L’Alola che conoscete non esiste più.

Circa un anno fa avemmo modo di recensire la prima coppia di titoli Pokémon di Settima Generazione. E non fummo delusi. Sole e Luna si presentavano come titoli vivaci, colorati e con un una bella impostazione di fondo, capace di ampliare il variegato universo di Pokémon, fornendo anche interessanti elementi di novità per il metagame e presentandoci un gioco davvero divertente da giocare.

Alla fine, però, rimaneva solo una piccola nota di amarezza. Una parte di noi non poteva fare a meno di pensare “Ma è davvero tutto qui?”. Possibile che fosse questo il titolo celebrativo del ventennale della saga che, pur essendo un ottimo gioco Pokémon, non si rivelava quell’omaggio maestoso che forse tutti noi ci aspettavamo?

Condizionata dai tempi di uscita molto stretti dovuti all’imminente lancio di Nintendo Switch e alla necessità di rinvigorire le vendite della famiglia 3Ds, Gamefreak confezionò un gioco che, pur essendo estremamente gradevole, forse più di altri titoli analoghi, non sembrava essere al livello di quanto ci aspettavamo. Qualcuno meno entusiasta parlò di gioco frettoloso, cosa che appare francamente ingenerosa.

È stato con un certo misto di ansia e curiosità, quindi, che abbiamo atteso l’uscita di Pokémon Ultrasole e Ultraluna. La nuova coppia di giochi di settima generazione doveva portare a compimento quelle che erano le promesse e le potenzialità dei primi due titoli. E ci sono riusciti? La risposta è sì. Eccome.

La cosa può sembrare quasi paradossale: come può un gioco che, per buona parte del suo svolgimento, ricalca i propri predecessori riuscire a surclassarli? Eppure Ultrasole e Ultraluna ci riescono. Questa serie di eventi alternativi a Sole e Luna, superato l’effetto deja-vù presente per buona parte della trama, si rivela migliore sotto tantissimi punti di vista.

Assodato che le meccaniche di gioco restano le stesse, con la necessità di catturare Pokémon e compiere il giro delle Isole per diventare il miglior allenatore di Alola, cerchiamo di analizzare al meglio questi nuovi titoli di settima generazione.

Sotto questo Ultrasole…

La prima cosa che balza all’occhio è un miglioramento generale degli sfondi e delle animazioni. Non che sia una novità per i giochi Pokémon. Da sempre le uscite successive di una generazione mostrano alcuni cambiamenti minori ma che contribuiscono a rendere più fluido e più godibile lo svolgimento del gioco.

Alola sembra davvero trasformata: i piccoli particolari che risaltano all’interno della trama, i fiori, i colori, i Pokémon che scorrazzano liberi nel paesaggio, le animazioni degli abitanti delle isole, tutto contribuisce a rendere l’ambientazione più viva che mai. C’è da versare lacrime di commozione a ripensare alla manciata di bit con cui era animata la nostra cara Biancavilla!

Al di là del fattore estetico Ultrasole e Ultraluna si presentano come una coppia di titoli assolutamente solida.

In primo luogo la trama. Le modifiche alla storia dei protagonisti Sun e Moon e della loro (e, per estensione, nostra) scalata alla Lega Pokémon, saranno decisamente più corpose solo a partire da circa metà del gioco. Inizialmente la trama sembra essere abbastanza simile a quella mostrata dai predecessori, mostrando solo alcuni cambiamenti marginali.

Al centro delle vicende ci sarà il leggendario Necrozma, un Pokémon divoratore di luce, capace di assoggettare al proprio volere i due Pokémon più rappresentativi di Alola, Solgaleo e Lunala. Una consistente parte del nostro viaggio, quindi, includerà scoprire quali siano i piani della misteriosa Utrapattuglia, giunta ad Alola da un’altra dimensione (sic!) e cosa stiano cercando di ottenere dal leggendario che loro si ostinano a chiamare “Il Luminoso”.  Come in passato in tutto questo è coinvolta la Fondazione Aether, intenzionata a catturare il piccolo Cosmog, Pokémon protetto dalla giovane Lilya.

Il vero punto di forza di questi nuovi giochi Pokémon però sembra essere il post-game. Solitamente, una volta conclusa la trama principale legata alla conquista della Lega Pokémon, erano poche le cose da fare per le nostre controparti videoludiche. Ecco, invece, che la fine di un capitolo ne apre uno nuovo, decisamente consistente. Al centro delle vicende di saranno alcune vecchie conoscenze provenienti da tutti i titoli delle precedenti generazioni, riuniti nel malvagio Team Rainbow Rocket. A buon intenditore poche parole.

In effetti, questo capitolo extra creato sulla falsariga di quanto fatto con i titolo Rubino Omega e Zaffiro Alpha, ci mostra quello che molti volevano da questa settima generazione. Un vero tributo a quanto fatto in vent’anni di continua evoluzione, riproponendo alcuni dei cattivi più carismatici della storia del brand. In effetti questo era proprio uno dei punti deboli imputabili al gioco, l’assenza di un team malvagio realmente carismatico (il Team Skull si dimostrava quasi simpatico nel suo essere così raffazzonato e chiassoso).

Insomma, l’ampliamento delle fasi successive alla Lega Pokémon, conservando ancora quando di buono era stato fatto con l’Albero Lotta e ampliano notevolmente la saga delle Ultracreature. Un lavoro che permetterà a tutti gli allenatori di godersi un lungo post-game che donerà una discreta longevità al gioco, colmando in buona parte uno dei classici talloni d’Achille della serie.

