…e poi non sono i Guardiani della Galassia.

Piccolo panegirico iniziale. È ormai consuetudine di Panini Comics, in concomitanza con le uscite televisive o cinematografiche di qualche supereroe Marvel, pubblicare un volumone intitolato con la formula “Io sono” seguita dal nome del personaggio in questione, che raccolga le sue migliori storie, dalle origini alle ultime incarnazioni. Lo stesso universo fumettistico Marvel si è resettato tante volte, o più semplicemente ha cambiato connotati nello stile e negli autori, che qualsivoglia supereroe può contare tantissime e diversissime avventure. Perciò perché non selezionarne una nutrita manciata, per ri-presentare come si deve i vari Daredevil, Deadpool, Wolverine, Ant-Man e via dicendo, in puntuale coincidenza con gli appuntamenti fissati dai loro corrispettivi del grande e piccolo schermo? In fondo, è un’occasione di ripasso ghiotta e di grande varietà, sebbene proprio tale varietà presenti anche dei malus, come l’impossibilità di approfondire una storia più in là di due episodi consecutivi. Ma è anche vero che, se cercate profondità narrativa, ci sono ben altri volumi cui rivolgersi e capaci di soddisfarvi.

E, comunque, la questione più urgente nel recensire il volume del suddetto tipo dei Guardiani della Galassia, più urgente ancora della splendida copertina di Alex Ross, è un’altra.

noi siamo i guardiani della galassia

Ovvero che i Guardiani della Galassia cinematografici, composti da Peter Quill a.k.a. Star-Lord, Rocket Raccoon, Gamora, Drax e Groot, non sono stati sempre i Guardiani della Galassia. Anzi, lo sono diventati solo piuttosto di recente, precisamente nel 2013. Prima, sono stati preceduti da due macro-formazioni di Guardiani, di cui la prima non aveva niente in comune con l’attuale e la seconda rispecchiava invece una fase di transizione verso il roster attuale.

Questo cosa comporta, relativamente a questo volume? Che Noi Siamo I Guardiani della Galassia, rispetto a tutte le altre collection, costituisce un unicum, perché presenta tutti quelli che sono stati (per più o meno tempo) Guardiani, ma che non necessariamente sono quelli che lo sono ora. La scanzonata banda di Peter Quill, riportata in auge fumettistica da Brian M. Bendis e dalla nostra Sara Pichelli con Marvel Now! e sotto i riflettori cinematografici da James Gunn, si ritaglia comunque il suo spazio, tranquilli, ma questo spazio corrisponde a meno della metà del volume. Il che non è necessariamente un male, beninteso, ma è qualcosa che dovreste sapere prima dell’acquisto e della lettura.

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 Per i suddetti motivi, quindi, Noi Siamo I Guardiani della Galassia garantisce una varietà addirittura superiore al solito, raccontando inizialmente le storie dei Guardiani originali, quelli del futuro, intorno all’anno 3000, formati da Vance Astro, Martinex, Charlie 27, Yondu (lo stesso personaggio dei film, ma che non c’entra niente con lui) e, da un certo punto in poi, Starhawk e Nikki. Come potrete constatare, sono quasi tutti nomi ignoti ai lettori odierni, e fare la loro conoscenza, specie se vi piace fare retro-reading, può essere stimolante. Questo team, pur godendo di meno carisma di quello attuale, riesce infatti a divertire interfacciandosi a turno con varie figure più canoniche dell’universo Marvel, come Capitan America, Sharon Carter, la Cosa. D’altronde, questa è stata per lunghissimo tempo anche la norma editoriale: il gruppo ha goduto di una testata propria solo per poco tempo, non riuscendo mai a diventare autosufficiente ed essendo pertanto costretto a comparire ogni tanto e qua e là sulle serie altrui. Ciò non ha impedito agli autori, comunque, di firmare storie di importanza considerevole, con temi appassionanti (i viaggi nel tempo, nel futuro o nel passato, sono la regola) e azione a non finire.

Vi sono poi one-shot eccezionali, come quello contenente la prima apparizione, sotto forma di villain, di Groot, altrimenti detto “il Mostro del Pianeta X”, del 1960, precedente addirittura la fondazione dell’universo Marvel stesso! E come non citare “Animali Biscottati”, capostipite della mini-serie dedicata al solitario Rocket Raccoon, scritta dal suo creatore Bill Mantlo e disegnata nientemeno che da Mike Mignola? Se quest’ultimo episodio di cattura, vi rimandiamo all’altro volume uscito in questi giorni, Rocket Raccoon & Star-Lord. Il Guardiano del Quadrante Keystone e Altre Storie (presto recensito su queste pagine), che raccoglie l’intera succitata mini-serie più, come da titolo, altre storie. Pregevoli anche il breve episodio per Groot disegnato da Mike Del Mundo e “Ricordi Natalizi”, parentesi familiare tra una piccola Gamora e il padre-patrigno Thanos firmata dal cosmico Jim Starlin.

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Abbiamo anche una breve infarinata della fase intermedia dei Guardiani, vale a dire il primo deciso distacco dai quattro originali, incapaci di reggere lo standard dei lettori più moderni (ma anche di quelli meno moderni), ma non ancora la formazione odierna. Gli autori Abnett e Lanning tentarono di rilanciare il franchise in occasione del maxi-evento Annihilation, e poi sulla spinta di War of Kings, ma riuscirono solo parzialmente. I Guardiani 2.0 “caddero” come i loro predecessori, ma segnarono uno spunto deciso per i futuri Guardiani 3.0, includendo già, tra i numerosi altri (Quasar, Warlock, di nuovo Vance Astro, Mantis, Bug e… Cosmo, un cane telepate), i cinque ormai celebri eroi di Hollywood.

Chiudono il volume alcune storie più recenti, tutte orchestrate da Brian M. Bendis, esempio della neo-tendenza consolidata delle new-entry temporanee: prima Iron Man, poi Angela (direttamente da un universo extra-Marvel), infine Capitan Marvel e Venom hanno fatto parte pro bono dei Guardiani, il simbionte facendone parte tuttora. Quest’ultimi episodi, benché più aderenti agli standard fumettistici odierni, sono un tantino meno d’impatto, forse proprio perché più vicini a noi nel tempo. Ciò nondimeno possono costituire, se siete stati digiuni dei Guardiani della Galassia anche negli ultimi tempi, un buon punto di partenza per poi passare agli hardcover che raccolgono i vari cicli della serie attuale (arrivati al numero 4, ma anche attualmente in ristampa).

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Verdetto

Noi Siamo I Guardiani della Galassia è un volume bello grosso che, probabilmente, mantiene più promesse rispetto alle comuni aspettative. Perché i Guardiani della Galassia sono stati una realtà editoriale molto più tribolata di quel che si potrebbe pensare sulla base della loro attuale fama cinematografica e il fatto che gli attuali cinque (e più) Guardiani non siano sempre stati “investiti” del loro ruolo potrebbe essere una scoperta per i più. Quindi, se vi interessano solo Peter Quill, Gamora, Rocket, Drax e Groot, e magari di recente ne avete anche già seguito le avventure, questo volume Panini potrebbe essere di troppo. Se invece non vi importa tanto di volti, quanto di storie, e non disdegnate approfondite sedute di retro-reading, con autoroni del calibro di Stan Lee, Jack Kirby, Sal Buscema, Jim Starlin, Bill Mantlo, Mignola, Abnett, Lanning, Bendis e Pichelli… beh, sapete già cosa vi stiamo per consigliare: correte in fumetteria!

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Qui la nostra recensione del film Guardiani della Galassia Vol. 2