Sarà un’88° edizione degli Academy Awards tutta particolare. Sarà la cerimonia del “DiCaprio vincerà finalmente il suo primo Oscar?”. Saranno gli Oscar di Sylvester Stallone, ricandidato dopo ben 39 anni da quel Rocky che lo lanciò nell’Olimpo di Hollywood. Saranno gli Oscar di Inarritu e George Miller; il primo in lizza per infilare una storica doppietta dopo l’incredibile successo di Birdman, il secondo che potrebbe invece vincere il suo primo Oscar alla veneranda età di 70 anni con quel diamante grezzo di Mad Max: Fury Road. Tante storie, tanti destini intrecciati, come ogni anno. Noi, la notte del 28 Febbraio la passeremo davanti alla televisione, a goderci gioie e dolori di tutti i candidati, nella notte in cui si scrive la storia del cinema.

Oggi però siamo qui per provare a indovinare chi, a fine serata, poggerà sul comodino l’ambita statuetta dorata, almeno nelle categorie principali. Si parte? SI PARTE:

MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE

Charles Randolph e Adam McKay – La grande scommessa (The Big Short)

Nick Hornby – Brooklyn

Phyllis Nagy – Carol

Drew Goddard – Sopravvissuto – The Martian (The Martian)

Emma Donoghue – Room

Per la miglior sceneggiatura adattata sarà una gran bella lotta in quanto tutti e cinque i film candidati hanno proposto un lavoro di trasposizione dalle opere originali veramente ben orchestrato. Il nostro favorito, però, è lo splendido Carol di Todd Haynes, un raffinatissimo dramma sentimentale con protagoniste Rooney Mara e LA DEA, sua maestà Cate Blanchette.

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MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE

Matt Charman, Joel ed Ethan Coen – Il ponte delle spie (Bridge of Spies)

Alex Garland – Ex Machina

Josh Cooley, Ronnie del Carmen, Pete Docter e Meg LeFauve – Inside Out

Tom McCarthy e Josh Singer – Il caso Spotlight (Spotlight)

Andrea Berloff, Jonathan Herman, S. Leight Savidge e Alan Wenkus – Straight Outta Compton

Altra lotta serratissima per la miglior sceneggiatura originale. Sono fortissimi Matt Charman e i fratelli Coen con Il ponte delle spie ma sulla fascia corre anche un Alex Garland che con il sorprendente Ex Machina ha dato uno scossone non indifferente al cinema di fantascienza. Underdog totale Straight Outta Compton, probabilmente la pellicola con meno chance di vittoria. Alla fine pensiamo che sarà una lotta a due tra Il caso Spotlight e Inside Out, con la speranza che a trionfare sia proprio l’ultimo, immenso capolavoro Disney Pixar, l’ennesima prova di genialità e fantasia di Peter Docter e soci.

Disney•Pixar's "Inside Out" takes us to the most extraordinary location yet - inside the mind of Riley. Like all of us, Riley is guided by her emotions - Anger (voiced by Lewis Black), Disgust (voiced by Mindy Kaling), Joy (voiced by Amy Poehler), Fear (voiced by Bill Hader) and Sadness (voiced by Phyllis Smith). The emotions live in Headquarters, the control center inside Riley's mind, where they help advise her through everyday life. Directed by Pete Docter and produced by Jonas Rivera, "Inside Out" is in theaters June 19, 2015.

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA

Jennifer Jason Leigh – The Hateful Eight

Rooney Mara – Carol

Rachel McAdams – Il caso Spotlight (Spotlight)

Alicia Vikander – The Danish Girl

Kate Winslet – Steve Jobs

Nonostante il Golden Globe di Kate Winslet per Steve Jobs, la statuetta per la miglior attrice non protagonista sembra avere già un nome inciso su, quello di Jennifer Jason Leigh. La sua prova in The Hateful Eight è poderosa, energica, piacevolmente kitsch in un certo senso. Che Tarantino sia un regista in grado di valorizzare al massimo i suoi attori è cosa risaputa (basti vedere i due Oscar vinti da Christoph Waltz, uno che prima di essere “scoperto” dal regista di Knoxville faceva il comprimario ne Il commissario Rex) e questo potrebbe essere soltanto l’ultimo esempio di questa sua innata dote.

