Entrambi avete iniziato la vostra carriera con la Marvel e siete poi passati alla DC comics, quindi abbiamo la possibilità di domandarvi quali sono le differenze tra queste due grandi case.

Palmiotti: Lavorare alla Marvel è ok, ma alla DC il rapporto umano è migliore, si prendono maggior cura dei loro autori: ti chiedono se stai bene, se sei felice, controllano sempre che tutto sia ok, se ti serve qualcosa, il contatto è più personale.

Sono cresciuto leggendo i fumetti di entrambe le case, ma ci sono delle differenze che mi fanno preferire quelli della DC.

Conner: Anche per me è così, sono cresciuta prevalentemente con i personaggi Marvel, ma poi ho iniziato a interessarmi a quelli DC, rendendomi conto che con i loro personaggi si può fare di più.

Parliamo del Cinematic Universe: quello della Marvel è in continua espansione e adesso anche la DC sta cercando di rivaleggiare. Ci sono sempre stati film su Batman, Robin, eccetera, ma adesso sembra che stiano cercando di mettere le basi di una narrazione più completa. Cosa pensate di questi due universi?

C: Penso che dieci o quindici anni fa la DC si preoccupava dei suoi personaggi nei film, perché sono così iconici – sai, Batman, Superman, quei personaggi che i tuoi nonni conoscevano – mentre la Marvel può giocare di più con i suoi personaggi perché solo i più accaniti lettori dei fumetti li conoscono. Per esempio, tua nonna non credo che sappia chi è Storm. Penso che la Marvel si prenda più libertà di essere creativa con i suoi personaggi nei film, mentre la DC si tira un po’ indietro essendo i suoi personaggi così iconici e così ben-conosciuti. Non vogliono avventurarsi troppo nella sperimentazione, ma adesso sono arrivati al punto di doverlo fare, magari con dei personaggi secondari. Per esempio, non molti sanno cosa sia la Suicide Squad e quindi posso osare con film del genere.

P: In ogni film Marvel ci sono molti più personaggi rispetto a un film DC, non c’è mai un protagonista assoluto, mentre questi ultimi concentrano serie di film sui loro nomi forti – Batman, Superman, Catwoman – e certe volte questo approccio non funziona. Adesso è un momento interessante per la DC con film interessanti che stanno per arrivare, come appunto Suicide Squad, Wonder Woman, Green Lantern.

I film della Marvel, per esempio Avengers 2, sono un po’ troppo, ma hanno la caratteristica positiva, anche per noi, di introdurre i personaggi al pubblico, personaggi che poi approfondiscono nei fumetti.

La DC però si sta organizzando per fare lo stesso, per esempio l’universo delle serie tv è in ottima salute. Perciò credo che si tratti solo di trovare le persone giuste per il lavoro giusto.

Penso che sia comunque una competizione, ma una competizione molto sana.

Credete che questo possa funzionare con i lettori più giovani, che vanno a vedere il film e poi decidono di continuare con i fumetti?

P: Sì, funziona così, è un metodo per raggiungere anche chi è fuori dal mondo dei fumetti.

La DC avrebbe più potenzialità nel fare ciò perché ha più fumetti da ragazzi, mentre la Marvel ne ha alcuni con cui funziona molto bene, per esempio Spider-Man, Fantastic Four, X-Men. Perciò sì, credo che la DC abbia più chance di portare a sé un pubblico di questo tipo.

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Tornando un attimo alla Suicide Squad, film che potrebbe cambiare le carte in tavola per la DC, pensate che l’iconicità di alcuni dei personaggi della squadra sia più forte del film stesso, portandoli a essere personaggi ancora prima dell’uscita nei cinema, per esempio Harley Quinn?

C: Ne so quanto ne sapete voi, stanno tenendo tutto molto nascosto, da quello che ho potuto vedere lei [Margot Robbie] è molto brava nella parte, per il momento non mi sbilancio, voglio prima vedere il film, ma ho delle buone aspettative.

P: Dai trailer si è creato moltissimo hype, e questo è un buon segno.

Chi ha lavorato allo sviluppo dei personaggi sapeva già che Harley Quinn era uno dei personaggi su cui puntare. Si aspettavano molto da lei. Credo che il pubblico sarà inizialmente attratto da Harley per il suo aspetto, ma guardando il film scopriranno di più. Anche il personaggio interpretato da Will Smith sembra, a detta di chi l’ha visto in anteprima, un personaggio molto potente. Per questo credo che sia un ottimo film per avvicinare nuovi lettori ai fumetti.

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Vi piacciono i videogiochi?

P: Ho sceneggiato alcuni videogiochi, quindi direi di sì, mi piace giocare.

C: Io invece non gioco perché mi stressano troppo.

P: Preferisce guardare me mentre gioco.

C: Lo so che dovrebbe essere una cosa divertente ma a me fanno tutt’altro effetto.

P: A me non interessa se perdo, mentre tu lo prendi troppo a cuore.

Avete un genere a cui preferite giocare?

P: Qualsiasi cosa con un fucile da cecchino. Al momento sto giocando con l’ultimo di Star Wars, ma a dire il vero dipende dall’umore del momento. Ho dei giochi anche sul cellulare, li trovo rilassanti. è un modo per staccare dalla scrittura, quando scrivo sono concentrato, concentrato, concentrato.

Ho rifiutato di scrivere alcuni videogiochi, soprattutto negli anni passati, perché mi avrebbero richiesto troppo impegno. Il tempo di scrittura medio di uno storyboard per un titolo è di sei mesi. Questo vuol dire che non posso fare altro nel frattempo.

Qual è la vostra opinione sulla scioccante rivelazione del nuovo Joker, cioè dei tre Joker.

C: SPOILER ALERTS!

P: Noi abbiamo soltanto un Joker nei nostri fumetti, dunque, ogni anno ci sono delle novità quindi non è che sia così influente.

C: La verità è che lavorando su Harley abbiamo così tanto da fare che non leggiamo gli altri fumetti.

P: Beh, probabilmente se ti piace il Joker, più ce ne sono e meglio è.

Com’è per due artisti vivere insieme?

P: Ci amiamo.

C: Ognuno fa il suo lavoro, che sono comunque diversi, con tempi diversi, quindi lavoriamo tanto e ci incontriamo solo per pranzo. Lavoriamo in luoghi diversi della casa e i pasti diventano il momento per scambiarci idee e opinioni.