Il ritorno dei Vichinghi

 

Da qualche giorno ormai, ci è stata data la possibilità di provare in Early Access il nuovo titolo dei ragazzi di Shiro Games. Presentato per la prima volta alla Gamescom di Colonia nel 2016, Northgard non ha ancora una data di uscita ufficiale, ma sicuramente bisognerà aspettare almeno la metà del 2017 per poter godere del gioco completo.

Fin da subito Northgard, uno strategico in tempo reale, si presenta alla stregua di grandi titoli del passato come Age of Empire e Civilitazion, ma condividendo con loro soltanto alcune caratteristiche e andandosi a distaccare nettamente sotto altri punti di vista.

Partiamo dal presupposto, che la differenza principale tra i giochi citati sta nella impossibilità di scegliere la propria popolazione, ma solo il proprio Clan, il ché non è ovviamente un difetto, ma una scelta stilistica ben ponderata dai ragazzi di Shiro Games che hanno voluto rendere onore a un popolo famoso per le proprie doti esplorative e per le grandi battaglie per i quali sono diventati famosi: I Vichinghi. La cosa si rivela un po’ avventata dal momento in cui, al contrario di Age of Empire, è difficile attenersi a una fedeltà storica accurata quando si parla di Vichinghi. Eppure, a primo impatto, sembrerebbe che Shiro Games abbia giocato bene le proprie carte e non abbia eseguito passi falsi sotto il punto di vista dell’accuratezza storica.

Un Gameplay affascinante

Nonostante il gioco si presenti bene e faccia nascere sin da subito una certa curiosità nel videogiocatore, purtroppo, al momento, la versione in Early Access offre soltanto una modalità di gioco; la sandbox match, escludendo quindi, sia la campagna che il multiplayer. Il che non è del tutto negativo, essendo le altre modalità ancora in via di sviluppo. Shiro Games ha voluto evitare di presentare due modalità del tutto incomplete, lo stesso non si può dire invece del match a giocatore singolo che, al contrario, offre un’esperienza di gioco già piuttosto definita e priva di problemi tecnici. Il che dimostra una certa serietà da parte degli sviluppatori nel voler offrire un prodotto che sia lineare e non stressi il videogiocatore.

Detto questo possiamo senza dubbio addentrarci più nel dettaglio e offrire una panoramica completa di questa Early Access.

Prima di iniziare la nostra partita ci verrà chiesto di scegliere uno tra i tre Clan a disposizione, quindi tra i Fenrir, maestri della guerra, gli Eikthyrnir, i mercanti e il clan degli Heidrun, grandi coltivatori e raccoglitori di risorse. La scelta sembra piuttosto limitata, ma si può sin da subito comprendere che non saranno soltanto queste tre le tribù definitive a disposizione, sicuramente, infatti, ve ne saranno altre due che al momento si trovano ancora in fase di sviluppo.

Una volta iniziata la partita ci si renderà immediatamente conto di una cosa; l’intera mappa di gioco, un po’ come Civilization, è divisa in aree. Questo significa che il giocatore si ritroverà con un piccolo lembo di terra e un centro cittadino accanto al focolare intento a sfornare cittadini ogni tot di tempo (a seconda delle risorse a disposizione). Il primo elemento che salta all’occhio per quanto riguarda le aree è la limitata possibilità di costruire edifici. Infatti, a seconda della grandezza dell’area sarà possibile costruirvi un massimo di quattro edifici e un minimo di uno. Il che rende il gioco limitato da un lato ed estremamente esplorativo dall’altro: non sarà infatti possibile rilegare la propria tribù in un’unica area e si sarà costretti a esplorare l’intera mappa grazie agli utili scout a nostra disposizione.

Un secondo particolare che si distacca notevolmente dal gameplay dei grandi classici è il fatto che ogni edificio non produca da sé nuove unità, come potrebbero essere i soldati; soltanto il centro cittadino produce unità e il giocatore sarà costretto ad affidare un ruolo a ognuno di loro semplicemente cliccando sull’edificio desiderato. Quindi, per esempio, per far diventare i cittadini soldati, bisognerà selezionarne uno e poi cliccare sulla caserma. Questa trovata risulta comoda per quanto riguarda la possibilità di far cambiare ruolo continuamente alle proprie unità, ma scomoda sotto due punti di vista: non è possibile produrre unità contemporaneamente in edifici diversi, ma soprattutto, scelta che si sarebbe potuta evitare, se vi doveste trovare a corto di cittadini ordinari (coloro che costruiscono gli edifici insomma), sarete costrette a trasformare una vostra unità, nuovamente, in un cittadino, e quindi di farlo andare o in una casa oppure nel centro cittadino. Questo passaggio si sarebbe potuto evitare conferendo al giocatore un comando esterno che gli permettesse di trasformare una propria unità speciale, con un semplice clic, in un cittadino ordinario.

