Come divertirsi esplorando ed espandendosi, ma anche sfruttando e sterminando

Qualche anno fa Amplitude Studios, team di stanza a Parigi, ha deciso di crearsi il suo universo (con blackjack e squillo di lusso, probabilmente) e di inaugurarlo con Endless Space, un 4X a tema spaziale ben realizzato e di conseguenza ben accolto da critica e pubblico. Cos’è un 4X? Una variante dello strategico a turni, dove la classificazione 4X rappresenta i quattro elementi che sono il perno di questi titoli: eXplore, eXpand, eXploit, eXterminate. Facciamola più semplice: avete presente Civilization? Ecco, quel tipo di strategico. Ora che abbiamo chiarito la natura di Endless Space, vediamo perché abbiamo parlato di creazione di un universo. Al primo episodio Amplitude ha fatto seguire ben due titoli, ovvero Endless Legend, appartenente sempre al genere dei 4X, e Dungeon of the Endless, un dungeon crawler rogue-like, a turni, con elementi RPG e tower defense. Attraverso questi tre titoli si è andato a comporre un mondo vivo con una solida lore, la cui premessa è l’esistenza di una società oramai scomparsa, gli “Endless” per l’appunto, che hanno lasciato in eredità il Dust, un materiale prezioso e raro. Perché tutta questa premessa per parlarvi di Endless Space 2? Non è nostra intenzione fare sfoggio di conoscenza, né tantomeno si tratta solo di fare contesto. Vi abbiamo voluto raccontare il percorso che ha portato a Endless Space 2 perché il più grande merito del gioco è quello di porre il giocatore in un universo vivo, che si riesce a sentire come tale, popolato da razze peculiari e che effettivamente restituisce al giocatore la sensazione di trovarsi in una realtà con un profondo background alle spalle, fin dal primissimo momento.

Si tratta ovviamente di un titolo in cui ogni partita è generata casualmente, all’inizio della quale si sceglie una razza tra le otto disponibili. Ciononostante ci si sente al centro di una storia, o meglio, di un preciso momento di un percorso storico che va avanti da millenni. Le otto razze di cui abbiamo appena parlato sono ben differenziate e definite, sia dal punto di vista biologico che da quello etico-politico. Questo si riflette perfettamente nel gameplay, non solo perché ogni razza ha ovviamente dei bonus, che non sono numerici ma garantiscono abilità peculiari e che si riflettono anche nella gestione politica del proprio impero. Troveremo quindi razze più pacifiche, che mal sopporteranno la promulgazione di leggi di impronta militarista creando conflitti interni, o magari razze più o meno inclini alla scienza e alla fede, che si comporteranno di conseguenza se decideremo di agire in controtendenza rispetto alle loro convinzioni. Ma c’è di più, perché oltre a queste otto razze standard, è possibile scoprirne in giro per l’universo altre minori, con cui è sempre possibile relazionarsi, sia per annichilirle che per intraprenderci trattative diplomatiche, o magari assimilarle. Nell’esplorazione planetaria, però, non si entra in contatto solo con altre civiltà, ma anche con residui del passato, grotte e strutture antiche. Tutti questi elementi concorrono a creare quanto si parlava in apertura, ovvero una dimensione credibile, con le sue regole, i suoi equilibri e soprattutto una sua verosimiglianza.

La cura riposta in questi aspetti del gioco sono però la punta di un iceberg enorme e anche molto difficile da scalfire. Quando si avvia il gioco è possibile iniziare con un tutorial nel quale, vestendo i panni degli umani, ci verranno fornite le informazioni di base per poter avanzare nell’avventura. Non è un’impresa semplice neanche con le spiegazioni, perché le variabili sono tante e tante volte lo stesso tutorial non riesce a stargli dietro. Superare i primi scogli che Endless Space 2 ci mette davanti non è quindi una passeggiata, soprattutto per il giocatore meno avvezzo agli strategici a turni: i menu da seguire sono tanti, le cose da fare al loro interno altrettante, e spesso non ci è chiaro perché succede una determinata cosa o ci è impossibile farne un’altra. Ci sono certamente delle causalità all’interno delle partite che non sono di facile lettura, perché nascoste o perché spiegate in modo poco chiaro, e questo spesso risulta frustrante perché ci dà la sensazione di non essere padroni della nostra partita. Avanzando, ovviamente, la dimestichezza con quello che si ha per le mani aumenta, ma è bene ripeterlo, l’inizio può essere traumatico per chi ha poca pazienza o semplicemente non è solito giocare gestionali, strategici a turni o 4X. Per chiunque abbia mai giocato (o abbia provato a giocare) Europa Universalis o Hearts of Iron, ci troviamo ad un livello di accessibilità decisamente maggiore, ma comunque Endless Space 2 non è un prodotto che consiglieremmo a chiunque a cuor leggero.

