Jumpscare e poco più, ma una versione home video niente male

Noto in madrepatria come The Forest, Jukai – La foresta dei Suicidi è l’opera prima del regista Jason Zasa e, lo diciamo sin da subito, un film horror mediocre. Un vero peccato, visto che lo sfondo delle vicende è la lugubre Aokigahara, la foresta giapponese tornata alle cronache del web dopo il caso Logan Paul su YouTube e che di fatto è davvero un luogo inquietante. Viene dunque lecito chiedersi dove sia la paura in questo film poiché, tolti i classici jumpscare triti e ritriti, è praticamente non pervenuta.
Questo ci lascia ulteriormente l’amaro in bocca, sopratutto per via della buonissima prova attoriale di Natalie Dormer: la bella Margaery Tyrell di Game of Thrones si cimenta infatti in un duplice ruolo che conferma ancora una volta le sue capacità, purtroppo mostrate in un film che non ha nulla di meglio da offrire allo spettatore, anche a causa di una sceneggiatura che non riesce mai a colpire, nonostante un finale nemmeno troppo banale.

Tuttavia, i cultori dell’horror in formato fisico non potranno non apprezzare l’edizione Blu-ray di Jukai ad opera di Midnight Factory, ormai fiore all’occhiello di ogni appassionato italiano che si rispetti. Diamogli dunque un’occhiata.

Scheda Tecnica:

Formato: edizione Blu-ray con slipcase

Dischi: 1

Durata: 83 minuti ca

Blu-ray

Video: 1080p HD, Widescreen 16:9

Audio: ita,eng, DTS-HD Master Audio

Sottotitoli: ita

Il Disco

Il packaging di questo Blu-ray non si discosta dagli standard di Midnight Factory: una slipcase di cartone e, al suo interno, la custodia del disco abbellito con due copertine variant. Aperta la confezione, troviamo ovviamente il supporto fisico del film e un piccolo libretto contenente la genesi dell’opera e numerose curiosità sulla pellicola, tutte cose sempre molto apprezzate dai fan del genere.

Una volta inserito il disco nel nostro lettore, la visione comincia e la qualità si fa sentire. Le atmosfere lugubri di Aokigahara sono infatti trasposte per bene e la visione in Full HD restituisce ambienti oscuri ma non troppo, forti di un buon lavoro di post-produzione che arriva sui nostri schermi con una buona saturazione e contrasto dell’immagine, senza mai rischiare di diventare un polpettone nero senza senso nelle sezioni dove il buio la fa da padrone. La fotografia si distingue grazie anche alla scelta registica di giocare sul dualismo della foresta come luogo affascinante e inquietante, evitando di appoggiarsi alla classica patina da film horror e dunque rivelandosi più interessante del solito.

Audio

Sul fronte uditivo, il Blu-ray riesce ad accontentare sia i fan della lingua originale che quelli del doppiaggio italiano: entrambe le tracce audio sono infatti in DTS-HD Master Audio e dunque la qualità uditiva è perfetta in tutti e due i casi. Voci ben distinguibili, suoni avvolgenti da brivido e un mixing generalmente sempre equilibrato e di qualità esaltano in maniera più che dignitosa le atmosfere del film, anche nei frangenti non spiccatamente horror e di raccordo. Colonna sonora non eccessivamente ispirata ma comunque godibile.

Extra

I contenuti extra di Jukai possono sembrare pochi all’apparenza, ma molto interessanti: oltre all’immancabile trailer cinematografico, infatti, troviamo diverse interviste ai protagonisti della pellicola e un bel dietro le quinte che permetteranno di sviscerare al meglio il lavoro di produzione del film fino in fondo, grazie ad una generosa durata complessiva.

jukai blu-ray recensione

Verdetto:

Se Jukai non è un film riuscito a dovere, il classico confezionamento di Midnight Factory permette all’opera una seconda giovinezza in home video. Una qualità visiva ed uditiva di buonissimo livello si affiancano a contenuti extra d’interesse per i cultori del genere, destinatari perfetti per un Blu-ray di questo livello.

Francesco Paternesi
Pur essendo del 1988, Francesco non ha ricordi della sua vita prima del ’94, anno in cui gli regalarono un NES: da quel giorno i videogiochi sono stati quasi la sua linfa vitale e, crescendo con loro, li vede come il fratello maggiore che non ha mai avuto. Quando non gioca suona il basso elettrico oppure sbraita nel traffico di Roma. Occasionalmente svolge anche quello che le persone a lui non affini chiamano “un lavoro vero”.