I videogiochi più attesi nel 2018 dalla Redazione di Stay Nerd!

Il 2017 se ne va, lasciandosi dietro il destino del mondo che sarà. Tra mutamenti geopolitici e promesse di guerra, ricorderemo tutti il 2017 come un anno difficile e traumatico. Per qualcuno sarà sicuramente migliore del 2016, per qualcun’altro sarà stato un anno da dimenticare e basta. Ed in fondo è così che va dalla notte dei tempi. Quando ci si trova a questo punto, quando cioè i giochi sono finiti e mancano ormai poche ore all’avvento del nuovo anno, ci si ritrova spesso a tirare le somme per guardare al domani, e se ci astraiamo da tutto e pensiamo al mondo dell’intrattenimento e, in particolare, a quello dei videogame, allora pochi dubbi: il 2017 è stato uno degli anni migliori di sempre. Di certo il migliore dell’ultimo quinquennio. Difficile sarebbe tirare le somme per filo e per segno, perché di uscite con i fiocchi ce ne sono state a iosa. Tra esclusive di spessore e multipiattaforma dal carisma memorabile, il 2017 è stato l’anno in cui noi di Stay Nerd abbiamo assegnato la media più alta di sempre, con diverse uscite attestatesi sul 9 pieno e con Super Mario Odissey che qui, in casa, ha infranto ogni record con il voto più alto mai assegnato ad un videogame dalla nostra redazione. Un anno con tutti i crismi insomma, che lasciandoci redivivi e carichi di hype già ci prospetta un futuro ancor più roseo (videoludicamente parlando s’intende). Il 2018 sarà l’anno della conferma di Switch, ovvero di quei giochi che ancora non hanno un nome e una data di presentazione. Sarà l’anno delle esclusive Sony, dietro a cui moltissimi di noi stanno sbavando ormai da un bel po’ (personalmente, God of War su tutti), e sarà l’anno della rimonta Microsoft, che con One X non ha più scuse per restare indietro rispetto alla concorrenza. Le attese sono tante, le uscite anche di più, ed ecco allora che abbiamo chiesto ai videogiocatori della nostra redazione: “qual è la roba che attendi di più?”. Quali sono, insomma, questi titoli che volente o nolente ti faranno mettere mano al portafogli? Il risultato sono i pareri di 8 redattori + 1 Boss di fine livello. Prima però diamo un’occhiata in sintesi a quello che è stato questo spettacolare, ed ormai al commiato, 2017.

Davide Salvadori – Editor in Chief

Titoli più attesi: Dragon Ball FighterZ, Metroid Prime 4

Preferito del 2017: The Legend of Zelda: Breath of the Wild

Se penso al 2018 videoludico in maniera concreta, ovvero considerando quello che attendiamo al varco del nuovo anno con certezza, non posso fare a meno di attendere più di ogni altra cosa Dragon Ball FighterZ. Perché? Beh la release è vicina e la carne è debole. Ma c’è di più. In questo fantastico 2017 pieno di magniloquenti titoloni che si espandevano in lungo e largo con storie meravigliose universi giganteschi e valori produttivi altissimi, mi è un po’ mancato qualcosa di più “ridotto” ma tecnico e profondo, un bel gioco di pura azione che mi appassionasse oltremisura. Da amante dei picchiaduro e di Dragon Ball, vivo un po’ l’arrivo di questo FighterZ come un vero e proprio evento. Tutto sembra troppo perfetto per essere vero: la licenza è leggendaria, e non è MAI stata sfruttata con reale maturità dal punto di vista del game design e gli autori dietro il progetto sono dei veri e propri guru del genere. Un mix esplosivo per quelle che sono le mie esigenze di videogiocatore, che miscelato ad un po’ di “saturazione” da titoli più adventure/openworld/storydriven, fanno schizzare FighterZ direttamente sulla vetta dei titoli più attesi del prossimo anno. Ma… colpo di scena! C’è un interessante nome che si divide il podio con DB, ed è quello che rappresenta invece la parte di me più sognatrice: Metroid Prime 4. Non si sa ancora praticamente nulla, ma la grande N è famosa per presentare giochi già quasi pronti e finiti direttamente a ridosso di una pubblicazione relativamente vicina. E da estimatore della serie, dopo aver visto la determinazione e la voglia di riportare in auge le proprie icone come Zelda e Mario, non posso che aggrapparmi con tutte forze all’idea che dietro l’angolo ci aspetta anche una nuova grandiosa avventura di Samus Aran.