Ma come si gioca, precisamente, l’ultimo lavoro di Amplitude? Il gioco ruota tutto attorno alla mappa spaziale, la prima cosa che si vedrà avviata una nuova partita. Da qui è possibile accedere ai vari sistemi, composti di diversi pianeti. Non tutti saranno colonizzabili, almeno all’inizio, perché le condizioni climatiche e geologiche più estreme necessitano di una precisa tecnologia che permette ai coloni di raggiungere la superficie. Dal sistema originale sul quale ha sede il nostro impero si dipanano diverse rotte, che portano verso altrettanti sistemi, dai quali a loro volta partono altre rotte. L’esplorazione spaziale funziona sostanzialmente così, sistema dopo sistema, turno dopo turno, alla scoperta e colonizzazione dell’universo. Se vi sembra tutto molto semplice, sappiate che non lo è, perché ad ogni piccolo passo, e quindi ad ogni turno, corrispondono diversi accadimenti. Oltre alla possibilità di incontrare altri esploratori dello spazio, più o meno ostili, e necessario avere a che fare con la nostra politica interna, ed orientare il nostro impero in erba verso conquista e predominio. Predominio che può essere conquistato seguendo la via economica così come quella militare, a seconda della nostra volontà. Si inizia quindi a decidere come muoversi a partire da uno skill tree, nel quale è necessario scegliere tra quattro rami su quali abilità concentrarsi: economia, scienza, ricerca militare e infine crescita del proprio impero. Sbloccare abilità richiederà turni, e ripagherà spesso non solo con la skill selezionata, ma anche con nuove tecnologie accessorie.

C’è poi da gestire la politica, in accordo con i gruppi raziali (che brutta espressione, NdR) presenti all’interno del proprio regno, e ogni 20 turni si terranno le elezioni, che dovremo manovrare a nostro vantaggio. Bisogna poi gestire il rapporto con le colonie, che chiaramente tendono a ribellarsi quando le cose non vanno come dovrebbero, sulle quali è possibile anche costruire strutture per aumentare la produzione di materiali utili alla nostra cavalcata verso la supremazia, ma sempre con un occhio di riguardo alla felicità della popolazione. È necessario anche combattere, in Endless Space 2, con un sistema praticamente automatizzato che lascia nelle mani del giocatore la creazione delle flotte e la modifica delle navi e del loro equipaggiamento, oltre a concedere la selezione di un Eroe in grado di fornire perk alla propria formazione da battaglia. La quantità di fattori da tenere in considerazione, e poi da gestire e indirizzare, è decisamente elevata, e sarebbe solo un esercizio sterile proporvi un listone. Quello che però dobbiamo dirvi è che ad un certo punto, quando finalmente sarete dentro alle meccaniche del gioco, avrete il controllo completo della situazione e saprete destreggiarvi agevolmente. Non perché il gioco diventi facile, semplicemente perché quelli che all’inizio sembravano scogli diventeranno le vostre armi, mettendovi in condizione di avere tutto sotto controllo e soprattutto dandovi il potere di scegliere dove orientare i vostri sforzi.

Tutto ciò è possibile anche grazie ad un’ottima realizzazione dell’interfaccia di gioco, non solo sotto il profilo estetico, estremamente piacevole. I menu sono schematici, ad albero e si limitano a poche schermate in senso verticale. Così risulta difficile perdersi per strada delle schermate nascoste, e sempre grazie a questa struttura è facile raggiungere in pochissimi click quello che si sta cercando, così come a colpo d’occhio o semplicemente poggiando il puntatore del mouse si riesce sempre ad avere delle informazioni più approfondite su un dato elemento della schermata.

Essendo Endless Space 2 un gioco in cui ci si trova sempre a rimbalzare tra i menu questo è un discorso fondamentale, perché una U.I. poco intuitiva e eccessivamente macchinosa potrebbe, da sola, affossare la qualità del titolo. Grande cura è stata infine riposta nel design delle razze aliene e delle varie finestre deputate a raccontare i vari frammenti di storia dell’universo una volta abitato dagli Endless, con artwork davvero eccellenti e ispirati, e nella colonna sonora realizzata da FlybyNo, dalle tinte ambientelectro, che ascolterete con piacere anche dopo aver chiuso il gioco.

Verdetto

Endless Space 2 è un ottimo strategico, ben costruito in ogni suo aspetto. Certo, non ci troviamo di fronte ad un gioco per tutti, ma certamente ad un gioco che potremmo consigliare a chiunque voglia approcciarsi al genere. Il merito più grande dell’ultimo prodotto di Amplitude Studios è certamente quello di poggiare su solide fondamenta per quanto riguarda la lore che funge da sottofondo al gioco, impreziosendolo e spronando il giocatore ad andare sempre più in profondità nell’universo. Ma c’è anche un gameplay solido e divertente, un grande ventaglio di approcci possibili e infine dei menu ben disegnati sia sotto il profilo estetico che sotto quello funzionale. Se la strategia a turni è la vostra vita, vi piace viaggiare per le galassie e scoprirne le storia, in questo titolo troverete un porto (spaziale) sicuro al quale attraccare.