In collaborazione con Panini Comics siamo felicissimi di presentarvi la nostra nuova rubrica mensile a tema fumettistico! Con Panini Select vi offriamo ogni mese un piccolo campionario delle uscite Panini di spessore onde proporvi il meglio del meglio del fumetto internazionale e d’autore a marchio Panini. Non, quindi, la qualunque delle uscite mensili, ma una vera e propria selezione che, assieme alla collaborazione di Panini, vi proporrà di volta in volta i volumi più belli, interessanti e appaganti del panorama fumettistico. Questo mese partiamo con un trittico di uscite veramente di classe, un concentrato di stile, ma anche di azione esplosiva e di puro intrattenimento! Siete pronti a immergervi nella lettura?!

Velvet 1: Prima che giunga la fine – 13€ cartonato

panini selectA chiunque bazzichi il fumetto da almeno una decade il nome di Ed Brubaker non sarà certo ignoto. Parliamo di uno dei più talentuosi autori noir degli ultimi anni, consacratosi al grande pubblico attraverso l’arcinota run del Soldato D’Inverno sulle pagine spillate di Capitan America. Brubaker, classe ’66, è dunque l’artefice del ritorno di Bucky, un ritorno oscuro che infittisce le sue trame nella spy story intrisa dei colori bui della Guerra Fredda e la cosa, visto il suo retaggio, non ci deve neanche meravigliare. Cresciuto con un pallino per le crime e spy story, Brubaker si è fatto le ossa prima in DC con testate quali Scene of The Crime, per poi arrivare in Marvel e – prima ancora del Soldato d’Inverno – mettere mano ad uno dei più celebri detective della Casa delle Idee: Devil. Stretto un sodalizio più che proficuo con il disegnatore Steve Epting, Brubaker è infine arrivato, assieme allo stesso Epting, in casa Image nel 2013, contribuendo alla nuova consolidazione di quello che è un marchio fumettistico storico, ma da sempre soggetto ad un certo snobbismo. Legato con Epting ad un contratto che gli da piena libertà creativa, Brubaker ha quindi deciso di tornare alle radici della spy story, ambientando la sua opera nel periodo spionistico per eccellenza: gli anni ’70. Niente super poteri, niente super eroi, ma solo una fitta matassa di intrighi internazionali, tra spie dai volti hollywoodiani e volate da finestre in frantumi. Nasce così Velvet, una serie con un potenziale e una bellezza travolgenti, in cui la firma dell’autore è più che una mera scusa per tirare su qualche vendita. Ambientato in un contesto in cui le spie hanno ancora lo smoking, salvo poi sostituirlo con una maglia (nera) a collo alto, Velvet racconta delle disavventure dell’ex agente segreto Velvet Templeton, che arrivata ai quaranta è stata “premiata” con un lavoro di scrivania in qualità di segretaria del Direttore, dopo oltre 20 anni di missioni intorno al mondo. Nessuno degli agenti sospetta che “la segretaria” sia una tostissima ex-spia, almeno fintanto che la stessa Velvet verrà incastrata per l’omicidio di un suo vecchio collega, diventando così una fuggitiva e una ricercata della sua stessa Agency. Ritrovatasi contro la sua stessa Agenzia, Velvet sarà costretta quindi a darsi alla macchia cercando, nel mentre, di risalire sia all’assassino del suo ex-collega, sia alla minaccia che la vorrebbe morta.

32054865_velvet-panini-comics-pubblicher-la-serie-di-ed-brubaker-steve-epting-8Partendo da un concept decisamente tipico per il genere spionistico: una ex-spia che viene incastrata da un misterioso mandante, Velvet si fa pagina dopo pagina sempre più avvincente, giocando bene le sue carte tra la forza della sua protagonista, le sue difficoltà (tornare in pista dopo anni di scrivania non sarà facile!) e la sua femminilità, pur senza mai puntare sulla sessualità, ma piuttosto sulla tipica fascinazione della spia. Velvet è una donna che sa il fatto suo, ed il fatto che sia un’eroina “matura” in tutti i sensi rende il lavoro del duo di autori ancor più interessante contribuendo, e neanche poco, al gusto della lettura. Come i suoi colleghi che mai avrebbero sospettato della “segretaria”, così il lettore scopre pagina dopo pagina le abilità di una donna dalle mille risorse, un personaggio che si tinteggia tavola dopo tavola, tra le altre cose sempre ben pennellate dalla perizia di Epting.  In questo primo volume, che raccoglie le prime 5 uscite della serie, non si fa in tempo ad arrivare allo concitatissimo finale che si desidererebbe leggere di più e questo, francamente, è un bene. In un mare di uscite supereroistiche è bello di tanto in tanto tornare alle storie della vecchia scuola, quelle in cui ci sono spie, armi troppo affilate e grilletti troppo facili. Una scuola in cui Brubaker è maledettamente bravo, come ci aveva già dimostrato con il trittico di (consigliate) meraviglie composto da Criminal, Incognito e Fatale.

