La Legione Infuocata è la nuova espansione di World of Warcraft

La nuova espansione di World Of Warcraft è in dirittura d’arrivo. Il prossimo capitolo del MMORPG per eccellenza targato Blizzard vedrà la luce la prossima estate e prenderà il nome di “Legion” il che fa presagire una nuova invasione della legione infuocata. Oggi nel nostro speciale ripercorreremo la storia della Legione Infuocata dalle origini, dunque se avete bisogno di rinfrescarvi la memoria, se vi siete persi qualche passaggio oppure se della storia di Warcraft non conoscete un emerito tubo, questo è il momento giusto per recuperare.

Le origini

Nel mondo di Warcraft, agli albori, l’universo era governato dai Titani, entità dal cuore puro, totalmente buoni, capaci modellare i mondi e con lo scopo di preservare la loro integrità. Durante la loro opera di creazione, i Titani si accorsero che l’universo non era popolato soltanto da creature buone, ma anche da demoni, creature votate alla distruzione, con l’intento di eliminare qualsiasi altra forma di vita. Con l’obiettivo di ripulire l’universo dai demoni, il Phanteon un consiglio formato dai più potenti Titani, decise di nominare un campione che servisse la causa, il più potente, il più buono, conosciuto con il nome di Sargeras, fratello e consigliere del loro capo Aman’Thul. Grazie alla sua forza e ai suoi sconfinati poteri, Sargeras non ebbe difficoltà a disfarsi delle orde di demoni che affrontava durante la sua missione ma col tempo la sua mente iniziò a vacillare,parzialmente influenzata dalle abilità telepatiche di una specie di demoni chiamata Nathrezim.

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Sargeras cadde in una profonda depressione e sconvolto dalla malvagità e dalla corruzione delle creature, iniziò a dubitare della sua missione e delle visioni di un universo ordinato fino a pensare che tale depravazione fosse frutto proprio di un fallimento della creazione da parte dei Titani e giunse alla conclusione che il caos e la malvagità dovevano essere i veri valori sui quali fondare i suoi nuovi ideali. Nonostante gli innumerevoli tentativi di persuasione da parte dei suoi fratelli, Sargeras decise di lasciare i Titani per sempre e mentre veniva lentamente consumato dall’odio iniziò a formare il suo esercito stringendo alleanze con i demoni e distruggendo le prigioni in cui si trovavano le creature che egli stesso aveva recluso, venne così nominato Signore dei Demoni. L’aspetto fiero e valoroso del Titano fu piegato dalla corruzione fino a cancellare ogni traccia del guerriero chiamato a purificare l’universo. Ma come poteva il Titano Oscuro governare da solo un esercito il cui unico scopo era la distruzione? Ben presto Sergeras si rese conto della necessita di allargare le proprie fila con esseri capaci di gestire e pianificare gli attacchi verso l’universo creato dai suoi simili, così si mostrò ai leader degli Eredar, una razza di esseri astuti e inclini alla magia, ottenendo l’appoggio di due di essi:Kil’Jaeden il corruttore, e Archimonde il distruttore. Avendo percepito il male e l’odio pervadere Sargeras, Valen decise di non seguire il signore dei demoni e fuggì insieme ai suoi seguaci, ma poco importava perché l’esercito più potente dell’universo, che prese il nome di Legione Infuocata, era pronto a muovere i suoi primi passi.

