei pianeti non è ancora abbastanza popolata, ma da qualche contatto avuto in queste situazioni, possiamo dire che la cosa si prospetta davvero divertente soprattutto in gruppo. Il veicolo terrestre, come le astronavi, presenta un limitato quantitativo di carburante che è bene tenere sotto controllo quando ci si butta nell’esplorazione, ma nel caso si dovesse rimanere a secco, è sempre possibile richiamare la navicella spaziale verso la nostra posizione.

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Non solo pregi

I buoni propositi di Horizons sembrano apparire chiari fin da subito. La cura per i dettagli, l’enorme impatto visivo e la buona riuscita delle nuove funzionalità fanno sembrare il titolo già pronto per una sua versione definitiva, anche perché i problemi che affliggono questa “Season 2” sono pressoché gli stessi della versione di base. I viaggi verso i vari sistemi risultano essere molto spesso noiosi e pronti a farci passare lunghi minuti di attesa nel raggiungere una determinata destinazione, aspetto rischia di diventare abbastanza frustrante giocando in solitudine, in più l’universo va decisamente rimpolpato data la sua immensità. Per quanto riguarda i nuovi contenuti, le nostre prime impressioni sono più che positive. Il sistema di guida terrestre si comporta bene e sicuramente, una volta fuori dalla beta, le escursioni sui pianeti saranno ancora più frenetiche e divertenti, anche quando questi hanno ben poco da offrire. Inoltre, i ragazzi di Frontier Developments ci hanno abituati a mantenere le promesse riguardanti gli update, dunque ci auguriamo di vedere presto nuove missioni, per evitare di cadere in una ripetitività che alla lunga potrebbe affliggere Elite sotto questo aspetto, pianeti dotati di atmosfera e uno spazio più importante per il crafting, che in questa espansione ha iniziato pian piano a venire fuori.

Settimio Capozzoli
Ingegnere per hobby, Nerd di professione. Appassionato di Videogames, da quando mio padre mi regalò un Atari 7200 con MidnightMutants (avevo solo 2 anni) ed attratto da qualsiasi aggeggio elettronico. Odio profondo per Assassin’s Creed, dopo averlo lodato fino al terzo capitolo ed amante di Halo, Dragonage, The Witcher e di quel gran figo di Illidan Stormrage. Da grande sogno di diventare uno Spartan.