Il secondo DLC di Final Fantasy XV è finalmente tra noi. Finalmente, eh?

Che Final Fantasy XV non ci abbia fatto impazzire è cosa nota. Che in alcuni momenti del gioco i personaggi del party spariscano, senza spiegazioni, è altrettanto noto a chiunque abbia giocato al gioco principale. E, sempre per rimanere nell’ambito delle cose note, gli iniziali buchi di trama stanno venendo colmati tramite tre DLC, ognuno dedicato ad uno dei tre compagni di viaggio di Noctis. Dopo il primo, poco entusiasmante, se vogliamo usare un eufemismo, Episode Gladiolus, è ora il momento di parlarvi di Episode Prompto, nel caso vi siate persi la nostra diretta durante la quale abbiamo completato il contenuto aggiuntivo.

Episode Prompto si colloca a fianco delle ultime battute del gioco, quando il nostro fotografo cade dal treno. Si apre con Prompto che cammina nella neve, pochi giorni dopo la caduta. Da qui comincia l’avventura che lo porterà a svelare alcuni retroscena della creazione dei Soldati Magitek, e dei Daemon, oltre che costringerlo ad affrontare il suo controverso rapporto con i suoi amici, dai quali ha paura di non essere accettato. Fin qui sembrerebbe tutto molto bello, peccato che non sia così. Il DLC infatti mal si incastra con la storia principale del gioco, tanto che una volta completato non capiamo effettivamente come e perché Prompto sia poi stato ritrovato da Noctis e compagnia.

Il personaggio, potenzialmente interessante visto e considerato il suo background, si rivela invece essere un “frignone” decisamente fastidioso. L’esempio che possiamo portarvi è quello di Shinji Ikari, idea platonica di frignone dell’animazione giapponese. Così come il povero pilota di Evangelion, anche Prompto si lamenta, piagnucola, deve essere spronato, non è sicuro di niente, ed il sentimento più forte che prova il giocatore è la voglia di spararsi. Insomma, ci troviamo di fronte ad un DLC che dovrebbe coprire un bel buco di trama, ma non lo fa.

Episode Gladiolus, nel suo essere un noioso corridoio, almeno faceva il suo lavoro, nonostante raccontasse una storia veramente poco interessante. Qui la storia non solo è poco interessante, e il personaggio quasi fastidioso, ma non si riesce neanche nel più banale degli obiettivi. “Sarà almeno divertente?”, vi chiederete. No, non lo è: il discorso che sta portando avanti Square-Enix è potenzialmente interessante, perché sta definendo dei sistemi di combattimento peculiari per ognuno dei quattro personaggi, guidandoci verso il DLC cooperativo che uscirà alla fine. Il sistema di combattimento pensato per Prompto, un po’ TPS un po’ sparatutto con il lock-on, con una spolveratina di corpo a corpo (perché evidentemente qualcuno si è reso conto che non funzionava proprio benissimo l’utilizzo della pistola), decisamente non convince né dà soddisfazione pad alla mano. Le meccaniche action RPG di Final Fantasy XV si ibridano con momenti puramente TPS in cui prendere la mira è ciò che definisce la nostra potenza di offesa, mentre la pistola si utilizza tenendo premuto il tasto di attacco mentre un nemico è lockato. L’unione non è venuta così bene, ed il risultato è che i combattimenti, quando possibile, saranno evitati, perché si rivelerebbero semplicemente noiosi. Si salva lo scontro finale, molto più piacevole perché quasi puramente sparatutto.

Contrariamente al corridoio che era il primo DLC, questo secondo lavoro dedicato a Prompto ha un respiro un po’ più ampio, anela quasi all’open world, mettendo sul piatto una mappa aperta quanto vuota e spoglia di punti di interesse, e qualche subquest. Per esplorare il tutto ci viene messa in mano una motoslitta che fa acrobazie da sola sui sassi. Ironicamente, si intende. Tutta questa “apertura”, comunque, sembra star lì al solo scopo di allungare un brodo che sinceramente avremmo preferito consumare più celermente.

Verdetto

Final Fantasy XV: Episode Prompto riesce ad essere peggiore del suo predecessore, che valeva sicuramente poco già di suo. Il DLC non aggiunge praticamente niente alla storia se non qualche retroscena, non ci spiega perché ritroviamo Prompto legato nel tredicesimo capitolo, ed è costruito su un sistema di combattimento mal congeniato. L’ambientazione vorrebbe essere aperta, ma si tratta solo di una mappa vuota che collega due dungeon uguali in cui l’attività principale è fronteggiare orde di nemici e ascoltare registrazioni. Insomma, il nostro suggerimento è quello di farvi gli affari vostri e usare i 5€ del DLC per prendervi una birra, possibilmente bionda, alla salute di Prompto.