Per quanto riguarda la struttura del gioco invece, possiamo dire che, al momento, è resa perfettamente. La mappa di gioco infatti (non troppo grande in questa fase) dispone di tutte le risorse di cui il giocatore ha bisogno e gli permette di sbizzarrirsi nella costruzione di edifici, e nell’eliminazione dei nemici. Infatti, non sono soltanto gli altri clan ad essere avversi al giocatore (si può anche scegliere di mantenere dei rapporti civili con essi), bensì, all’interno di alcune aree, troveremo delle creature mitologiche ostili come i giganti o le valchirie, oppure ostinati lupi e orsi.

A questo proposito, va precisato che ci sono tre modi per vincere una partita, il primo, il più ovvio, è sconfiggere tutti i clan avversari distruggendone il centro cittadino, il secondo invece consiste nell’accumulare una certa quantità di denaro, per quanto riguarda il terzo è il più imperioso, perché il videogiocatore sarà costretto a conquistare le porte dell’Helheim protetto dalle già citate valchirie.

Tornando quindi alla mappa di gioco, questa offre varie opportunità, ma anche molti ostacoli; a differenza dei vecchi classici, infatti, Northgard dispone di un sistema di stagioni che mettono in difficoltà il videogiocatore: bisogna stare molto attenti ad accumulare risorse durante l’estate perché, ahimè, l’inverno è una stagione estremamente dura per i vichinghi, per non parlare poi dei terremoti che casualmente, arrivano, e distruggono gli edifici costruiti con tanta fatica e dedizione. Con l’avanzare del gioco e quindi con l’espandersi del proprio insediamento, sarà sempre più difficile controllare i propri guerrieri ed è in questo punto che il videogiocatore dovrà impegnarsi anche sul lato gestionale, da una parte per permettergli di sopravvivere e dall’altra per far sì che il loro morale non scenda mai sotto la soglia di felicità e che quindi non ne pregiudichi la produzione.

Altra caratteristica fondante del gioco è la possibilità di accumulare Lore, la conoscenza, per poter acquisire nuove abilità e quindi potenziare la propria tribù. Questo accade attraverso i Loremaster che potranno essere posti a studiare le antiche rovine e acquisire nuove conoscenze.

Nonostante questi fattori, quindi, che rendono Northgard un titolo sul quale il giocatore deve impegnarsi e, tra l’altro, non è così facile vincere una partita, il gioco risulta ancora incompleto. Gli edifici da poter costruire sono molti e la loro utilità è sempre ben specificata, però, l’upgrade di tali edifici è piuttosto limitato. Al momento è possibile upgradare ogni edificio una singola volta permettendogli di “arruolare” più lavoratori. Speriamo però che con il gioco completo questa dinamica venga allargata. Altro difetto del gioco, e anche qui speriamo si momentaneo, è la completa assenza di diplomazia; i rapporti con gli altri clan sono veicolati esclusivamente dalle rotte commerciali che il giocatore decide di intraprendere e non da uno scambio di battute come poteva essere in Civilization. Il che rende il gioco frustrante per certi versi perché per distruggere i rapporti faticosamente costruiti, basterà anche solo mettere piede in territorio nemico.

Elementi evocativi

Sotto il punto di vista grafico e di altri aspetti tecnici, Northgard va sicuramente elogiato, anche in questa fase del suo sviluppo. Nonostante la grafica non sia stata arricchita da troppi dettagli presenta comunque una componente minimal che risulta piacevole all’occhio e i personaggi fumettosi rendono il gioco piacevole da giocare assieme alle ambientazioni ben studiate e le animazioni semplici ma soddisfacenti. A rincarare la dose va anche aggiunta la colonna sonora folkoristica, che insieme alle atmosfere nordiche, aiuta il videogiocatore a entrare nel mood del gioco e lo lascia a immedesimarsi completamente all’interno del proprio clan di vichinghi.

Insomma, a questo punto del suo sviluppo Northgard si presenta bene, non eccelso, ma comunque abbastanza soddisfacente. È un RTS che rispetta le regole del genere. Di certo bisognerà attendere la versione completa per dare un vero e proprio giudizio, ma possiamo di certo affermare che al momento Northgard ha dato prova di essere un buon gioco sul quale il giocatore si può sbizzarrire e passare ore di divertimento puro. Speriamo inoltre che la campagna e il multiplayer siano all’altezza delle aspettative e regalino altre, entusiasmanti, ore di gioco.

 

Sara Tamisari
Romana, laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice e Social Media Specialist per Stay Nerd ed esploratrice di galassie lontane nel tempo libero. Libri e videogiochi sono la sua passione. Quelli belli. Quelli di Fantascienza, quelli che affrontano tematiche LGBT, quelli che portano a una maggiore consapevolezza di se stessi. Diventano ossessione, tanto che scriverci sopra è ormai indispensabile. Founder di AndroideClandestina.com: l'ossessione diventa blog.