Ottime soluzioni o macchine totalmente prive di senso? 

L’obiettivo che mi pongo oggi è quello di mediare sulla disputa continua che vede protagonisti i laptops dedicati al gaming. Sicuramente mai capace di eguagliare la spietata console war, la questione vede costantemente coinvolti i puristi del PC gaming in una faida che scoppia ogni qual volta il poveraccio di turno loda o getta letame sulle macchine da gaming portatili. La guerra solitamente viene combattuta da due principali fazioni: da una parte troviamo schierati quelli che cercano a tutti i costi di giustificare le centinaia di euro spese per un laptop che, a detta loro, non ha nulla da invidiare alle console di ultima generazione; dall’altra i fanatici dell’ultra HD imbottito di dettagli che proprio non riescono a concepire l’esistenza di queste macchine infernali. In realtà nel mezzo del conflitto vi sono, di tanto in tanto, alcuni soggetti che cercano di analizzare la situazione nel dettaglio, facendosi strada tra un raffreddamento a liquido ed una GTX 980 ma, costantemente ignorati, ci rinunciano e tornano senza speranze a mangiare pop-corn davanti al dibattito. Bhé si, il sottoscritto è uno di quelli che di pop-corn ne ha mangiati e continua a mangiarne, ma ci riprovo e vi dico il mio punto di vista a riguardo.

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Cosa me ne faccio di un gaming laptop?

Ecco, sono solitario nel mezzo del campo di battaglia e posso argomentare la questione tranquillamente, sapendo che chi sta leggendo lo sta facendo solo per interesse o curiosità. Analizziamo con calma le principali critiche rivolte a questa famiglia di notebook partendo dalla più gettonata: l’esperienza videoludica. Perché dovrei optare per una macchina del genere se sono un appassionato di PC gaming? Bhè in realtà la risposta è semplice: chi effettua una scelta di questo tipo lo fa semplicemente per necessità. Per le persone che hanno una “dimora fissa” la scelta sarebbe abbastanza insensata, anche perché acquistando un PC fisso si possono ottenere prestazioni migliori risparmiando non poco. Mettiamoci invece nei panni di uno studente fuori sede o di una qualsiasi altra persona con la passione per i videogames che, per un motivo o per un altro, è sempre soggetto a spostamenti. La soluzione meno economica sarebbe quella di acquistare 2-3 PC fissi più un Notebook, nel caso servisse per lo studio o per il lavoro.

Concorderete con me sul fatto che, in questo tipo di situazione, converrebbe “accontentarsi” di un gaming laptop per far fronte a tutte le esigenze, a meno che non possediate un patrimonio degno di quello del grande zio Paperone ovviamente. La seconda critica in classifica è quella riguardante la durata della batteria, che può essere sensata se interpretata nel modo corretto. A cosa servono i gaming laptops se offrono un’autonomia di circa un’ora quando si gioca? Questo è un esempio di valutazione abbastanza stupida e fuori luogo. La concezione di questi notebook non è certo quella di ricoprire il ruolo di console portatile, ma quella di offrire un buon compromesso tra potenza e portabilità. Se si considera, invece, la durata della batteria nel normale uso quotidiano, allora possiamo dire che sicuramente rispetto agli ultrabook di nuova generazione la durata è carente, ma resta pur sempre poco sotto la media dei normali notebook in commercio, quindi intorno alle 3 ore e mezza. Parliamo di dimensioni. Molti dei gaming laptops in commercio hanno lo svantaggio di essere ingombranti in termini di spessore, aspetto che va ad influire notevolmente sul peso. Portarsi sulle spalle una macchina di almeno 2.5/3 kg non è di certo la più comoda delle soluzioni, ma chi ha fatto una scelta di questo tipo sapeva sicuramente a cosa andava incontro. Le dimensioni, però, sono in parte giustificabili; i videogames, soprattutto quelli di ultima generazione, spremono (ovviamente) al massimo l’hardware dei PC, quindi una delle priorità è quella di poter garantire ore ed ore di intrattenimento videoludico senza che si raggiungano temperature elevate che, alla lunga, potrebbero arrecare danni all’hardware stesso. Gran parte della struttura interna dei notebook dedicati al gaming, è infatti composta da un buon sistema di raffreddamento che consente di portare avanti infinite sessioni di gioco restando a livelli di temperature accettabili.

