Pinnacle Studio torna anche quest’anno, alla sua ventesima iterazione, portando con se diverse novità ma soprattutto, cosa principale, una maggiore stabilità. Per chi non sapesse di cosa stiamo parlando, Pinnacle Studio è un software di video editing professionale, quindi principalmente rivolto ad un’utenza avanzata, nonostante si collochi in una fascia di prezzo che lo può rendere appetibile anche all’amatore che ha voglia di imparare e tirare fuori qualcosa di più dai suoi video. Oltre a questo, l’interfaccia Drag ‘n Drop è certamente più user friendly per l’utente meno esperto, e nonostante la curva di apprendimento sia comunque un limite per l’utente casuale, possiamo asserire tranquillamente che il lavoro di Corel si presti di più rispetto ai competitor all’utilizzo da parte di chi vuole entrare nel mondo dell’editing video senza avere conoscenze, o studi, pregressi. Già lo scorso anno ci cimentammo nella disanima della diciannovesima incarnazione del software, vediamo allora quali sono le principali novità di questo Pinnacle Studio 20 rispetto ai suoi predecessori, e quali sono le migliorie.

Partendo dalle basi, l’offerta di Corel si rende disponibile sottoforma di tre differenti offerte:  una versione base, chiamata semplicemente Pinnacle Studio 20, si può acquistare a 59.95€; una seconda versione con maggiori funzioni, Pinnacle Studio 20 Plus, è disponibile per 99.95€ mentre l’edizione Ultimate, quella più “prestante”, si assesta sui 129,95€. Le differenze si concretizzano nelle possibilità offerte dalle tre versioni, quindi in un maggior numero di filtri o di altre opzioni, come l’editing di video 360°, la possibilità di lavorare su video 4K, gli effetti dei pacchetti NewBlue o maggiori possibilità di lavorare su video con codec H.265. Le richieste hardware sono allineate per tutte e tre le versioni, nonostante ovviamente alcune funzioni avanzate, disponibili solo sulla Ultimate, come l’editing di video 360° o multi camera fino a sei videocamere, non possano che incidere maggiormente sugli sforzi necessari al computer per gestire il software al meglio. Ci troviamo comunque a poter sfruttare agevolmente il software senza intoppi già con le configurazioni consigliate di base, ossia con Intel i5, 4 GB di RAM e GPU con 256 MB di VRAM. Ad ogni modo, per quanto riguarda le specifiche tecniche e le differenze tra le varie versioni, vi consigliamo di rivolgervi al sito ufficiale del produttore, disponibile anche in italiano, sul quale potrete trovare nel dettaglio qualsiasi informazione stiate cercando.

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Passiamo ora alle novità. Abbiamo già accennato le più importante di questa ventesima edizione del software di Corel: una maggiore stabilità. Alcuni utenti lamentavano in passato diversi crash nel corso delle sessioni di lavoro, constatati anche da noi a diversi mesi dal lancio della precedente versione, e nel corso del montaggio di video particolarmente “pesanti”. Pinnacle 19 crashava spesso sul più bello, permettendo sovente il recupero del lavoro grazie al meccanismo di autosalvataggio ed annesso recupero dati, ma costando comunque un bel po’ di grattacapi. Ebbene  Pinnacle Studio 20 risulta ad ora più stabile del suo predecessore e pur tenendo le dita incrociate ad ora il software non ci ha dato noie, pertmettendoci di lavorare tranquillamente senza timore di crash.

Tralasciando ciò, l’interfaccia software così come le funzioni principali restano saldamente al loro posto, sicché l’edizione dell’anno sembra un logico e doveroso prosieguo dell’esperienza già consolidatasi nell’utente con le versioni 19 e 19.5, aggiornamento gratuito che in parte già aggiornò e corresse diversi errori del programma. In tal senso è per esempio rintrodotta la modalità di ripresa in Stop Motion, già aggiunta proprio con l’aggiornamento 19.5 e ora parte integrante dell’esperienza di Pinnacle 20. La prima vera novità che salta all’occhio è dunque la gestione dei video a 360°, funzione importantissima dato l’arrivo sul mercato della VR e l’implementazione dei video a 360° su YouTube. Pinnacle permette di esportare i video per renderli utilizzabili sulla piattaforma di Google, e permette anche di convertirti per renderli “normali” video, bidimensionali. C’è poi il Motion Tracking, con il quale è possibile selezionare un oggetto, o un volto, ed il software lo seguirà automaticamente. La funzione è utile in caso vogliate “blurrare” un viso all’interno di un video, o ad esempio se avete una ripresa di un evento sportivo potrete aggiungere un testo, un elemento grafico, che segue una determinata figura mentre si muove, aiutandovi nella costruzione di video dinamici e dall’aspetto professionale, senza dover troppo smanettare per ottenere lo stesso effetto “a mano”. 

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Per quanto riguarda il resto troviamo, come detto, le stesse caratteristiche delle vecchie edizioni, con particolare attenzione alle integrazione del precedente aggiornamento, e una generale pulizia nella gestione delle risorse, cosicché il programma risulta oggi leggermente più performante che in passato, e comunque più svelto nel corso dei rendering finali.  Restano dunque saldamente al loro posto sia la possibilità di organizzare i varie elementi che utilizzeremo nel nostro progetto in file .bin, siano questi audio, video o immagini, sia la possibilità di utilizzare diverse fotocamere per video multi-cam (due per la versione base, quattro per quella intermedia e sei per la Ultimate). Centinaia di filtri e effetti di transizione, organizzabili tramite un sistema di rating che permette una maggiore efficienza, oltre a nuovi effetti NewBlue per quanto riguarda l’edizione Ultimate e un’ottima gestione automatica dei green screen. Lato audio torna la possibilità di utilizzare l’autosync per le varie tracce, l’auto ducking grazie al quale il software adegua automaticamente le diverse tracce audio, facendo ad esempio in modo che la musica di sottofondo si abbassi in prossimità di una voce narrante. Se intendete realizzare un DVD, o un Blu Ray, potete farlo con Pinnacle Studio 20, utilizzando le decine di layout preimpostati, o creando il vostro sul quale avrete pieno controllo, per poi gestire internamente anche qualsiasi aspetto della scrittura su disco; se invece intendete caricare i video sui vari canali social, come YouTube o Vimeo, Pinnacle offre un tool interno che vi permette di fare tutto senza uscire dal software.