Il pozzo dell’eternità

Legione Infuocata

Mentre la legione infuocata guidata da Sargeras proseguiva la sua invasione consumando una molteplicità di mondi, nel lontano e giovane mondo di Azeroth, Azshara la regina degli elfi della notte e gli Eletti, suoi seguaci, usavano senza moderazione i poteri del Pozzo dell’Eternità con lo scopo di creare un “mondo perfetto” abitato dalle sole razze superiori. Lo spericolato uso della magia da parte degli elfi della notte attirò l’attenzione del Titano distruttore di mondi che in poco tempo riuscì a corrompere gli Eletti e la stessa regina fino a farsi venerare da essi come un Dio. Vedendo Azeroth come un potenziale mondo da distruggere e approfittando dell’amore della regina nei suoi confronti, Sargeras convinse gli eletti a sfruttare i poteri del Pozzo dell’Eternità per aprire un portale che consentisse alla legione di raggiungere il pianeta. Con l’allargarsi del portale, migliaia di demoni vennero catapultati ad Azeroth tra cui anche i più fidati luogotenenti del signore dei demoni Archimonde e Mannoroth contrastati dal semidio Cenarius, i fratelli Illidan e Malfurion Stormrage, la sacerdotessa Tyrande Wisperwind eJarod Shadowsong, questi ultimi supportati dagli Antichi e dal potere dei Draghi. Mentre la battaglia imperversava violenta nelle terre di Azeroth, i Draghi, incaricati dai Titani di custodire il nuovo mondo, assistevano al tradimento di uno dei loro fratelli, l’Aspetto della terra Neltharion che dopo aver abbandonato gli altri Draghi sul campo di battaglia si ribattezzò con il nome di Deathwing. Gli Aspetti, feriti e scossi dalla partenza di Neltharion, abbandonarono i loro alleati mortali che vedevano sempre più flebili le speranze di contrastare l’invasione della legione.

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Il portale demoniaco che sovrastava il pozzo diventava sempre più grande ed in poco tempo avrebbe consentito a Sargeras di raggiungere il nuovo mondo, così il saggio Druido Malfurion pensò che l’unico modo per contrastare la legione fosse quello di distruggere il Pozzo dell’Eternità. Gli elfi della notte, consci del fatto che il pozzo fosse la più grande fonte di potere per il loro popolo e frutto della loro immortalità, rimasero terrorizzati dall’eventualità di tale gesto, ma grazie all’aiuto di Tyrande il giovane druido riuscì a convincere Cenarius e i suoi fratelli a colpire il tempio della regina e a sbarazzarsi una volta per tutte del pozzo. Inorridito dalla proposta del fratello, Illidan, assetato di potere, decise di agire per proprio conto e di porre fine alla guerra prima di Malfurion. Infiltratosi alla corte di Azshara, Illidan promise a Sergeras di rubare L’Anima dei Demoni per la legione e compiaciuto dalla determinazione del giovane, il signore dei demoni gli conferì due doni: bruciò i suoi occhi sostituendoli con due globi di fuoco magico, con i quali poteva vedere la magia e ricoprì il suo corpo di tatuaggi magici che facilitavano la manipolazione della magia arcana. Sebbene il vero intento di Illidan fosse quello di rubare l’Anima dei Demoni per chiudere il portale che sovrastava il pozzo, il fratello gemello tramite il Sogno di Smeraldo riuscì a sottrargli l’artefatto e a distruggere il pozzo respingendo l’incursione di Sargeras. Tutti i demoni, compresi i fidati servitori del Titano oscuro furono rispediti all’interno del portare ma l’implosione devastò il mondo causando una deriva dei continenti e trasformando Azeroth nel mondo che oggi conosciamo. Piccola curiosità: vi siete mai chiesti cosa fosse quel vortice al centro della mappa di Azeroth contrassegnato come Maelstom? Bhè non è altro che la cicatrice lasciata dal pozzo in seguito alla sua distruzione, che continua incessante il suo moto vorticoso. In seguito alla vittoria degli elfi Illidan fu condannato ad una prigionia eterna per aver ricreato il pozzo sul Monte Hyjal mediante sette fiale riempite con l’acqua dello stesso durante il conflitto, atto imperdonabile per i suoi fratelli. Fu così che per occultare il nuovo pozzo gli Aspetti crearono l’Albero del Mondo,Nordrassil, che nella loro lingua significa “corona dei cieli”.