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MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA

Christian Bale – La grande scommessa (The Big Short)

Tom Hardy – Revenant – Redivivo (The Revenant)

Mark Ruffalo – Il caso Spotlight (Spotlight)

Mark Rylance – Il ponte delle spie (Bridge of Spies)

Sylvester Stallone – Creed – Nato per combattere (Creed)

Qui è una questione di cuore, c’è poco da fare. Nonostante un Tom Hardy sontuoso in Revenant, ci sentiamo di gridare forte e chiaro un solo nome, quello del nostro stallone italiano, quello di Sylvester Stallone. 39 anni dopo Rocky arriva la seconda candidatura della sua pittoresca quanto incredibile carriera di attore, regista e sceneggiatore. Il golden globe vinto il mese scorso, per la sua meravigliosamente crepuscolare prova in Creed, ha commosso Hollywood e questa sembra essere una di quelle favole destinate a concludersi sul palco del Kodak Theatre, con tutti i presenti in piedi ad applaudire la grande prova di un grande attore… Perché se io posso cambiare e l’Academy può cambiare… Vabbè avete capito.

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MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA

Cate Blanchett – Carol

Brie Larson – Room

Jennifer Lawrence – Joy

Charlotte Rampling – 45 anni (45 Years)

Saoirse Ronan – Brooklyn

Altra conclamata lotta a due tra Jennifer Lawrence (Joy) e Cate Blanchett (Carol). La Lawrence ha dalla sua una performance da solista assoluta, nonostante dei comprimari d’eccezione (Robert De Niro e Bradley Cooper) mentre LA DEA ha dovuto condividere la commovente storia di Carol con l’altrettanto brava Rooney Mara. E’ una delle categorie su cui siamo più incerti: alla fine dovrebbe prevalere la “veterana” Cate, se non altro perché in Carol da l’ennesima lezione a tutta Hollywood di classe e talento e poi perché il film di Haynes è indubbiamente più riuscito di quello di David O.Russell.

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MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA

Bryan Cranston – L’ultima parola – La vera storia di Dalton Trumbo (Trumbo)

Matt Damon – Sopravvissuto – The Martian (The Martian)

Leonardo DiCaprio – Revenant – Redivivo (The Revenant)

Michael Fassbender – Steve Jobs

Eddie Redmayne – The Danish Girl

Eccoci qui, sorprendentemente alla categoria più attesa di tutte che, per una volta, non è quella per il miglior film. Tutto il mondo ha gli occhi puntati su Leonardo DiCaprio, gli avvoltoi del web hanno già pronte le bozze di meme e gif per commemorare l’ennesimo due di picche a un attore immenso che, nessuno lo dice mai, dell’Oscar non ha un granché bisogno, se non per una questione di “principio”. Eppure anche quest’anno non sarà facile per Leo. C’è un gigantesco Michael Fassbender nei panni di Steve Jobs ma soprattutto l’ennesima prova importante di Eddie Redmayne in un ruolo per niente semplice in The Danish Girl. La domanda però è: Leo QUEST’ANNO, si merita la statuetta? Secondo noi, delle sue cinque candidature, questa è probabilmente la volta in cui DiCaprio ha le maggiori possibilità di vincere (nonostante rimanga un mistero l’Oscar negatogli per The Wolf of Wall Street). Revenant è un film costruito da Inarritu intorno all’impressionante prova attoriale (soprattutto fisica) di DiCaprio e questo potrebbe fare la differenza. Golden Globe e BAFTA sono già in bacheca… Che sia l’anno del triplette per Leo?

