Headshot!

Sniper Elite è una serie sviluppata da Rebellion che nel corso degli ultimi anni si è saputa ritagliare una sua bella fetta di appassionati, grazie ad un gameplay stimolante e grazie a delle piacevoli ambientazioni storiche. Ci troviamo qui oggi per parlarvi di Sniper Elite 4, ultimo capitolo in dirittura di arrivo su Playstation 4 (versione da noi testata), Xbox One e PC. Questo quarto episodio ci riguarda da vicino, in un certo senso, perché si svolge nel nostro paese durante una fase cruciale del secondo conflitto mondiale. Ma iniziamo dall’inizio, facciamo un po’ di contesto storico, e poi vediamo quanto di buono c’è nell’ultimo lavoro di Rebellion.

Siamo nel 1943, subito dopo la campagna d’Africa durante la quale si svolgeva Sniper Elite 3. Lo sbarco americano sul suolo italiano sta per avere inizio, durante quella che si chiamerà Campagna d’Italia. Il giocatore veste i panni di Karl Fairburne, un cecchino d’elité dell’esercito americano, occupato ad indagare su dei nuovi missili messi a punto dai nazisti, oltre che deputato ad aprire la strada a un successivo passaggio degli Alleati. Certamente il gioco non ha velleità “didattiche”, ma riesce comunque bene ad incunearsi in una situazione storica specifica senza inventare accadimenti improbabili. L’altro fattore di interesse è certamente quello di coprire un fronte poco considerato dai videogiochi, trattando argomenti specifici della seconda guerra mondiale in Italia, come la presenza della resistenza. Karl dovrà fin dalle prime battute collaborare con i partigiani infatti, oltre che con la Mafia che ha avuto un ruolo piuttosto importante nella riuscita della campagna Alleata nel nostro paese. Sono purtroppo spunti però, non del tutto sviluppati, che danno un’idea degli interessi che hanno guidato gli eserciti a collaborare con la malavita o la resistenza, ma che non si sviluppano mai appieno in una storia pregna. Questa mancanza di un forte impianto narrativo è probabilmente il più grande difetto del gioco, per il semplice fatto che il momento storico in analisi è certamente interessante sotto molti punti di vista. D’altro canto è evidente come gli sviluppatori si siano interessati più all’aspetto prettamente giocoso e a creare un contesto credibile. Troviamo così i soldati tedeschi affiancati dai soldati italiani, evidentemente peggio equipaggiati, sentiamo conversazioni in italiano (anche se il gioco non è doppiato in italiano), ci sono altoparlanti che passano messaggi propagandistici che ricordano all’italiano di far parte di un popolo di guerrieri, tipici del regime fascista, così come diversi poster dell’epoca appesi ai muri raffiguranti il Duce con slogan sulla difesa della patria. La fedeltà storica, o quantomeno la ricerca di una coerenza con quello che è davvero stato, non presta il fianco a critiche, semplicemente avremmo gradito una storia più solida, o semplicemente più entusiasmante.

Sniper Elite 4 è uno sparatutto in terza persona, molto improntato sullo stealth seppure non in senso pienamente convenzionale. La libertà di approccio è molto ampia, e ricorda un po’ alla larga quella offerta da Metal Gear Solid V, seppure con le dovute differenze. Il gioco è strutturato infatti in missioni, dieci per la precisione, ognuna ambientata all’interno di una mappa più o meno ampia. Ogni missione prevede un serie di obbiettivi, tra primari e secondari, oltre a diversi collezionabili da raccogliere e molte sfide da completare. Questo permette di giocare e rigiocare ogni missione più volte, anche grazie alle possibilità di gameplay offerte dal gioco. Sniper Elite 4 infatti non penalizza in alcun modo l’approccio duro, in termini di punteggi almeno, anzi molte sfide chiedono al giocatore proprio di improvvisarsi Rambo. Nonostante questo però, è evidentemente difficile sopravvivere ai nemici andando ad armi spianate, e quindi il giocatore viene spinto ad utilizzare un approccio stealth, sia esso coltello alla mano o con il fucile da cecchino. È sempre possibile approcciarsi agli obbiettivi nascondendosi nell’ombra, attirando i nemici e uccidendoli in corpo a corpo. È altresì possibile, e consigliato diremmo, cercare posizioni sopraelevate o distanti e uccidere i nemici con il fucile da cecchino, e proprio in questa terza situazione il gioco si apre a molte possibilità.

Dopo aver marchiato nemici ed oggetti utilizzando il binocolo infatti, il come tirare giù qualche nazista dipende esclusivamente dalla nostra creatività. I nemici ovviamente non sono sordi, ed ogni nostro colpo non silenziato attirerà l’attenzione, fino a che non verrà individuato il punto su cui ci siamo appostati. Si possono usare i rumori di sottofondo, come il passaggio degli aerei, o dei generatori debitamente manomessi, per coprire il suono degli spari, suono che non verrà comunque sentito nel caso ci si trovi troppo vicino agli obbiettivi. Si possono far scoppiare i mezzi di trasporto mirando al serbatoio, far esplodere barili di carburante e via discorrendo, così come è possibile nascondere in un cadavere lasciato volontariamente in bella vista dell’esplosivo per far saltare in aria i soldati che si avvicinano per controllare. C’è poi un arsenale di trappole, mine, e chi più ne ha più ne metta, per far volgere le situazioni a nostro vantaggio. La sensibilità dei nostri nemici, così come la loro intelligenza artificiale che spesso riesce a mettere davvero in difficoltà con buone manovre, unitamente alla resistenza di Karl, si modelleranno in base alla difficoltà scelta, ma dal canto nostro non possiamo che consigliarvi di giocare a difficoltà Sniper Elite, AKA “difficile”, per avere una sfida giusta. Non ci sentiamo di muovere critiche all’impianto di gioco di Sniper Elite 4, piacevolissimo e riuscito in qualsiasi modo lo si voglia vedere, soprattutto perché permette al giocatore che non vuole ricaricare il salvataggio ogni volta che sbaglia di adattarsi velocemente ad ogni situazione scaturita dai suoi errori. Un piccolo difetto, se proprio vogliamo cercarlo, risiede nei salvataggi automatici che spesso ci lasciano nel mezzo dell’azione, o magari con un nemico di fronte pronto a spararci, ma utilizzando i salvataggi manuali è possibile ovviare a questo problema, sempre se non consideriamo che il gioco tiene in memoria gli ultimi tre save automatici, in modo che si possano correggere gli errori nella scelta dei checkpoint.