Lorena Rao – Editor della sezione Nerd

Titoli più attesi: The Last of Us Part II, A Way Out

Preferito del 2017: Nier: Automata

Il 2017 ha sancito la nascita di una nuova epoca d’oro del videogioco, grazie alla quantità e alla qualità dei titoli usciti negli scorsi mesi. Una scia meravigliosa che sembra rimanere intatta in vista dell’incombente 2018. In particolare, per chi gioca principalmente su PlayStation 4 – come la sottoscritta – ha ormai accumulato una quantità di saliva inaudita per il numero di esclusive annunciate. Tra God of War, Detroit: Become Human, Ghost of Tsushima e i remake di MediEvil e Shadow of The Colossus la scelta diventa già ardua. E non cito Death Stranding perché immagino se ne parli nel 2019, se tutto va bene. Per cui, volendo rimanere con i piedi per terra, devo ammettere che in questo bellissimo marasma vi è un certo The Last of Us Part II a far capolino tra i miei desideri. Con il precedente capitolo, Naughty Dog ha dimostrato che il videogioco può essere considerato un medium maturo, attraverso un gameplay accurato e soprattutto una storia dannatamente cruda e profonda, il cui seguito era difficile da immaginare. Eppure sono bastati due trailer – uno con una Ellie diciannovenne,  agguerrita contro un nemico ignoto, e un altro dai ritmi violenti e truci – per tramutare lo scetticismo in hype. Accanto però alle esclusive tripla A, vi è un altro gioco su cui nutro buone aspettative. Sto parlando di A Way Out, titolo indie che vede a capo Josef Fares, che negli ultimi tempi è riuscito a far parlare di sé per il suo carattere irriverente nei confronti della game industry. Voglio dare fiducia all’eccentrico libanese, perché va contro alla moda del “more is better”, con mappe immense, grafica da urlo e side-quest interminabili, e ricorre invece a meccaniche note come il multiplayer e lo split-screen per stupire i videogiocatori, anche quelli un po’ cresciutelli come me.

Luca Marinelli Brambilla – Responsabile della sezione video

Titoli più attesi: Shin Megami Tensei 5, Shenmue 3

Preferito del 2017: Persona 5

L’ultimo Shin Megami Tensei per console fissa è stato il terzo, e parliamo di Playstation 2, quindi come non aspettare il ritorno sul grande schermo di una delle serie di JRPG più belle? Atlus ha dimostrato con Persona 5, ma anche con i due Shin Megami Tensei 4 (nonostante i limiti tecnici), di poter fare i migliori giochi di ruolo sulla piazza (giapponese), quindi, ancora una volta, come si può non essere in hype per il prossimo megaten? Switch sembra già che attragga gli sviluppatori di JRPG di nicchia, quelli che non c’hanno una Lira per sviluppare su Playstation 4, e sarebbe perfetto se diventasse la piattaforma di riferimento per questi, un po’ come è stata PS Vita, con il bonus di essere un ibrido portatile/fisso (Falcom, mi senti? Parlo con te!). D’altra parte però, nel 2018, se tutto va come dovrebbe, dovremmo vedere finalmente il grande ritorno di Yu Suzuki con Shenmue 3. Ok, non ci credo neanche io che possa venire fuori bello e d’impatto come i primi due: l’industria è cambiata, sviluppare costa di più e Suzuki non ha certamente i fondi che aveva all’epoca (i costi di sviluppo di Shenmue 1 e 2 portarono SEGA al fallimento. Ndr). Ma io sono un romantico, e mi piace sperare. Poi, se proprio vogliono farmi contento, e fare un lavoro d’insegnamento importante, si potrebbero sempre riproporre in chiave HD i primi due titoli. Così siamo anche coperti in caso il terzo non venga granché.

Gabriele Atero di Biase – Social Media Executive

Titoli più attesi: Yakuza 6, Red Dead Redemption 2

Preferito del 2017: The Legend of Zelda Breath of the Wild

Visto che ci aspetta un 2018 da paura, videoludicamente parlando, via il dente, via il dolore e vi do subito i miei due nomi dei giochi più attesi nall’anno che verrà: Yakuza 6 e Red Dead Redemption 2. Per il primo, il motivo è presto detto: seguo la saga di Nagoshi fin dagli albori, ed è diventata da subito una delle mie preferite, piazzandosi immediatamente accanto all’altro mio all-time-favourite Metal Gear Solid (e per quanto voglia bene anche a Kojima-san, per quanto mi riguarda ho visto veramente troppo poco per inserire il nome di Death Stranding tra i più attesi), tanto per dire, e nel corso degli anni non mi ha mai deluso. Al di là di alcuni passi un po’ incerti e di un pelino di pippe mentali di troppo a livello di trama e dialoghi, ogni episodio ha migliorato il precedente, e non posso dunque non aspettare con una certa bava alla bocca questo sesto episodio e tutto ciò che ne conseguirà, visto che la stessa SEGA ha dichiarato più volte che c’è ancora molta carne al fuoco a riguardo. Ho scelto poi il titolo di Rockstar Games, perché quest’ultima si crogiola ormai da troppo tempo sugli allori di GTA V e GTA Online, ed avendo adorato (sia in single player che online) lo splendido RDR, mi aspetto veramente grandi cose da questo ritorno nel Far West. Oltretutto sembra che siamo piombati nell’epoca d’oro degli open-world, e gli standard qualitativi a cui ci ha abituati Rockstar sono sempre piuttosto alti, per cui sono davvero curioso di vedere il risultato finale.

