“Usa la Forza… e i mattoncini!”

I titoli Lego mi incuriosiscono sempre. Sarà per la cura nei dettagli che ha sempre caratterizzato il mondo mattoncinesco in generale, sarà perché tra fan service e curiosità varie è sempre divertente giocarli, sarà perché Star Wars è uno dei miei brand preferiti in generale, quando mi è arrivata la mia bella copia di Lego Star Wars: Il Risveglio della Forza (con tanto di minifigure di Finn in uno scatolino a forma di mattoncino, figata!) è stato come ricevere un regalo di Natale in anticipo.

Il problema dei giochi Telltale-Lego però è sempre lo stesso: escono a distanza troppo ravvicinata l’uno dall’altro e non si apprezzano quasi mai particolari differenze. Al di là dell’ambientazione, ovviamente.

ALL’IMPROVVISO UNO SPARATUTTO!

Qui a dire il vero qualche tentativo è stato fatto, con l’introduzione di alcune fasi di gioco simili agli sparatutto in terza persona con tanto di coperture. Nulla di particolarmente esaltante, e soprattutto non pensate minimamente di paragonarli a un Uncharted qualunque. Però, insomma, è un’aggiunta gradita. Altra novità è rappresentata dalla possibilità di costruire più di una cosa con i mattoncini all’interno del livello.

Nei precedenti giochi della serie infatti, quando capitava di trovare un gruppo di mattoncini pronti per essere montati dal personaggino lego con la pressione del tasto cerchio, era possibile costruire una cosa ed una soltanto. In Lego Star Wars: Il Risveglio della Forza, ci sono invece più soluzioni, ed è possibile completare una costruzione, ad esempio, per raggiungere un mattoncino nascosto, poi distruggerla e costruirne un’altra con gli stessi pezzi per raggiungere l’altura che ti permette di continuare il livello.

1

Piccole novità che non cambiano l’esperienza di gioco più di tanto, ma che fanno quantomeno apprezzare il tentativo di movimentare un po’ le cose. Altro lieve miglioramento si nota negli effetti speciali, mentre il sonoro si conferma ottimo come sempre, con un doppiaggio davvero ben realizzato (in lingua originale ci sono addirittura gli attori del film), anche se personalmente continuo a preferire il gioco muto come lo era agli albori, che forniva anche numerosi spunti per delle gag divertenti.

2

E ORA CHE SI FA?

Il solito difetto del gioco resta sicuramente un po’ di confusione generale in alcune parti del gioco, dove tra mille pezzettini di Lego e altrettanti personaggi sul coloratissimo schermo, talvolta potreste faticare persino a capire dove vi troviate.

Ma è soprattutto il ritmo ad essere tutt’altro che esaltante e il fatto che non di rado si verifichino situazioni di gioco in non si sa bene cosa fare, dovendo procedere per tentativi alla ricerca dell’enigma (in genere veramente semplicissimo) che sblocchi la situazione, può risultare frustrante.

33

Forse è questa l’unica vera pecca di un titolo che si rivela anche sorprendentemente longevo, visto che oltre alla storia (comunque non è breve, che comincia addirittura alla fine di Episodio VI, con una sorta di “Dove eravamo rimasti”) c’è la solita mole di personaggi sbloccabili, mattoncini nascosti e collezionabili vari.

Per il resto, menzionato il fanservice estremo, prevedibile per un marchio come Star Wars, chi ha già giocato ad alcuni titoli della saga difficilmente rimarrà spaesato dalle novità. È sempre un gioco molto semplice nel gameplay ed estremamente facile nella difficoltà, che forse rende meglio se giocato in coppia con il partner o magari con un figlio, visto il target di riferimento. Vi strapperà parecchi sorrisi lungo il percorso, più per l’umorismo sempre efficace della saga che non per il divertimento effettivo offerto dal giocare vero e proprio.