Moon Knight 1: Dalla Morte – 12€ cartonato rigido

image_gallery (1)Quella di Moon Knight è una vita editoriale decisamente particolare. Nato nel 1975 sulle pagine della testata Werewolf by Night, il Cavaliere della Luna è ritornato all’ovile solo negli ultimi anni finendo relegato alle ultime file dell’ambito supereroistico Marvel. Moon Knight non è stato infatti capace di avere un posto dignitoso nel panorama fumettistico moderno e ciò nonostante la penna di Brian Michael Bendis che, pur tentando di rendere in qualche modo interessante il personaggio, ha presupposto che esso soffrisse di un disturbo, quello delle personalità multiple (o Disturbo Dissociativo dell’Identità se volete fare i colti) cercando così di sfaccettarlo quel tanto che bastava affinché il lettore se ne potesse interessare. Ma il lavoro di Bendis non è stato, almeno per noi, completamente calzante e molte tavole si perdevano in ondate e ondate di testo rendendo la lettura non sempre scorrevole. A ciò si aggiunge un fattore non da poco: parte del background, quel suo stile un po’ urban, quel “knight” associato ad un giustiziere miliardario… tanti aspetti di Moon Knight lo hanno sempre malamente associato ad un altro celeberrimo “Cavaliere” cittadino il cui epiteto “Oscuro” sfocia quasi nel sacrale, relegando Moon Knight al cliché (ingiustificato) di clone, emulo, già visto. Marvel allora che ti combina? Approfittando della sua sterzata “Marvel Now” assolda una delle penne del fumetto più toste di sempre, sua Maestà Warren Ellis, associandolo ad un astro nascente del fumetto, Declan Shalvey (Deadpool) per riscrivere, ed al contempo rinsaldare, le motivazioni e la psicologia di Moon Knight. E così nasce questo ciclo di storie autoconclusive (ma sottilmente legate) raccolto in questo “Della Morte”, un albo dalla confezione lussuosa e da un prezzo francamente competitivo in cui Ellis riporta Moon Knight ad atmosfere più congeniali che sfociano nelle letteratura pulp. Un lavoro stravagante che, pur mantenendo fede alle origini del personaggio ed al suo retaggio più recente, di fatto ne riscrive quasi tutte le caratteristiche fondamentali.

moon_knight (1)Su tutto: niente DDI, Moon Knight non è (del tutto) pazzo. Moon Knight è davvero l’avatar di Koshu, vetusta divinità egizia che lo riportò in vita come giustiziere. Il punto allora qual è? Che come Konshu era un Dio diviso in quattro essenze: Guida, Protettore, Difensore e Sorvegliante, così Marc Spector si è in qualche modo “scisso”, diventando molto più che uno e trino, ma pur sempre umano. La sua mente, allora, non ha retto e c’è stato bisogno di qualche tempo affinché il tutto gli fosse chiaro. Il MK di Ellis è dunque lucido, cosciente. Sa bene cosa fa e come deve farlo ed è qui diviso in “sole” due personalità: il giustiziere (il cui nuovo costume è francamente bellissimo) e il più “placido” ed investigativo Mr. Knight, una sorta di detective incappucciato che collabora con la polizia in giacca e cravatta, tutto rigorosamente bianco, perché i criminali devono vederlo e temerlo! Ellis ci piazza dentro di tutto e le tavole di Shalvey, spesso così eloquenti da sopperire ai lunghi silenzi della sceneggiatura, fanno praticamente il resto. C’è un richiamo a Rorsharch, il celeberrimo personaggio di Alan Moore, così come a Batman, ma anche a Devil ed alla letteratura più classicamente pulp, fatta di omicidi efferati e scazzottate e, metti, persino qualche tavola che sembra richiamare alle architetture grafiche di Moebius. Ellis, di fatto, ha letteralmente sfanculato ogni velleità ed ha riportato la psicologia del personaggio ad una asciutta complessità restituendo un eroe che, pur immerso nel mondo Marvel, ne sembra quasi una antitesi lontana anni luce. Da leggere. Ora.