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MIGLIOR REGIA

Lenny Abrahamson – Room

Alejandro González Iñárritu – Revenant – Redivivo (The Revenant)

Tom McCarthy – Il caso Spotlight (Spotlight)

Adam McKay – La grande scommessa (The Big Short)

George Miller – Mad Max: Fury Road

Partiamo da un presupposto: Room, Spotlight e La grande scommessa non hanno la minima possibilità di vittoria in questa categoria. Rimangono la colossale ma eccessivamente autocelebrativa regia di Inarritu in Revenant e la delirante corsa nel deserto di George Miller con Mad Max: Fury Road. Stavolta ci schieriamo e chiediamo a gran voce la vittoria di Miller. Visivamente, Mad Max è un qualcosa che non si vedeva al cinema da anni, il trionfo del cinema sulla computer grafica, la vittoria del talento sulla tecnologia. Per quanto Inarritu abbia dato l’ennesima prova di essere INDUBBIAMENTE tra i primi 3-4 registi al mondo, George Miller ha dimostrato che un regista di 70 anni, ampiamente criticato nell’ultima fase della sua carriera, è ancora in grado di far valere la sua idea di cinema, senza fronzoli, senza inutili orpelli digitali (quasi). Il suo Mad Max è un film potente, poderoso, spettacolare e godereccio come pochi…E merita di essere premiato, per questi e tantissimi altri motivi.

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MIGLIOR FILM

La grande scommessa (The Big Short), regia di Adam McKay

Il ponte delle spie (Bridge of Spies), regia di Steven Spielberg

Brooklyn, regia di John Crowley

Mad Max: Fury Road, regia di George Miller

Sopravvissuto – The Martian (The Martian), regia di Ridley Scott

Revenant – Redivivo (The Revenant), regia di Alejandro González Iñárritu

Room, regia di Lenny Abrahamson

Il caso Spotlight (Spotlight), regia di Tom McCarthy

Grazie al cielo questo è l’ultimo anno che OTTO film si contenderanno la statuetta come miglior film. Dal 2017, infatti, si tornerà alla classica formula delle cinque pellicole candidate ed era ora. Rispetto allo scorso anno la qualità generale degli otto film è decisamente più bassa ma sarà comunque divertente vedere chi riuscirà a spuntarla tra quelli che, secondo noi, sono i super favoriti: Il caso Spotlight, Revenant, Mad Max e Il ponte delle spie. Tra i quattro quello di Spielberg sembra, sorprendentemente, il più debole mentre Mad Max di George Miller rappresenta l’outsider, il vincitore inaspettato che potrebbe insidiare Il caso Spotlight ed il super-favorito Revenant di Inarritu, lanciatissimo verso una storica doppietta dopo i trionfi di Birdman nel 2015. Tutti i pronostici sono dalla parte del messicano, nonostante Spotlight sia un film più completo e “onesto” rispetto a Redivivo (leggete le nostre recensioni e capirete di cosa stiamo parlando). Noi dobbiamo scegliere un solo film e quindi puntiamo proprio su Revenant (ma stavolta speriamo di sbagliare).

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Espressi i nostri pronostici per le categorie principali di questa 88° cerimonia degli Oscar, non possiamo che tributare la chiusura di questo articolo al Maestro Ennio Morricone che rappresenterà il nostro paese con la sua candidatura per la miglior colonna sonora, realizzata per The Hateful Eight di Quentin Tarantino. Ancora una volta l’Italia ci sarà e speriamo vivamente che Hollywood riconosca a Morricone  un Oscar “vero”, dopo quello alla carriera assegnatogli nel 2007. FORZA ENNIO!

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Simone Bravi
Nasce nella capitale dell'impero tra una tartaruga ninja, un Mazinga e gli eroi del wrestling dell'era gimmik. Arriva a scoprire le meraviglie del glorioso Sega Mega Drive dal quale non si separa mai nonostante l'avvento della PlayStation. Di pari passo con quella per i videogame vanno le passioni per il cinema, le serie Tv e i fumetti. Sembra Sheldon di The Big Bang Theory ma gli fanno schifo sia Star Trek che Star Wars. E' regolarmente iscritto all'associazione "Caccia allo Juventino".