Stay Nerd intervista Joe Dever, acclamato autore di Lupo Solitario

Ciao di nuovo Joe! Ci eravamo lasciati lo scorso anno proprio qui a Lucca 2014, bé dicci… cosa è successo nell’ultimo anno?

Ah è successo di tutto quest’anno (ride), è stato un anno fantastico, davvero magnifico! Questo evento dà un buon esempio di tutti i progetti che sono stati realizzati, contemporaneamente, per la data di lancio. La grande novità dello show è che finalmente è stato pubblicato Lone Wolf 29. I fan di Lone Wolf aspettavano questo momento da 17 anni, e per i fan italiani la buona notizia è che è uscito prima in italiano, quindi parliamo di un’anteprima mondiale per l’Italia. Gli italiani saranno i primi a leggere la storia, sono stati molto fortunati questa volta, non uscirà in inglese prima di 6-7 settimane.

Dopo lo straordinario successo di Lone Wolf, è arrivato il momento di portare Lupo Solitario anche nel mondo dei giochi da tavolo, ti va di parlarci un po’ del progetto?

Sì! È uscito adesso, sono arrivati allo show, ieri, verso le due del pomeriggio, e sono state vendute 170 copie, una copia ogni 55 secondi, 170 copie in circa 4 ore, quindi è stato un gran successo, tanta richiesta, è fantastico. Ti immagini quanto staranno sorridendo gli editori? Hanno spedito un altro carico di 500 copie oltre alle 500 che già hanno. Stanno andando via velocissime, e deve ancora arrivare sabato, domani, il giorno più frequentato della fiera, quindi non potrebbe andar meglio, la risposta è stata magnifica.

Abbiamo anche la riedizione di Freeway Warrior, quindi è uscito Freeway Warrior 1. Ci sono un sacco di prodotti nuovi.

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Quindi è stata una bella partenza!

È stata fantastica! Il nostro Stand è stato preso d’assalto negli ultimi due giorni, davvero, super affollato, come piace a noi. È stato bellissimo.

Qui a Lucca presenterai il ventinovesimo libro della serie. Come sono cambiate le ‘regole’ in questo lasso di tempo?

Probabilmente siamo a due terzi della serie New Order, ma ora si usa il nuovo Grand Master, non più Lone Wolf, nell’ultima parte della saga, e certamente è un cambiamento dalle regole del numero 28. Così come i miei fan hanno aspettato 17 anni, c’è uno stacco di 17 anni nella storia, che copre ciò che è successo in quel lasso di tempo. Ciò che è stato ottenuto nel libro 28 viene tenuto in considerazione e ha un ruolo importante nel libro 29, quindi è una bella transizione, funziona molto bene. Per me è molto entusiasmante perché adesso sto lavorando agli ultimi libri. Sono trent’anni che lavoro a Lone Wolf e riesco a vederne la fine, il traguardo in lontananza, immagina quanto sia eccitante. In sostanza sto lavorando al libro 30 in questo momento e sto già pianificando il 31 e il 32, i due libri finali, che saranno più grandi del solito, 550 capitoli ciascuno, quindi sarà un bel finale. Vedremo i libri finali più o meno verso la metà del 2017, e il libro 30 più o meno nel prossimo periodo di Pasqua, probabilmente in anteprima in Italia ancora una volta.

Siete stati un pubblico fantastico e fedele, ho sempre avuto un gran seguito qui, quindi mi piace ricambiare in qualche modo. Siete un gruppo davvero speciale quando si tratta di “Lupo Solitario” (lo pronuncia in italiano). Cerco di dimostrare il mio apprezzamento, vengo in Italia molto spesso e a Lucca tutti gli anni, lavorando con tanti italiani, Alberto Dal Lago, che ha fatto delle copertine bellissime per Lone Wolf, Vincent Books (NdR: l’editore italiano di Lone Wolf), ho anche lavorato due anni a Milano, al gioco per computer con la Forge Reply, quindi sicuramente c’è una grandissima influenza italiana in Lone Wolf. E a me va benissimo così.

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Dicono che quando impari ad andare in bicicletta non lo dimentichi più. Come è stato tornare dopo tanto tempo al tuo grande personaggio? È stato difficile?

