E così il sogno è finito Guardiani! Con un hot fix arrivato ad una velocità tempestiva (leggasi: non appena il problema è diventato “virale”), Bungie ha definitivamente risolto l’exploit della “loot cave” di Destiny, lasciando milioni di giocatori in giro per il mondo nella più totale disperazione videoludica. Per chi non sapesse di cosa stiamo parlando, facciamo un pratico riassuntino: qualche tempo fa era volata in rete la notizia che fosse possibile guadagnare esperienza “facile” ed anche un cospicuo loot in Destiny, ossia il gioco più avaro nella storia del videogioco. Il trucco consisteva nell’approfittare di un piccolo errore di programmazione all’interno di una certa caverna posizionata nel Cosmodromo (la zona russa di inizio gioco) affinché, detta in soldoni, si potesse fare strage dei nemici nel loro punto di respaw. Questo trucco permetteva non solo ai giocatori di guadagnare punti esperienza in modo incredibilmente veloce, quanto poi unendosi in un piccolo gruppetto e avviando la mattanza, l’enorme mole di nemici seccati riempiva la caverna di ogni ben di Dio, moltiplicando anche i beni per ogni giocatore. Si otteneva, in pratica, un “effetto Borderlands” con un drop di chincaglierie spesso inutili ma di frequente molto buono, perché il numero di oggetti droppati era veramente (ma veramente) consistente e la statistica spicciola ci dice che è solo questione di tempo prima che qualcosa di buono ti capiti tra le mani.

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Quando la voce si è sparsa, quando sono girati i primi video su Youtube che mostravano dove si trovava la benedetta caverna (ribattezzata, nel mentre, “loot cave”), i giocatori sono letteralmente impazziti e si sono fiondati in nugoli più o meno consistenti a sparare alla benedetta caverna alla ricerca di equipaggiamenti rari. Se il “farming” è di per sé una pratica presente in qualsiasi titolo con un minimo di matrice ruolistica (per non parlare della categoria degli MMO che hanno fatto del farming il loro leit motiv), il fatto che poi Destiny sia effettivamente un gioco molto avido di oggetti e armi lascia ben intendere il perché la loot cave sia stata per tutti una cuccagna. Ma perché parlare di questa storia, tutto sommato “mhe” nell’editoriale di questa settimana? Il motivo è uno (e mi spiace sia lo stesso motore di tanti altri spunti editoriali): L’amarezza.

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Io non so quanti di voi stanno giocando a Destiny, e seppure lo stiate giocando non so quanti di voi si siano effettivamente imbattuti nella loot cave anche solo per curiosità. Per chi non avesse il gioco o non si fosse recentemente avventurato per il Cosmodromo, la situazione era più o meno questa: frotte di gente ferme nello stesso punto (X metri dalla caverna per stare “in sicurezza”) che sparavano tutte nello stesso punto (la caverna). Finita la trance di nemici, i più corrono per prendere oggetti e poi tornano a sparare nello stesso punto di prima, mentre qualcuno saltella in giro come un coglione. Divertente… non c’è che dire…

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Ora, io capisco che uno possa sentirsi frustrato dal fatto che Destiny ti dia poca roba. Posso anche capire che ci sia chi non riesca proprio a tollerare la filosofia “pazienteista” con cui Bungie ha confezionato il suo titolo. Posso capire che qualcuno si senta troppo in “Halo Frenzy” quando mette su Destiny, ed abbia bisogno PER FORZA del tutto e subito senza il quale non può fraggare il prossimo ma siamo onesti: questa situazione era ridicola. E quindi sotto con l’amarezza a fiumi. Destiny non è un gioco perfetto, ed anzi è pieno di difetti e in certi frangenti è anche noioso… ma noioso forte, eppure per qualche motivo non ha disilluso del tutto la sua attesa ed anzi è terribilmente coinvolgente. Se ci si ferma ai pochi livelli della storia la cosa non vi lascerà che con un cospicuo sdegno, ma Destiny non è quello ovviamente, è esplorazione e soprattutto cazzeggio in compagnia.

2418811-destiny+new+screenshot+2Ma il punto non è neanche questo. Il punto è che un gruppo di giocatori cospicuo (per non dire enorme) ad un certo punto ha messo tutto il mondo in pausa ed ha pensato che fosse più divertente sparare a una caverna che andare in giro a giocare. Non è il gruppo in sé che mi lascia perplesso, o l’impiego (spreco) del loro tempo nel cercare di dare un calcio in culo alle meccaniche create dallo sviluppatore, quanto piuttosto il numero di fessi che si è messo in piedi davanti alla caverna. Sapete che c’è? C’è che questa situazione mi ha dato uno spunto per tirare le somme di quanta gente sia alla ricerca di una situazione semplice. Qui non si tratta neanche di “tutto e subito”, si tratta proprio di gusto per le cose facili, per l’imbroglio… come se il gioco non valesse la candela. Ma a quel punto che te lo sei comprato a fare? O perché giocarci invece di rivendertelo?
spaceinvMagari la risposta è che proprio non puoi rinunciare alla moda del momento… ma poi sei coglione due volte. E premesso che tanto lo sappiamo che il mondo è pieno di coglioni, allora anche questa risposta lascia il tempo che trova. È che, piuttosto, la gente si è disabituata a impegnarsi… si, persino in un divertimento come un videogame che, per sua stessa concezione, nasce agli albori come una sfida impegnativa e imbattibile. Tetris, per dire, non lo puoi finire. Sei destinato a perdere. Idem Space Invarders… c’è ineluttabilità in questo concetto, eppure non cerchi di fregare il programma. Ovvio che l’unica attinenza tra una roba come Destiny e Space Invaders è la matrice spaziale, e che siamo ad anni luce di distanza nei due concept ma rifletteteci: quand’è che siamo diventati dei mollaccioni? Con questo trend, non mi meraviglierebbe se qualcuno spingesse sempre di più affinché si possa inserire nei videogame una funzione per saltarsi le missioni. In certi titoli già è esistita, ma i più giustamente l’hanno considerata un’eresia.

Un videogioco può essere un’opera digitale quanto vi pare. La sua fruizione totale e completa, dato il denaro che si sborsa per accaparrarsene una copia, può essere giustificabile… ma fino ad un certo punto. Allora a sto punto perché non mettere uno sceneggiatore in ogni cinema? I film di Lars Von Trier, per dire, io non li capisco. Non mi piacciono, mi annoiano… ma non è che me li devo andare a vedere per forza, né vorrei che, per farmi sorbire i pipponi del buon Lars, ci fosse accanto a me un tizio della sceneggiatura che mi spiega le scene. Sarebbe grottesco… Eppure, la gente che spara alla caverna di Destiny perché si scoccia di aspettare che il gaemplay faccia il suo corso, è praticamente un esempio della categoria di cui sopra. Tizi che ammazzano il divertimento, lo hackerano nel modo sbagliato perché… oh! Mica posso mettermi a giocare questo gioco come si deve ADESSO! Adesso ciò da fare! Devo correre nell’arena per prendere un loot raro con i miei amici! Gli stessi amici che stanno qui con me a sparare alla caverna per avere aggratis i loot rari… dobbiamo muoverci, che poi stasera abbiamo da fare! Viene uno su Skype a spiegarci True Detective… non abbiamo la voglia di vederlo, ma va di moda averlo visto.