Ben oltre il more of the same

Sviluppato da Nerial, e pubblicato da Devolver Digital, Reigns è stato uno di quei piccoli ma importanti casi mediatici del mercato mobile di qualche tempo fa. Arrivato quasi in sordina sugli store iOS e Android, questo curiosissimo gestionale ha calamitato su di sé l’attenzione di un cospicuo nugolo di fan, complice una meccanica di gioco semplice ma additiva, il cui scopo, in sintesi, era quello di gestire il proprio regno con una meccanica stile Tinder. Sì, proprio quel Tinder. E così Reigns più che statistiche, tabelle, o qualunque altra cosa affiori in mente pronunciando la parola “gestionale”, offriva nulla più che un mazzo di carte, ognuna delle quali offriva al giocatore una diversa situazione la cui risposta era possibile grazie allo “swap” della carta a destra o sinistra, esattamente lo stesso metodo con cui qualcuno di voi sta cercando l’amore della sua vita sulla popolare app di incontri. A distanza di oltre un anno, e con un’attesa a dir poco insostenibile fomentatasi nella community di fan, Reigns ritorna quindi sui nostri dispositivi con “Her Majesty”, che oltre a proporre un nuovo punto di vista (quello di una regina, in virtù del re originale), offre anche diverse nuove meccaniche di gioco che, tuttavia, non mettono a repentaglio la familiarità tra il giocatore e il gioco originale.

In sostanza, quindi, Her Majesty riprende ogni elemento che aveva contribuito al successo del capitolo originale, partendo ovviamente dalla meccanica di base del gioco. Come sempre avremo un mazzo di carte, con la possibilità che nuove carte vi si aggiungano nel corso delle partite, e con lo swipe tra queste dovremo cercare di sopravvivere il maggior numero possibile di anni, consci che comunque morta una regina se ne farà irrimediabilmente un’altra. A tenere le redini del gameplay anche a questo giro le ormai canoniche 4 statistiche relative agli aspetti del nostro regno: chiesa, popolo, esercito e denaro. Ognuna di esse è influenzata dalle scelte (e gli swap) del giocatore e, come sempre, lo scopo è mantenere il tutto in equilibrio, nonostante quello stesso equilibrio diventi precario sin da subito. I nostri sudditi, infatti, ci proporranno costantemente richieste e quesiti ai limiti dell’assurdo, tutti giocati su aspetti che ben presto creeranno un certo coinvolgimento del giocatore, tra antipatie, morale, o semplici compromessi tra ciò che sarebbe giusto per il regno, e ciò che invece sembrerà giusto a noi. La logica ci direbbe che un titolo tanto algebrico nei suoi parametri di sottrazione e addizione non richiederebbe altro che un po’ di freddezza, e invece Her Majesty, come per altro il suo predecessore, riesce sempre e comunque a renderci partecipi, ben oltre il calcolo, e ben oltre la freddezza che questo richiederebbe per vivere il più a lungo possibile.

A sfondo ci sarà poi una vicenda legata alla stirpe della nostra regina, che tra oroscopi e magie pare in qualche modo legata al culto di una antica e potente divinità, nella stessa misura in cui il re del gioco originale era legato ad una maledizione del diavolo. Ma poco importa, perché da qualunque lato si scelga di guardarlo, la sostanza è che Her Majesty funziona, e lo fa alla grande. Come il predecessore, il gioco si adatta a qualunque tipologia di giocatore, dal casualone al fan, impegnando per sessioni che vanno dai 10 secondi ad ore intere al cellulare. La formula, nella sua semplicità, ricalcata in toto dal predecessore, è infatti fortemente avvinghiante, complice una difficoltà abbastanza coriacea, capace di farci inanellare regicidi a manetta, e conseguenti start over.

A mettere poi ulteriore strategia alla nostra leadership c’è la nuova meccanica dell’oroscopo, legata al segno astrologico sotto il quale nascerà la nostra regina. Gli astri, a ben vedere, influenzeranno diversi aspetti del gioco e, in particolare, la predisposizione dei nostri sudditi nei nostri confronti. All’inizio tal meccanica è lasciata quasi al caso, perché come da tradizione il gioco non si prodiga di spiegarci subito quelli che sono i suoi segreti (e relativi metodi di risoluzione agli enigmi), ma ben presto il tutto vi sarà chiaro, scoprendo, ad esempio, che solo determinati segni zodiacali saranno in grado di farvi procedere nella risoluzione del grande enigma che fa da sfondo all’intera vicenda. Non manca poi l’introduzione dell’inventario, che sostituendosi ai precedenti modificatori passivi, ci permetterà di utilizzare un piccolo set di oggetti per la risoluzione di alcuni enigmi e dungeon (si, persino un paio di dungeon sono stati introdotti!), nonché per lo sblocco di occasionali quest secondarie, utili più che altro ad ottenere indizi e suggerimenti su quella che è la progressione della trama che fa da sfondo al gioco. Her Majesty, insomma, pur restando tecnicamente semplice, riesce persino a trovare una nuova quadra al suo sistema di gioco immediato ed elementare, aggiungendo diverse e nuove strategie ai suoi elementi fondamentali, ed ampliando, in modo quasi subdolo, la longevità e la strategia utile al conseguimento del game over. Il risultato è un gioco semplice, immediato, divertente, ampiamente additivo, venduto per altro ad un prezzo più che onesto. Una di quelle app, anzi, di quei titoli, che una volta installati potrebbero accompagnare il vostro smartphone dall’acquisto ai suoi ultimi giorni nelle vostre tasche.

Verdetto

Reigns: Her Majesty è un gioco apparentemente semplice, per certi versi quasi superfluo. Poi però, come per il suo predecessore, si scoprono meccaniche sempre più profonde, a corredo per altro di un sistema di gioco di rara immediatezza. L’aggiunta di fattori come il segno zodiacale di nascita e l’inventario, per quanto apparentemente apporti di piccola fattura, si dimostrano capaci di arricchire quello che è un gameplay a cui, in apparenza, non occorrerebbe altro. Nerial, invece, decide di non offrirci il tipico “more of the same” tanto caro a certe app di successo, e confeziona un gioco che in quanto sequel non fa altro che migliorare ed ampliare meccaniche apprezzate ed ormai già rodate, per altro ampiamente emulate da buona parte dei “reignslike” nati nell’ultimo anno sullo store. Se avete amato il titolo precedente, adorerete Her Majesty, a patto di superare l’approccio iniziale che vi presenterà, come ovvio, un titolo quasi sovrapponibile al predecessore. Ma è apparenza. La sostanza è molto diversa.