A fianco della ricca offerta single player troviamo anche diverse modalità multiplayer. Per quanto riguarda quelle più prettamente competitive, ci troviamo di fronte alle classiche formule che chiunque abbia mai avviato un videogioco già conosce, con qualche modifica. Oltre a deathmatch e deathmatch a squadre, troviamo una variante della stessa modalità in cui le due squadre sono divise da un territorio invalicabile, così come una modalità in cui vengono premiate le uccisioni compiute da distanze maggiori. L’aspetto più interessante è però quello cooperativo PVE, data la tipologia di gioco. Oltre al tipico “resistere ad ondate di nemici”, c’è la possibilità di affrontare qualsiasi missione della campagna in cooperativa. Questa tipologia di gioco è certamente la più interessante, per il semplice fatto che ci si può coordinare in strategie e diversivi altrimenti impossibili giocando in singolo, ed aggiunge quindi in un enorme valore al già ottimo single player. L’altra modalità coop, sempre di buona qualità nonostante le due sole mappe disponibili, consiste in missioni in cui un giocatore è un cecchino, mentre l’altro funge da avanguardia segnalandogli i nemici e aiutandolo sul campo. Per quanto riguarda la precisione e velocità del matchmaking, e la stabilità dei server, non possiamo ancora pronunciarci, essendo stato distribuito il gioco in anteprima per la sola stampa, e sarebbe quindi impreciso fare qualsiasi valutazione.

Passiamo ora all’aspetto tecnico di Sniper Elite 4, che nonostante non faccia strappare i capelli per la forza bruta, certamente dipinge scenari che riescono a restituire un buon impatto al giocatore. I modelli dei personaggi non sono niente di eccezionale, così come nessun elemento poligonale. Si salva, neanche a dirlo, il protagonista. Le textures a loro volta hanno alti e bassi, spesso molto buone sui materiali delle armi in dotazione al protagonista così come sui suoi vestiti, meno riuscite in altri aspetti se si vuole andare ad indagare da vicinissimo i singoli dettagli. Fa da contraltare a queste fredde constatazioni un colpo d’occhio generale di buon libello, grazie alle ambientazioni molto evocative del Sud Italia, nobilitate da scelte cromatiche efficaci, dai colori accesi. Buona parte del gioco si svolge infatti di giorno, e la calda luce del sole riesce a prendersi la scena facendoci calare nelle atmosfere di quelle terre. I livelli in notturna invece non riescono bene come quelli in situazioni di luce, proprio perché la maggior parte dell’impatto è dovuto ai colori. Nonostante questo, anche in questi frangenti, il gioco si riesce a difendere senza far storcere il naso al giocatore, anche se ovviamente non ci troviamo al livello delle produzioni più grandi. Il comparto audio, invece, fa da semplice accompagnamento senza infamia, ma soprattutto senza nessuna lode. Un sottofondo piatto, di cui nessuno si ricorderà. La menzione d’onore va alle killcam, che ci permettono di rivedere alla moviola il colpo appena sparato, con un’interessante “radiografia” dei nostri avversari mentre il proiettile li attraversa, con il culmine che viene raggiunto con un preciso colpo ai testicoli. Ahia.

Conclusioni

Sniper Elite 4 è un gioco che, al netto di qualche sbavatura sull’aspetto narrativo, ci ha convinto in pieno. Ci siamo divertiti a giocarlo, soprattutto nel cercare di approcciare diversamente i nostri obbiettivi e nel giocare al gatto e al topo con i nostri avversari. Le sfide a disposizione del giocatore sono altresì tante, e quindi giocare e rigiocare le missioni si rivela un ottimo valore aggiunto. Ci è poi piaciuto molto giocare in cooperativa, sia seriamente cercando di trovare la soluzione migliore o magari più complessa, sia nel cazzeggio più totale, mandando all’aria missioni sparando un colpo di troppo senza avvertire il nostro commilitone. Anche tecnicamente non possiamo che dirci soddisfatti, perché nonostante il titolo sia lontano dalla perfezione, è stato sempre un piacere vedere gli scorci dell’Italia meridionale. Se vi piacciono gli stealth, o semplicemente gli sparatutto ragionati, e a maggior ragione se avete qualcuno con cui giocarci, Sniper Elite 4 è il titolo che fa per voi.

Luca Marinelli Brambilla
Nato a Roma nel 1989, dal 2018 riveste la carica di Direttore Editoriale di Stay Nerd. Laureato in Editoria e Scrittura dopo la triennale in Relazioni Internazionali, decide di preferire i videogiochi e gli anime alla politica. Da questa strana unione nasce il suo interesse per l'analisi di questo tipo di opere in una prospettiva storico-politica. Tra i suoi interessi principali, oltre a quelli già citati, si possono trovare i Gunpla, il tech, la musica progressive, gli orsi e le lontre. Forse gli orsi sono effettivamente il suo interesse principale.