Federico Barcella – Social Media Manager

Titoli più attesi: Vampyr

Preferito del 2017: Horizon: Zero Dawn

Il 2018 è ormai alle porte e, come tutti noi videogiocatori ben sappiamo, per i nostri portafogli si prospetta un anno molto difficile. Nei 365 giorni che lo comporranno, torneremo a pestare schiere di mostruosità varie nei panni del grande Kratos; a vivere nel selvaggio West grazie a Red Dead Redemption 2; ci dondoleremo da un palazzo all’altro nei panni di Spider-Man; cercheremo di capire se Paperino ha capito come curare la gente in KH3; e capiremo (forse) se Kojima ci ha regalato un altro capolavoro o meno. Tutti grandi titoli, non c’è dubbio, ma uno in particolare ha destato il mio interesse sin dalla prima volta che è stato annunciato: Vampyr, rpg openworld di casa Dontnod Entertainment. Le motivazioni sono molteplici, prima fra tutte il fatto di essere una nuova IP, una caratteristica che non guasta mai di questi tempi. Parliamo anche di un titolo avente come protagonista un vampiro, una tipologia di creatura che mi ha sempre affascinato nella letteratura, così come nella cinematografia e, ovviamente, nella cultura videoludica. Ulteriore punto a favore, sono le meccaniche di gameplay del titolo, decisamente affini al mio gusto personale visto che gli RPG openworld sono i titoli nei quali ho investito, con piacere, moltissime ore della mia vita. Se a tutto ciò aggiungiamo anche le scelte morali promesse da Dontnod (e chi ha giocato Life is Strange sa bene di cosa siano capaci) il gioco è fatto e lo “shut up and take my money” assicurato.

Erika Pezzato – Redattrice

Titoli più attesi: Detroit: Become Human, The Last of Us Part II

Preferito del 2017: Horizon: Zero Dawn

Quando, diverso tempo fa, completai la mia prima partita a Beyond: Two Souls, mi imbattei in una tech demo intitolata Kara, ed è praticamente da allora che sto aspettando quello che oggi conosciamo come Detroit: Become Human. Adoro i lavori di Quantic Dream, e trovo David Cage un buon narratore, in grado di coinvolgere completamente il giocatore/spettatore. Con Detroit, quindi, mi aspetto quei passi in avanti che partono da premesse di per sé già ottime. Devo inoltre ammettere che adoro l’atmosfera, con quello stile a la Blade Runner e Ghost in the Shell, e mi entusiasma la possibilità di poter gestire l’umanità di un androide “difettoso”, la qual cosa, ammettiamolo, è parecchio intrigante. Le aspettative sono quindi altissime, e sono piuttosto sicura che ci troveremo dinanzi ad un buon lavoro, con la speranza di vivere emozioni tanto coinvolgenti quanto quelle che provai con Heavy Rain. Sta di fatto, però, che l’hype più grande è per The Last of Us: Part II. Giocai il primo capitolo tutto d’un fiato, e non mi sbilancio affatto nel dire che sia uno dei titoli più belli della storia dei videogiochi. Ovviamente c’è sempre la “paura del secondo capitolo” nel quale si rischia di snaturare la storia, o di rovinare la figura dei protagonisti, ma Naughty Dog sa il fatto suo, ed io non vedo l’ora di poterci giocare!

