Variazione sul tema Horror

Un ragazzo di colore viene invitato dalla sua ragazza, bianca, a conoscere i genitori di lei. Lui sembra avere qualche riserva, ma la ragazza lo tranquillizza. “I miei non sono razzisti” dice, e, infatti, non lo sono. Ma questo non impedirà che il weekend fuori si trasformi in un improbabile ma comunque convincente incubo fatto di tensione, deliri e… paura.

Nel suo film d’esordio come regista, l’anche attore comico Jordan Peele decide di percorrere una strada molto particolare. Registicamente, il suo occhio non ha niente da invidiare ai più navigati esponenti del settore: una telecamera molto posata, soprattutto all’inizio, ci conduce lentamente verso sensazioni vagamente ansiogene, ma è il suono a colpirci e quando meno ce l’aspettiamo. È un horror in piena regola, quindi?

Non proprio. L’ansia e la tensione vengono sostituite, per brevi tratti, dal sollievo comico fornito principalmente (ma non esclusivamente) dalla spalla del protagonista, esterna alla vicenda, ancora sua e di tutti noi spettatori alla sanità mentale. La cosa non risulta minimamente forzata, forse perché questo Scappa – Get Out si fa promotore di una critica sociale, attuale specialmente rispetto alla situazione americana. Il razzismo è il pretesto, ma viene inizialmente aggirato, facendosi ipocrisia e, fuor di metafora, diventando l’assurda follia visionaria di una cittadina di bianchi agiati e piuttosto in avanti con l’età. Alla fine dei giochi, tale ipocrisia si mostra nuovamente per quello che è realmente, cioè razzismo, ma intanto il film ci ha consegnato il proprio messaggio “drammaticamente”, tramite una storia che spaventa e diverte per comunicare, anche se, a dirla tutta, sorprende un po’ poco.

Le premesse sembrano svilupparsi abbastanza prevedibilmente, e le parti più imprevedibili sono anche quelle un tantino meno credibili. Ma bisogna dire anche che la sospensione d’incredulità è sempre mantenuta intatta e, alla fine, sebbene non sia solo quello, Scappa – Get Out è anche e soprattutto un horror, adeguandosi e quasi giocando perciò con i cliché e le regole del genere. In più, la trama si incastra con puntualità e precisione, attraverso rimandi da mistery, talvolta esplicitati, talvolta lasciati intendere. Tutto quadra, e alcune delle rivelazioni più importanti sono portate attraverso l’uso della sola immagine, ad impreziosire la regia gustosa.

Aiuta la buona riuscita del tutto un cast di volti semi-conosciuti (Daniel Kaluuya, Allison Williams, Bradley Whitford, Caleb Landry Jones, Stephen Root, Catherine Keener, Lil Rel Howery), che non faticano però a conquistarci con prestazioni assolutamente di valore. Il lato satirico del film è affidato a loro e non mancano di puntellarlo efficacemente, ognuno con il proprio contributo: il fidanzato sospettoso, i domestici inquietanti, la ragazza dolce, i genitori ambigui, il fratello sregolato, l’amico chiacchierone. Il mosaico è armonico e ben funzionante.

Verdetto

Non sorprende che in America, dove la satira di questo film è peraltro ancora più attuale ed efficace, Scappa – Get Out abbia riscosso un grande successo di pubblico e critica. È effettivamente, pur senza far gridare all’eccezionalità, un prodotto originale e ben riuscito, che mischia generi diversi senza difettare in alcuno degli ambiti che affronta. Gli scarejump sonori e l’ansia visiva sono figli di un’abile regia d’esordio, e benché la pellicola non terrorizzi né sconvolga mai (forse il paio di critiche imputabili più rilevante) sa raccontare, convincere e persino divertire, anche con il merito del cast. Se siete assidui osservatori di film horror, potrebbe essere tempo di rimanere piacevolmente sorpresi con qualcosa di diverso dal mucchio. Se non lo siete, beh, perché non provare lo stesso?