Wizzywig: Ritratto di un Hacker Seriale – 24€ Cartonato rigido

MWIWI001ISBN_cover.inddSi scrive 9L ma si legge “Novel”. È il marchio con cui Panini pubblica dal 2012 alcuni dei fumetti d’autore più ricercati, spesso inadatti al tipico lettore da edicola e perciò più calzanti per il fumettaro vero, serio, quello che oltre al supereroismo gradisce, e con frequenza, dedicarsi a letture diverse in cui le tavole a fumetti sono un ottimo strumento per costruire con le immagini un racconto come si deve. Ed è sotto questa etichetta che arriva in Italia l’acclamato volume di Ed Piskor, autore che in Italia non dirà niente a nessuno, ma che in America ha già riscosso un buon successo grazie ad un trittico di opere (tra cui, per l’appunto, Wizzywig) e grazie ad una collaborazione con Adult Swim e Cartoon Network. Con tavole precise, squadrate, quasi assemblate come la componentistica interna di un PC, Wizzywig ci racconta la storia fittizia di Kevin Phenicle, un ragazzino emarginato dai suoi compagni di scuola, e che si considera “nerd” negli anni in cui essere nerd voleva dire essere pestato dai bulli. Kevin non è uno che si accontenta di quello che gli viene offerto, vuole di più, e complici le sue abilità considerevoli per la matematica e per la programmazione, diventa un genio precoce del campo informatico tanto che, con la vendita e la diffusione dei primi giochi noleggiati e copiati, scatena involontariamente in giro per l’America il primo virus informatico. Per il mondo è un problema, ma per Kevin è un gioco, il primo di tanti, e non basterà il freno inibitore del suo timoroso compare Winston a tenerlo lontano dai guai, tant’è che sin dalle prime pagine Kevin, nome d’arte Boingsbam, ci verrà presentato dietro le sbarre, intrappolato da cavilli legali che gli costeranno molti anni di prigionia. L’autore lo chiarisce subito: questa è una storia vera… più o meno.

wizzy_slider_5Non è ben chiaro se nello sceneggiare Wizzywig, Piskor si sia ispirato ad una sola persona, piuttosto che a molteplici, ma il suo bazzicare da anni la scena hacker (del resto è fumettista del famigerato portale boingboing.net) ci fa ben pensare sul fatto che le cazzate nel volume siano poche, seppur ovviamente farcite da una soddisfacente dose di libertà narrativa. Le avventure di Kevin, la sua scoperta della rete, le sue truffe telefoniche a colpi (letteralmente) di fischi ai danni del paese non sono solo ben orchestrate, ma tengo letteralmente incollati, complici le tavole chiare e dalla lettura rapida, e ciò nonostante le corpose dimensioni del volume che conta ben 286 pagine. La profilassi narrativa, che va ben oltre le tipiche tematiche de “La rivincita dei nerd” porta il lettore ad immergersi in una storia sempre più matura, in cui i personaggi crescono assieme alle tematiche proposte, coronando una storia di coraggio ma che a ben poco a vedere con i tipici “lieto fine” della narrativa per ragazzi. Pur senza morti ammazzati, Wizzywig è un’opera adulta dalle tematiche sorprendentemente attuali pur essendo ambientata negli anni 70/80 ed è, fondamentalmente, un excursus storiografico di un periodo, quello della nascita dei primi movimenti digitali, in cui il nerd, l’hacker, e in generale il sottobosco digitale erano visti come un qualcosa in esatta antitesi con qualsiasi concetto di popolarità. Wizzywig è, fondamentalmente, la storia di un hacker e di quali sono le dinamiche che scaturiscono nella mente di chi, pian piano, scopre di avere un potere tale sul mondo che potrebbe, virtualmente, aprirgli qualsiasi porta. Il fatto che poi sia confezionato ad arte con una storia francamente appassionante e con una certa sferzata di ironia, è tutto di guadagnato. Leggetelo, anche solo per vedere come l’autore prende per il culo la “sacra cupola” della mela morsicata.