La voce del tuo cuore nel palmo di una mano

Girovagare per Kickstarter dà sempre un sacco di soddisfazioni, perché ci si imbatte nelle idee più incredibili (e talvolta anche incredibilmente inutili) e si vede quanto gli esseri umani cerchino di rispondere alle esigenze più disparate in maniera sempre geniale. Insomma, ci sono momenti in cui Kickstarter ti fa quasi credere che questa umanità possa avere un futuro…

maxresdefaultQuesta volta abbiamo avuto sotto gli occhi un med-gadget dal grande potenziale che, a differenza di altri dispositivi dedicati anche ai casual doctor, mostra un incredibile potenziale. Stiamo parlando di Stethee, una creazione del dr Nayyar Hussain. Il medico in questione ha pensato che uno degli strumenti diagnostici (e quasi il segno distintivo) di un medico, lo stetoscopio, non aveva ricevuto la sua dose di modernizzazione, rimanendo lo stesso effettivamente da circa 200 anni. Un po’ tantini, considerando quanto velocemente le cose tendano a cambiare di questi tempi. Hussain ha preso atto di quanto scomodi siano gli auricolari (o olivette, se vogliamo usare il termine esatto) e di quanto rudimentale sia la tecnologia alle spalle del fonendoscopio: un tubo di plastica che conduce i suoni amplificati dalla membrana attaccata a una campana (per semplificare in maniera quasi pediatrica). Questa considerazione ha condotto il dottore australiano a mettere a punto un dispositivo user friendly, adatto a tutti, moderno, che assolvesse i normali compiti di un fonendoscopio e in più avesse delle funzioni social… Da questa elucubrazione è nato il concept di Stethee, uno stetoscopio per tutti, composto da una campana che si connette via bluetooth a due auricolari per sentire i suoni prodotti dal cuore. In aggiunta, immancabile, c’è anche il collegamento con lo smartphone e la sua app dedicata per registrare, catalogare, condividere i risultati con i propri ‘amici e parenti’.

seeTecnologicamente parlando l’idea di fondo è molto interessante: la costruzione della campana è stata pensata appositamente per essere usato da gente profana. Infatti, montato all’interno dello chassis ci sono, oltre al microfono, una serie di led che si illuminano di colore diverso in base ai suoni che la membrana sta ricevendo. Secondo quanto riferito dai suoi stessi creatori, Stethee emetterà una luce blu lampeggiante quando è collegato a un apparecchio bluetooth e in attesa di essere utilizzato. Durante le manovre diagnostiche, i led saranno verdi se tutto quello che stiamo ricevendo è nella norma. Buon battito, buona frequenza, niente soffi o rumori aggiunti: ok, stai bene, yeah! D’altronde, i led si accendono di giallo se c’è qualcosa di sbagliato e rosso se l’apparecchio è disconnesso (non perché state morendo!). I prototipi mostrati alla stampa e sul sito sono estremamente accattivanti come design, leggeri (si parla di appena 100 grammi di aggeggio) e facilissimi da usare. Praticamente basta accenderli con una piccola pressione e appoggiarli al torace (proprio o di un eventuale paziente) per vedere Stethee mettersi all’opera, tra colori indicativi e piccole vibrazioni a ogni battito cardiaco per restituire la vera sensazione di ‘sentire il proprio cuore’.

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Nel filmato dimostrativo si vede come Stethee sia usato da persone di tutte le età, da madri sui bambini, da mamme sui propri pancioni alla ricerca del battito fetale, da persone anziane e da sportivi. Questo ci fa pensare che il dispositivo potrà essere configurato in base al target scelto, modificando le soglie di attenzione e i range di normalità in cui il software lavora. In più secondo gli stessi sviluppatori sarà possibile addestrare Stethee e dirgli per esempio che si sta iniziando una nuova terapia con farmaci che possono alterare la performance cardiaca e quindi aspettare che il software si adatti di conseguenza, di fatto imparando a conoscere il proprio utente.

Stethee-App-No-TextSe finora vi è sembrato una gran cosa, ancora migliori sono le notizie che giungono dal versante puramente applicativo. Come già accennato, Stethee sarà venduto accompagnato da una applicazione per smartphone (e speriamo anche con la possibilità di archiviazione online) che ha la capacità di tenere traccia di tutti i record salvati. Gli utenti quindi avranno la possibilità di costruire un diario delle loro condizioni fisiche, da presentare, se se ne ha l’occasione, al proprio medico o al proprio allenatore o ad altra persona addestrata ad interpretarle in maniera appropriata.

Non ci troveremmo per le mani un dispositivo veramente smart se non ci fosse la possibilità di connettere il device a social, liste di amici e a tutto quello che vi viene in mente: con Stethee potrete farlo, decidendo a chi mandare il vostro blog giornaliero, che sia un vostro parente o il vostro medico. Inoltre, è possibile mandare i propri suoni direttamente a un altro Stethee, che si metterà a vibrare a tempo, dando l’impressione di stare con il ‘cuore in mano’. Davvero impressionante.

Scartabellando tra i video, le press release e i vari documenti ufficiali, mi sono reso conto che si è data un’enorme enfasi all’aspetto cardiologico del device, tralasciando tutti gli altri campi in cui uno stetoscopio può essere utilizzato, in primis il versante polmonare o quello vascolare. Ho passato un momento di delusione, ma poi tra le varie schermate dell’app ho visto l’opzione Lungs (esattamente accanto a Heart) e ho quindi capito che ci sarà anche la possibilità di ascoltare il proprio respiro. E meno male! La conferma è arrivata dagli stessi sviluppatori che hanno confermato che Stethee avrà le stesse funzioni basilari di un fonendoscopio.

