E voi ce li avete i baffi?

Nel marasma di simulatori di mestieri a cui ci hanno abituato parecchi giochi indie spesso piuttosto inutili, quello del pompiere è da sempre un lavoro videoludicamente un po’ sottovalutato. Flame Over prova a colmare questa lacuna con il porting di un gioco PS Vita nel quale per placare i bollenti spiriti vi servirà molto sangue freddo.

Oh che bel mestiere il pompiere

“Il primo compito del pompiere è farsi crescere i baffi”. Così recita la prima frase del tutorial, che potrebbe trarre in inganno chi si avvicina per la prima volta al titolo, convinto che si tratti del solito giochino scemo per passare cinque minuti in spensieratezza. Bene, per superare il solo tutorial sono volate tante di quelle imprecazioni che se avessi deciso di istituire il dindarolo della parolaccia alla Homer Simpson, non avrei neanche scritto questa recensione perché sarei diventato miliardario prima.

Flame Over Recensione

Flame Over offre un livello di sfida altissimo e richiede fin da subito un’ottima prontezza di riflessi, cosa che farà sicuramente piacere a chi si lamenta (sebbene molto spesso a ragion veduta) del fatto che i videogiochi odierni sono troppo facili. In sostanza si tratta di domare gli incendi in un edificio a più livelli, le cui stanze sono generate proceduralmente, come in un roguelike, offrendo dunque un’ottima varietà di gioco ed un livello di difficoltà variabile, ma sempre e comunque tendente verso l’alto. Per completare il gioco bisognerà liberare dalle fiamme quattro edifici con quattro sottolivelli ciascuno.

Oh mio dio! Scotta!

Di per sè il gioco ha un gameplay abbastanza semplice. Il baffuto pompiere di cui sopra, ha in dotazione un estintore ed una pompa dell’acqua (oltre che l’accetta d’ordinanza per aprire le porte). Il primo andrà utilizzato sugli incendi di natura elettrica, riconoscibili dal fumo nero che sprigionano, mentre la seconda servirà per spegnere le “semplici” fiamme. Con L2 si usa l’estintore, con R2 la pompa, con gli stick ci si muove. Niente di più semplice. Il problema sta nel fatto che le cose ci metteranno ben poco a peggiorare. Innanzitutto, c’è un “indicatore di temperatura” che dovrete tenere sempre sotto controllo, in quanto una volta riempito vi porterà via parte della salute. Ciò significa che stando troppo a lungo vicino ad un incendio, rischierete di brucarvi, e non c’è bisogno che vi dica che non sia una bella cosa. Quindi periodicamente dovrete uscire dalla stanza per raffreddare la vostra temperatura corporea (basteranno pochi istanti in realtà, sufficienti comunque a rendere le cose ancora più difficili).

flame over recensione

Considerate anche che una volta spento un incendio in una parte della stanza, esso non rimarrà spento per sempre. Finché ci sono fuochi ancora accesi vicini, infatti, è assai probabile che una scintilla proveniente da uno degli incendi circostanti, provveda a rianimare il fuoco che avevate spento in precedenza. A completare il quadro della situazione, il fatto che incontrerete in alcune stanze delle persone (o dei gatti!) che avranno bisogno di essere portate in salvo, in cambio di un aumento del tempo a propria disposizione (oh, non ve l’avevo detto? Avete cinque minuti di tempo per provare a completare il quadro), mentre salvare un gattino vi ripristinerà invece i punti ferita. Inoltre, naturalmente, le ricariche di estintore e pompa dell’acqua, non sono certo infinite. Dovrete dunque periodicamente sostituire l’estintore e fare il pieno di acqua nel serbatoio tornando all’area di inizio livello, oppure sfruttando alcuni elementi dell’area di gioco (ad esempio nel primo livello, ambientato in un ufficio, per ricaricare la pompa dell’acqua si può fare il pieno sfruttando anche i distributori dell’acqua minerale, o i vasi delle piante e così via).

Disco inferno

Immaginate dunque questa situazione: aprite la porta e vi ritrovate di fronte ad una stanza completamente in fiamme. “Spegni l’incendio elettrico, spegni l’incendio normale, ODDIO MI STO BRUCIANDO! Esci dalla stanza, rientra, ODDIO C’È UNA PERSONA DA PORTARE IN SALVO! Porta la persona al sicuro, rientra nella stanza, ODDIO MI È FINITA L’ACQUA! Esci dalla stanza, ricarica la pompa dell’acqua, torna nella stanza, ODDIO SI SONO RIAPPICCATI GLI INCENDI”. Insomma, L’ANSIA.

Flame Over Recensione

Ma se si riesce a gestire la frenesia con una buona dose di freddezza e se si ha la pazienza di andare avanti nel gioco, e di passare sopra ad una buona dose di game over perché si sa, sbagliando s’impara, un po’ con l’esperienza acquisita col tempo, un po’ con alcuni bonus passivi acquistabili con le monete da raccattare in game, riuscirete piano piano a domare la bestia. A quel punto potrete godere di un gioco che tutto sommato riesce ad essere molto divertente, nonostante alcune mancanze tecniche (il sistema di controllo è molto buono, tuttavia la gestione della telecamera con lo stick destro lascia un po’ a desiderare, e sapersi orientare tra le fiamme è un aspetto fondamentale del gioco) ed una grafica pulita e colorata, ma che non lascia certo gridare al miracolo. Sta a voi decidere se il gioco valga la candela. Anzi no, lasciamole stare le candele, che rischiamo di appiccare altri incendi.

Gabriele Atero Di Biase
Diplomato al liceo classico e all'istituto alberghiero, giusto per non farsi mancare niente, Gabriele gioca ai videogiochi da quando Pac-Man era ancora single, e inizia a scriverne poco dopo. Si muove perfettamente a suo agio, nonostante l'imponente mole, anche in campi come serie TV, cinema, libri e musica, e collabora con importanti siti del settore. Mangia schifezze che lo fanno ingrassare, odia il caldo, ama girare per centri commerciali, secondo alcuni è in realtà il mostro di Stranger Things. Lui non conferma né smentisce. Ha un'inspiegabile simpatia per la Sampdoria.