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Sul prezzo nulla da dire. Per avere un buon gaming notebook si devono sborsare quasi sempre fior di quattrini. E’ vero, l’assemblaggio e la qualità dei materiali, che garantiscono di conseguenza anche una buona longevità del prodotto, sono al top ma non tali da giustificarne appieno il valore. La soluzione a quest’inconveniente è quella di non buttarsi a capofitto sull’acquisto, ma di aspettare che in rete compaiano offerte interessanti, in quanto è vero che queste macchine offrono prestazioni davvero elevate, ma è anche giusto valutare bene il rapporto qualità/prezzo. Passiamo a quello che, a mio avviso, è il vero limite dei gaming laptops, l’upgrade.

Lo so, vi verrebbe da dire, “e grazie al cavolo, se è un notebook come posso sperare in un upgrade?!”, ma in realtà a riguardo sono state offerte buone soluzioni, soprattutto da parte di Alienware. Se si acquista una macchina con un ottimo comparto hardware, il componente che prima di tutti dovrà essere sostituito sarebbe teoricamente la GPU, in quanto la memoria RAM è senza dubbio espandibile e per la CPU si hanno decadenze delle prestazioni più a lungo termine (in termini di gaming) rispetto alle prestazioni grafiche, ammesso che abbiate optato per una buona CPU. In generale quindi, è possibile ritrovarsi nella situazione in cui dopo qualche anno, il notebook non sia più in grado di reggere titoli di ultima generazione, con la conseguenza di ritrovarsi tra le mani uno strumento che non può più servire la causa, a meno che la casa produttrice non offra un upgrade della GPU che, comunque sia, ha un limite a seconda del modello. Dicevamo della soluzione Alienware per ovviare a questo problema; sui nuovi modelli è possibile “estendere” la memoria grafica tramite un amplificatore grafico, che altro non è che un box nel quale è possibile inserire delle GPU, collegando il tutto al notebook tramite PCI. L’idea in realtà non è del tutto sbagliata, infatti riduce lo spessore, soprattutto della nuova versione 13 pollici e consente di avere una doppia postazione, sia fissa che portatile. Il limite principale della soluzione Dell è sicuramente il prezzo, che si aggira intorno ai 299.99$ per il solo box, inoltre si resta vincolati ad esso, in quanto non è propriamente portatile, ma almeno potrebbe prolungare la vita del notebook nel campo del gaming.

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Insomma, lo compro o no?

Come si evince da quanto scritto sopra, i gaming laptops vanno incontro a particolari situazioni e necessità. Se avete una postazione fissa dove praticate la vostra passione per i videogames e raramente vi allontanate, allora non vi è scelta più sbagliata di una macchina di questo tipo, anche perché, a parità di prezzo, si assemblano macchine fisse con prestazioni di gran lunga superiori. Al contrario, se vi spostate spesso, questi notebook rappresentano un’ottima soluzione soprattutto se siete appassionati di videogames non solo per i dettagli grafici; attenzione, questo non vuol dire di certo che non si possano ottenere alte prestazioni, ma semplicemente che per configurazioni di livello alto, i prezzi non sono decisamente modici e non sempre vale la pena andare incontro a spese così elevate.

Settimio Capozzoli
Ingegnere per hobby, Nerd di professione. Appassionato di Videogames, da quando mio padre mi regalò un Atari 7200 con MidnightMutants (avevo solo 2 anni) ed attratto da qualsiasi aggeggio elettronico. Odio profondo per Assassin’s Creed, dopo averlo lodato fino al terzo capitolo ed amante di Halo, Dragonage, The Witcher e di quel gran figo di Illidan Stormrage. Da grande sogno di diventare uno Spartan.