Medivh e il ritorno di Sargeras

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Circa novemila anni dopo la prima invasione della legione infuocata, Aegwynn, una valorosa ragazza umana, lavorava instancabilmente annientando tutti i demoni che riusciva a scovare. Durante uno dei suoi viaggi a Northrend, Aegwynn scoprì un portale nascosto tra le montagne da cui provenivano dei demoni in procinto di annientare uno degli ultimi stormi di draghi sopravvissuti e insieme ad essi, la giovane Guardiana riuscì a sopperire la minaccia. Quando tutto sembrava finito, Sargeras si fece strada attraverso il portale per affrontare Aegwynn, che scatenò tutti i suoi poteri contro il Titano Oscuro, riuscendo infine ad avere la meglio. Incurante del fatto che l’essere che aveva appena sconfitto era solo un Avatar creato da Sargeras con lo scopo di ingannarla, la giovane umana sigillò i suoi resti in una delle antiche sale di Kalimdor per timore che il suo spirito potesse continuare ad aleggiare su Azeroth ma era troppo tardi, lo spirito di Sargeras era già stato depositato nel corpo della Guardiana. Qualche anno dopo, Aegwynn diede alla luce un figlio, che chiamò Medivh destinato a diventare la nuova pedina di Sargeras. Durante la sua adolescenza, Medivh si arrese al controllo del Titano, mentre il suo Luogotenente Kil’jaeden arricchiva le file dell’orda nel mondo di Draenor.

Legione Infuocata

Una volta ottenuto il controllo totale sul giovane, Sargeras ordinò agli stregoni degli orchi di aprire il portale che collegava Draenor ad Azeroth scatenando la prima guerra che fu un successo per l’orda di Kil’jaeden. Durante la seconda guerra però, l’esercito della legione subì una pesante sconfitta che costò la vita a Medivh e lo spirito di Sargeras in lui contenuto si disperse nell’aria. Furente per il destino riservato al suo capo ed al suo esercito, Kil’jaeden catturò il potente sciamano orco Ner’zhul trasformandolo nella creatura che noi tutti conosciamo come “The Lich King”. L’intento del demone era quello di sfruttare i passati esperimenti dei Nathrezim per creare un esercito di non morti sotto il controllo di un’unica entità fedele alla legione. Lo spirito di Ner’zhul insieme ad un’armatura forgiata dal demone, vennero rinchiusi in un cristallo e lanciati sul mondo di Azeroth, schiantandosi in cima al ghiacciaio di Icecrown; data la struttura del cristallo, molto simile ad un trono, gli venne attribuito il nome di Trono di Ghiaccio.