Due parole di commento

Cosa ce ne pare? Decisamente è una cosa davvero avveneristica. Certo, i fonendoscopi elettronici esistono, basta andare sul sito della Littman per trovarne di alcuni incredibili, connettibili, super smart, ma con il piccolo difetto di essere estremamente costosi (circa 400 euro, per intenderci) e comunque dedicati ai medici.

Stethee si pone su un’altra fascia di prezzo (circa la metà, almeno sulla carta) e si rivolge a tutt’altra popolazione. Indubbiamente, un medico che utilizza questo strumento saprà sfruttarlo decisamente di più e in modo più proprio di un profano, ma davvero non c’è bisogno neanche di commentare.

6e33292e1e59ca24b8ecc36d4647f495_originalPersonalmente, da medico, ho avuto una reazione contrastante, quando ho appreso la notizia. Ho pensato immediatamente con un certo timore che stesse per arrivare sul mercato un altro dispositivo che avrebbe fatto sentire tutti un po’ più dottori, che avrebbe fatto saltare definitivamente il rapporto già incrinato tra i professionisti della salute e i loro pazienti. Eh sì, la prima emozione che ho provato è stata avversione, inutile girarci intorno.

Poi ho approfondito il discorso, ho studiato il dispositivo, il senso e le ragioni che hanno spinto il Dr. Hussain a pensare e progettare Stethee e mi sono dovuto ricredere, tanto che sono iscritto alla sua mailing list e sono davvero curioso di provarne uno appena sarà pronto. Investirei i miei soldini in questo oggetto, perché credo che possa essere utile. Credo che se un parente anziano si controlli regolarmente la pressione arteriosa con uno sfigmomanometro elettronico e si passi per pochi secondi Stethee sul petto, possa trovarne giovamento soprattutto per il feedback grafico che gli strumenti danno in tempo reale. La comparsa di una luce arancione mette in allarme automaticamente il paziente che si sente spinto a chiedere aiuto. E, se fosse possibile implementare delle operazioni automatiche, sarebbe perfetto se il telefonino a cui è connesso inviasse gli stati di emergenza in via del tutto autonoma al medico curante (se consenziente) o ai parenti prossimi che possono intervenire se necessario. Anche perché non è difficile aggiungere i dati relativi alla posizione, messaggi preregistrati, numeri di telefono da chiamare in emergenza. La smartitudine di Stethee è davvero a tutto vantaggio dell’utenza e potrebbe effettivamente fare la differenza in alcune circostanze.

E da medico, cosa ne penso? Ora sono curioso, come ho già accennato, e spero di averlo tra le mani il prima possibile. La campagna su kickstarter è stata annullata dagli stessi realizzatori, perché c’è incompatibilità con il regolamento del celebre sito di crowdfunding, ma la ricerca e la realizzazione di Stethee sono ancora in corso e si prevede un suo rilascio entro se non prima il settembre 2015.

b4fd8136ecd883b97801316d197277db_originalHo delle perplessità in merito, per questo voglio toccare con mano. Vorrei sapere se Stethee trasmette in tempo reale i sound oppure registra delle piccole clip e poi le invia alle cuffie, vorrei sapere quanti dispositivi si possono collegare contemporaneamente a una sola campana, vorrei sapere quanto sia aggiornato il software di analisi del battito e se è predisposto a riconoscere la presenza di un pacemaker, di una valvola cardiaca meccanica e poi ci sono talmente tante altre domande tecniche e specialistiche che davvero potrei riempire un paio di pagine…

La maggior parte di questi dubbi sarà sicuramente fugata dalla possibilità di utilizzare giornalmente questo dispositivo (all’inizio in concomitanza con il normale fonendoscopio), provare a allargare i confini di utilizzo oltre il semplice battito cardiaco, per esplorare la parte polmonare e vascolare (e magari anche addominale). In poche parole: sono curioso. La possibilità di immagazzinare in modo criptato dati dei singoli pazienti e poterli riascoltare e valutare parallelamente nel corso dell degenza è un valore aggiunto, paragonabile solo alla comparazione degli esami radiografici e strumentali. E ancora: Stethee ha un enorme valore didattico sia in tempo reale che in differita. Grazie alla sua connettività bluetooth, è immediato pensare di collegarlo a delle casse audio e tramettere i suoni a una platea di discenti o di colleghi, per insegnare i segreti e l’arte dell’auscultazione o discutere un caso clinico in maniera chiara puntuale e univoca.

Stethee è un ottimo esempio di evoluzione di un device medico, lo stetoscopio, che si porta appresso oltre duecento anni di storia. Certo dire che non si è evoluto finora è un po’ esagerato, considerando che tutto è iniziato da un giornale arrotolato e posato sul torace di una paziente obesa. Poi grazie a Littman e Rappaport abbiamo avuto le migliorie che ci hanno portato gli strumenti analogici attuali. E per concludere, gli stetoscopi elettronici esistono, sono fantastici ma sono penalizzati da un costo davvero alto. Stethee si rivolge a un pubblico talmente vasto da alterare al visione che abbiamo dello stetoscopio e potrebbe essere un valido strumento di diagnosi, di monitoraggio e di allerta.

Eugene Fitzherbert
Vittima del mio stesso cervello diversamente funzionante, gioco con le parole da quando ne avevo facoltà (con risultati inquietanti), coltivando la mia passione per tutto quello che poteva fare incazzare i miei genitori, fumetti e videogiochi. Con così tante console a disposizione ho deciso di affidarmi alla forza dell'amore. Invece della console war, sono diventato una console WHORE. A casa mia, complice la mia metà, si festeggia annualmente il Back To The Future Day, si collezionano tazze e t-shirt (di Star Wars e Zelda), si ascolta metal e si ride di tutto e tutti. 42.