Francesco Paternesi – Redattore

Titoli più attesi: Monster Hunter World, Pokémon Switch

Preferito del 2017: The Legend of Zelda: Breath of the Wild

Se c’è una cosa che questo 2017 mi ha permesso di fare è stato giocare in libertà. Il riferimento è legato soprattutto a Nintendo Switch, console che sin dal primo giorno mi ha consentito di trovare una stabilità nel mio amore/odio per le console portatili, comode sì, ma mai quanto il divano di casa annesso ad una enorme TV. E dunque, se penso ai giochi che attendo di più la mia mente si posa su due nomi ben precisi: il primo è Monster Hunter World, serie che non sono mai riuscito a giocare in modo decente su 3DS (per limiti miei, lo riconosco) e che nella sua imminente versione per home console sarà, presumibilmente, la mia prima killer app del nuovo anno, forte di una beta che ho già potuto apprezzare non poco. Il secondo è invece il celebre titolo dedicato ai Pokémon in sviluppo su Switch, annunciato come se fosse un giochetto da niente, ma che ha ravvivato quel fuoco mai troppo domo. Finalmente le orde di mostri portatili avranno modo di esprimersi in tutta la loro forza sull’ibrida Nintendo, per quanto un’uscita entro il 2018 resta ancora un’incognita. Per quanto ci sia indubbiamente altra carne al fuoco, insomma, il mio nuovo anno sarà all’insegna dei titoli portatili ma casalinghi, con orde di mostri da addomesticare e catturare e tante, tante ore di gioco.

Gianluca Boi – Redattore

Titoli più attesi: Death Stranding

Preferito del 2017: The Legend of Zelda: Breath of the Wild

Posso dirlo senza paura: ormai vivo la mia “carriera videoludica” in funzione di Death Stranding. Come quelle cotte adolescenziali dove non riesci a pensare ad altro, non passa giorno in cui io non mi ritrovi assorto nel pensiero di Norman Reedus che si aggira ignudo per una lugubre spiaggia. Ok, suona male detto così, ma la nuova epopea di Kojima sembra davvero qualcosa di importante nel panorama dell’industria dei videogame. Non solo per la cifra stilistica, sempre al top quando si parla del buon Hideo, e nemmeno per via dei trailer tanto (volutamente) criptici, che riescono però a trasportarti in questo mood, dalle tinte horror e malinconiche. Non lo è neanche per i piccoli, brevissimi, stralci di interviste che parlano di gameplay, di open world, di meccaniche di morte e rinascita che ricordano l’ormai onnipresente Dark Souls. Death Stranding è importante perché è una rinascita vera e propria di ben due cose: Kojima stesso, che dopo l’affare Konami sembra aver trovato finalmente la libertà autoriale che anelava; e il recupero di un rapporto lavorativo tra il buon Hideo, e quel visionario del cinema che risponde al nome di Guillermo Del Toro, dopo che tutto sembrava perso con la cancellazione di Silent Hills (o P.T. Che dir si voglia. Ndr). Probabilmente ci vorrà ancora parecchio per metter mano al titolo, non nascondiamoci dietro un dito. Ma solo saper che esista un progetto di questo calibro, curato da queste persone, basta per avere hype alle stelle. “Quando sembra che non succeda più, ti riporta via, come la marea, la felicità.”

Raffaele Giasi – Il Boss

Titoli più attesi: God of War, Red Dead Redemption 2

Preferito del 2017: Xcom 2: War of the Chosen

Il 2018 è un anno di attese e di promesse. Un anno che già dalle sue premesse sembra volerci ricordare quanto sia facile sfilarci i soldi dal portafogli. Una volta tanto non mi va di lamentarmi e devo ammettere di attendere il 2018 come si può attendere il Natale, il proprio compleanno, e poche altre cose nella vita. Le uscite che mi stuzzicano sono una mezza infinità, e per la prima volta dopo moltissimo tempo mi trovo a guardare con fiducia anche in direzioni verso cui non mi andava più di rivolgermi da un po’. Un’aria di cambiamento l’avevo già avvertita quest’anno. In primis con Sega, che finalmente decide di portare il suo (bellissimo) Yakuza all’attenzione dei gaijin, poi con Ubisoft, che dopo 10 anni dà il colpo di reni decisivo al suo Assassin’s Creed portandomi, dopo tanto, ad innamorarmi di nuovo del brand. E allora largo al 2018 ed alle aspettative! In cima alle mie ci metto senza mezze misure God of War, che sembra voler percorrere la stessa strada di AC: Origins in termini di rinnovamento (ma nel rispetto delle tradizioni s’intende). Del resto Cory Barlog ci aveva lasciati con il suo God of War 3, un gioco che ancora oggi tira schiaffi sonori, e qualcosa dovrà pur significare. Al secondo posto invece non può che andarci Red Dead 2, dato l’amore spasmodico che ho nutrito per il primo capitolo, annesso ad una passione per il selvaggio West che mi accompagna da quando Clint Eastwood si chiamava “Il Biondo”. Dulcis in fundo ci metto anche The Last of Us, che se seguirà il percorso di crescita di ogni opera di Naughty Dog dai tempi di Crash, si prospetta come un gioco capace di diventare un esempio generazionale. Però se mi conoscete lo saprete: difficilmente mi sbilancio se non vedo almeno un gameplay. Ecco perché lascio volutamente indietro Death Stranding, che ok l’hype ma diamoci una regolata.