Il flagello e il tradimento del Re dei Lich

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Mentre lo spirito di Medivh (ricordate? Il famoso profeta in Warcraft III), ossessionato dal rancore, avvisava i capi delle razze di Azeroth dell’imminente piaga conosciuta come “Flagello”, il Nathrezim Mal’Ganis con l’aiuto del negromante Kel’Thuzad, rinforzavano l’esercito di non-morti diffondendo grano infetto nel continente.Il giovane paladino umano Arthas, incaricato di indagare sullo strano fenomeno, dopo aver sconfitto il negromante si ritrovò faccia a faccia con Mal’Ganis che lo invitò a concludere la battaglia nella terre di Northrend. Accusato di tradimento da lord Uther per aver sterminato centinaia di innocenti prossimi alla trasformazione in non-morti e perso l’appoggio della maga Jaina Proudmoore, Arthas si recò nel luogo indicatogli da Mal’Ganis incontrando sul tragitto il suo vecchio amico nano MuradinBronzebeard. Ossessionato dalla voglia di distruggere il suo avversario, il paladino raggiute le terre di Northrend venne a conoscenza di una potente spada magica chiamata Frostmourne che avrebbe potuto aiutarlo nella resa dei conti. Sfortunatamente la spada in questione altro non era che una parte dell’armatura del Re dei Lich, depositata in quel luogo proprio per attirare l’attenzione di Arthas che, ignorando totalmente gli avvertimenti di Muradin, liberò la spada dal cristallo in cui era contenuta causando la propria maledizione e la morte del compagno. Con molto stupore, Mal’Ganis venne ucciso dal nuovo Cavaliere della Morte che guidato dalla voce del Re dei Lich, il cui intento principale era quello di tradire il signore della legione, uccise suo padre, il Re, e trasformò i suoi stessi uomini in non-morti. Ricevuto l’ordine di ricostruire il culto dei dannati dal Nathrezim Tichondrius, Arthas riportò in vita Kel’Thuzad, aiutandolo ad evocare nuovamente Archimonde il distruttore dopo aver recuperato il libro degli incantesimi di Medivh. Mentre Archimonde organizzava le schiere di demoni, Arthas convinse Illidan (che intanto era stato liberato dalla sua prigionia per aiutare l’alleanza contro la legione) ad assorbire il potere di un potente manufatto usato da Tichondrius per corrompere Felwood: il Teschio di Gul’dan. Sconfitto il comandante, Illidan divenuto ormai più demone che elfo, venne esiliato da Malfurion e Tyrande, ma involontariamente aveva liberato il Re dei Lich da uno dei suoi controllori. Inseguendo il sogno di acquisire poteri tali da competere con il titano Sargeras, Archimonde guidò la legione verso l’Albero del Mondo, ma si trovò di fronte la prima grande alleanza composta da Orchi, Elfi della notte e Umani che rallentarono l’ascesa del demone mentre migliaia di fuochi fatui si raccoglievano intorno al grande albero facendosi esplodere all’arrivo del demone e segnando la fine dell’invasione.Colmo di odio per la sconfitta della legione e per il tradimento della sua creatura, il Re dei Lich, Kil’jaeden decise di prendersi la sua vendetta. Indovinate un po’ chi scelse come pedina per la sua rivincita? L’unica persona facilmente influenzabile usando la semplice parola “potere”, Illidan Stormrage. L’elfo evocò la civiltà dei Naga (gli antichi adepti della regina Azshara) dalle profondità del mare e, come ordinatogli da Kil’jaeden si mise alla ricerca dell’Occhio di Sargeras che gli avrebbe permesso di distruggere il Trono di Ghiaccio con il rischio però di danneggiare l’intero pianeta. La fortuna ancora una volta non fu dalla parte di illidan che venne interrotto nella città di Dalaran dal fratello Malfurion (ma guarda un po’!),  daMaiev la sua carceriera e dal principe Kael’thas, nel bel mezzo dell’incantesimo. Per sfuggire dalla furia di Kil’jaeden, dovuta al fallimento della sua missione Illidan si rifugiò nelle terre esterne di cui divenne il sovrano, ma una volta essere stato raggiunto dal signore della legione fu costretto a ritornare sui suoi passi verso il Trono di Ghiaccio. Qui però Illidan trovò ad attenderlo (avvisato dal Re dei Lich) Arthas, che aveva raggiunto con poco anticipo le pendici del trono tramite una scorciatoia sotterranea, aiutato dal nerubianoAnub’arak, inviatogli in soccorso dal suo padrone. Dopo una dura battaglia contro il Cavaliere della Morte, Illidan fu sconfitto e costretto a scappare di nuovo nelle Terre Esterne dove creò un tempio ben difeso per proteggersi dalla furia di Kil’jaeden, mentre Arthas si unì a Ner’zhul diventando il nuovo Re dei Lich. Benché la legione fosse stata sconfitta definitivamente nella battaglia del monte Hyjal, con questo evento si segna anche la definitiva sconfitta dell’ultimo Luogotenente di Sargeras che da quanto visto in The Burning Crusade si trova attualmente nella Distorsione Fatua.

Legione Infuocata

Pronti per la prossima invasione

Bhè dopo aver rispolverato la storia della Legione Infuocata con questa carrellata storica, cosa ci aspettiamo dagli eventi legati alla nuova espansione di World of Warcraft? Sembra che quel mattacchione di Gul’dan abbia ritrovato il corpo di Sargeras nelle isole disperse, ed è proprio lì che apparirà il principale portale che sarà il fulcro della prossima invasione. Ma le sorprese non finiscono qui. Nel video introduttivo della nuova espansione del titolo Blizzard possiamo vedere Gul’dan (a quanto pare sempre alla ricerca di cadaveri) ritrovare il corpo di Illidan, sconfitto precedentemente nel suo tempio dopo il tradimento del principe Kael’thas. Che la Blizzard abbia intenzione di puntare nuovamente sulle “vecchie glorie”? Non ci resta che attendere per saperne di più!

Settimio Capozzoli
Ingegnere per hobby, Nerd di professione. Appassionato di Videogames, da quando mio padre mi regalò un Atari 7200 con MidnightMutants (avevo solo 2 anni) ed attratto da qualsiasi aggeggio elettronico. Odio profondo per Assassin’s Creed, dopo averlo lodato fino al terzo capitolo ed amante di Halo, Dragonage, The Witcher e di quel gran figo di Illidan Stormrage. Da grande sogno di diventare uno Spartan.