E l’Ultraluna bussò…

La trama non è l’unica parte del gioco ad aver subito delle variazioni. Se sono state mantenute alcune interessanti introduzioni fatte in Sole e Luna (il Pokéresort e il Festiplaza), sono tante le aggiunte che contribuiscono a rendere Ultrasole e Ultraluna un gioco Pokémon decisamente migliore dei corrispettivi di Settima Generazione.

In primo luogo… i Pokémon stessi, ovviamente!

Il numero e la varietà di Pokémon presenti nel Pokédex regionale è tale da far sfigurare i predecessori. Avevamo lamentato una certa difficoltà nel riuscire a realizzare una squadra equilibrata in Sole e Luna, cosa che le numerosissime aggiunte all’intero “roster” di mostri tascabili presenti in questa nuova coppia di giochi hanno definitivamente risolto.

La fauna, sulle quattro isole di Alola, è ampia quanto basta per permettere ai giocatori di scegliersi la squadra preferita, trovando diverse soluzioni per tutti i Tipi presenti nel gioco. Anche la scelta di rendere più accessibili alcuni Pokémon all’inizio del gioco rende la nostra avventura di più facile realizzazione. Sarà anche possibile ottenere i temuti Pokémon Dominanti, ovvero creature tascabili di dimensioni maggiori rispetto ai loro simili, a patto di raccogliere gli Adesivi del Dominante, dei veri e propri bollini dorati sparsi per tutte le isole di Alola.

I nuovi titoli di settima generazione presentano anche alcune aggiunte al Pokédex, per un totale di otto nuovi mostri tascabili, tra nuove forme dei leggendari di copertina e creature a tutti gli effetti inedite. Cose che solo pochi anni fa, all’uscita di Pokémon X e Y, ci avrebbero fatto girare la testa. Ma, soprattutto, una gran quantità di leggendari proveniente da tutti i titoli passati capace di mandare in overdose qualsiasi allenatore di Pokémon.

Da Zapdos, Moltres e Articuno fino a Xerneas, Yveltal e Zygarde, tutti i leggendari presenti nei giochi Pokémon comparsi dalla Prima Generazione fino alla Sesta saranno disponibili per i giocatori a seconda della copia acquistata.

Parlando di gioco è da segnalare come ci siano stati alcuni cambiamenti significativi all’interno delle prove del Giro delle Isole. In primo luogo la difficoltà è aumentata.

Giocare a Ultrasole e Ultraluna costituisce una sfida anche per i giocatori più esperti. In un certo senso la grande difficoltà delle prove, alcune delle quali sembrano ricalcare certe tattiche del VGC, bilancia la maggiore varietà di Pokémon presenti all’interno di Alola, costituendo un ulteriore motivo d’interesse per i giocatori.

Nel gioco sono state introdotte anche alcune nuove Mosse Z, che permetteranno anche ad altri Pokémon introdotti nella scorsa generazione di scatenare dei potentissimi attacchi capaci di mandare KO gli avversari con un singolo colpo.

Ultime note da riportare sono i nuovi minigiochi, l’Alola Photoclub e il Surf Mantine. Rispetto ad altre meccaniche precedenti volte a fornire una distrazione dalle continue lotte, queste introduzioni mostrano un’utilità collaterale ben maggiore di quanto potremmo pensare.

Il Photoclub permetterà ai giocatori di realizzare alcune fotografie con i propri Pokémon in diverse pose. La meccanica non è immediata e, nel complesso, può apparire come un’attività meno utile rispetto a tante altre: tuttavia, la scelta di immortalarsi con i propri mostriciattoli in determinate condizioni (una vittoria importante o l’evoluzione di un Pokémon) potrà aumentare il legame tra i giocatori e le creature, cosa che potrebbe contribuire in alcuni casi all’evoluzione e alla potenza di certe mosse.

Più interessante è il Surf Mantine.

Il gioco si mostra come una serie di evoluzioni da compiere sulle onde a cavallo di un Mantine. A seconda del vostro comportamento in acqua, della vostra capacità di superare ostacoli e delle acrobazie fatte, il punteggio totale aumenterà, permettendovi i ottenere dei PL, sfruttabili per insegnare nuove mosse ai Pokémon altrimenti non imparabili tramite l’aumento di livello, l’accoppiamento o le MT. La dinamica, basata quasi esclusivamente sull’uso del tasto scorrevole, non sarà immediata: ci vuole parecchia pratica per riuscire a mettere a segno le giuste acrobazie, aumentare la velocità quanto basta per cavalcare l’onda e riuscire quindi a prendere un punteggio abbastanza alto. Il gioco, comunque, varrà assolutamente il tempo necessario per aumentare la propria abilità: ciò che potrà essere appreso dagli Insegnamosse permetterà ai Pokémon di ottenere delle eccellenti mosse extra da poter sfruttare non solo nel corso del gioco ma, soprattutto, al momento degli scontri contro altri giocatori.

Verdetto

Se amate questa serie non lasciatevi scappare la nuova avventura sotto i cieli di Alola. Ultrasole e Ultraluna sono uno splendido modo da parte dei Pokémon per dire addio alla famiglia 3Ds. Il gioco si presenta completo, longevo e con la difficoltà giusta per appassionare i giocatori più esperti. Il tutto con una storia affascinante, un paesaggio ricco e colorato e, soprattutto, tantissimi Pokémon da catturare per formare squadre invincibili con cui combattere. In attesa di scoprire quale sarà la prossima casa di Pikachu e compagni (Nintendo Switch, probabilmente), Ultrasole e Ultraluna regaleranno un’ultima, graditissima celebrazione ai giocatori che, per oltre vent’anni, sono rimasti fedeli a un brand sempre capace di innovarsi e stupire.

Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.