Durante una recente intervista, Cory Barlog, director di God of War, è tornato a parlare di alcune meccaniche di gioco, in particolare di una che riguarda la gestione della rabbia di Kratos.

“Uno dei temi principali di questa storia è Kratos che lotta con i suoi demoni. Li ha lasciati uscire durante i giochi ambientati nell’era Greca, ed era senza controllo, senza regole. Era solo rabbia per tutto il tempo. Adesso, anche se si incazza perfino quando parla con suo figlio, deve imparare a controllarla ed a tenerla per sè.”

Sembra che nel gioco ci sia una sorta di “rabbiometro“, che monitori la rabbia di Kratos.

“È proprio una meccanica del gioco, se si riempie questa barra, Kratos si arrabbia e combatte, ma è anche un modo per mostrare che combatte questa battaglia costantemente. C’è una battuta fantastica in The Avengers, dove viene chiesto a Hulk il suo segreto e lui risponde “Sono sempre arrabbiato”. Kratos è così, è sempre arrabbiato e ha speso un considerevole quantitativo di tempo dopo God of War a cercare di stare alla larga dalle persone, ed cercare di capire come riuscire a controllare la sua rabbia. Quindi c’è questa sua battaglia interiore per tutto il tempo.”

Barlog ha poi anche parlato della linearità del gioco, molto meno accentuata rispetto agli altri capitoli.

“Non sarà così grande da diventare un enorme open world, ma sì, stiamo espandendo le cose, dando un senso ai giocatori di essere davvero in quel mondo. Il mio punto di riferimento è Castlevania: Symphony of the Night, che faceva pensare ai giocatori “Oddio, è stato fantastico! Ho ancora così tanto da giocare!”. Penso di aver sempre inseguito questo obiettivo, in tutta la mia carriera.”

Nonostante questa svolta però non sembra che il gioco stia virando verso il survival.

“Magari sarà un po’ più importante, ma non si focalizzerà su questo. Kratos e suo figlio stanno andando incontro ad un viaggio personale, in cui entrambi si insegnano qualcosa. Kratos insegnerà a suo figlio come si diventa un dio, e suo figlio gli insegnerà come ritornare un essere umano.”

(Fonte: Digital Trends )