No, non è stato difficile perché nel frattempo ho lavorato al gioco per computer ed è lo stesso processo, la sceneggiatura è praticamente identica a quella di un libro-game, scrivi in seconda persona presente, e il contenuto testuale vero e proprio del gioco è l’equivalente di 2.5/3 libri. Quindi potrai immaginarti quanta pratica ho fatto in questo modo, e nel frattempo ho lavorato anche a tanti supplementi per il gioco di ruolo. Il feedback di chi ha letto la storia è stata fantastica, i collaboratori, traduttori, lettori, da loro ho ricevuto reazioni tipo “Wow, mi è piaciuto un sacco, il classico Lone Wolf”. E ci sono un sacco di emozioni in più, lo definirei un libro molto sentimentale, personalmente sento di essere maturato e di aver raggiunto un nuovo livello. Ho messo tutto me stesso nel libro 29 e penso che ai lettori piacerà.

Qui a Lucca sarà presentata anche una nuova edizione del volume 1 di Freeway Warrior. Ti andrebbe di parlarci del progetto? Il ritorno di Mark Phoenix c’entra niente con il recente successo di Mad Max?

No in realtà è stata una pura coincidenza. Avevamo già pianificato il ritorno così com’era, e ciò che differisce dalla vecchia versione è che ho riscritto le date del ‘disastro’, aggiornandole e spostandole avanti di 30-35 anni, perché nell’originale gli eventi avevano luogo nel 2020, ossia a soli cinque anni da ora. Mi sono divertito la settimana scorsa quando tutta l’attenzione era focalizzata su Ritorno al Futuro: cos’hanno previsto azzeccandoci, cosa no, pensando “cosa cambierà tra 30 anni? Cosa ci sarà di nuovo?” Su molte cose non ci sono andati neanche vicino, non hanno predetto internet né i cellulari. Quando ho riguardato cosa avevo previsto con Freeway Warrior mi sono reso conto di aver commesso un errore catastrofico, ossia pensavo che sarebbe ancora esistita l’Unione Sovietica, anche se ho previsto l’inasprirsi del terrorismo religioso, che ho usato come motivazione per la quale i cattivi si trovavano in carceri sotterranei di massima sicurezza che hanno permesso loro di salvarsi la vita quando è esplosa la bomba. Quindi in fin dei conti non era così male né diverso dalla realtà e ho deciso di riprenderlo, di spostare le date più avanti e di cambiare qualche elemento nella storia.

In Italia il personaggio si chiamava Mark Phoenix, nell’originale invece era Cal Phoenix, e abbiamo deciso di tenere quello inglese. Alberto ha realizzato nuovamente alcune bellissime tavole, ha fatto un ottimo lavoro. Sembra ieri, finalmente è uscito, e ci aspettiamo di pubblicare il seguito verso Marzo, il libro 3 verso il Lucca Comics del prossimo anno, e il libro finale all’inizio della primavera successiva. Quindi l’anno prossimo avrete tre libri dalla serie Freeway Warrior, incluso il preferito di tutti, il numero 3.

Prima un videogame, ora un gioco da tavolo, a questo punto ci aspettiamo ancora molte sorprese da Lupo Solitario. Ti va di anticiparci qualcosa? Ti piacerebbe farne una Serie TV?

Oh sì, assolutamente! Mi piace soprattutto come stanno facendo le serie TV ultimamente. La TV è tornata di moda grazie al fatto che ci regala ciò che il cinema non fa, ossia la storia sviluppata in un periodo più lungo. Lone Wolf in un cofanetto da 24 episodi? Sì, PER FAVORE (ride). Di storia e di personaggi forti ce ne sono in abbondanza…

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E chi sceglieresti come attore?

Oh Dio, non saprei. Davvero. Se fosse una star conosciuta, tutti lo riconoscerebbero e si porterebbe appresso il “pacchetto” dei suoi lavori precedenti. Potrebbe non essere la soluzione migliore. Un bravo attore esordiente invece potrebbe essere la strada giusta. Ad ogni modo, ho la sensazione che prima o poi la cosa si realizzerà perché la storia è già solida e conosciuta, globalmente, è solo una questione di tempistiche. Credo molto nella mia storia, nei personaggi, nel background. Vedremo, incrociamo le dita e vediamo che succederà.

A cura di Raffaele Giasi, Gabriele Atero Di Biase e Andrea Giovalè

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