Bisogna fare carte false per governare l’Universo

Che sia briscola, ramino pokerato o una sfida a Magic, le carte sono da sempre stato un veicolo di divertimento senza tempo e senza età. Abbiamo imparato a vedere nelle carte il nostro futuro e il nostro passato, abbiamo cercato risposte e trovato finalmente le indicazioni necessarie a raggiungere la nostra meta.

Ma esistono davvero delle carte in grado di governare l’intero Universo? E se sì, ce le farebbero usare?

A quanto pare la risposta a queste spinose domande si trova in un pacchettino piccolo quanto uno scatolo di cioccolatini, dove non sai mai quello che ci trovi…

Il Tesseratto (che non è una brutta parola)

tesseractTessaract è un gioco di carte ideato e realizzato da menti e mani italiane: Giuliano Acquati e Lorenzo Tucci Sorrentino per le meccaniche di gioco, Valentina Moscon e il Kiinastudio per la parte grafica, hanno creato un piccolo scrigno di prodigi, riducendo l’universo a una griglia 3×3.

Il retroscena immaginato dagli Autori di questo gioco è molto semplice: quattro Macrodivinità (i giocatori appunto) devono ostacolarsi a vicenda, usando i poteri di sei Dei canonici e modificando la forma del Tesseratto, la tela stessa dell’universo. Niente di trascendentale (per fare una pessima battuta), ma d’altronde, questo non è un gioco fantasy, non importa il ‘ruolo’, non c’è bisogno di caratterizzare i personaggi, perché come vedremo tra un po’, tutto questo corollario narrativo è puramente accessorio, cosmetico. Serve a dare un senso, a distribuire potere, perché si sa chi ha potere si sente figo e questo è sempre bello.

I concetti da tenere invece a mente in tutto questo calderone di invenzioni fantasy è uno: la lotta non è per la conquista dell’universo, ma per il suo CONTROLLO; l’esercizio di potere non si manifesta con l’invasione, l’annessione, ma solo grazie alla capacità che un Macro-Dio ha nel cambiare la forma dello stesso tessuto della realtà. Sembra criptico e già vi state chiedendo come è possibile una cosa del genere con un gioco di carte… Ed effettivamente, la premessa è molto interessante e accattivante. Vedrete: man mano che ci addentreremo nel gioco, vi renderete conto che le soluzioni trovate dal duo di realizzatori sono a dir poco geniali, nella loro semplicità e nella loro efficacia.

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Pattern Recognition

Il contenuto della scatola del gioco è una bustina di cubi di legno colorati e un paio di mazzetti di carte quadrate. Tutto qui, nient’altro, a parte il regolamento bingue. Il mazzetto più cospicuo è costituito dalla carte Intervento Divino, di tre colori diversi (rosso giallo e blu), appartenenti a sei divinità differenti (tra cui anche Chtulhu, che ormai appare in qualsiasi luogo vagamente divinizzato, come se quella di lovecraft fosse una vera religione, e non una pura invenzione. E viceversa). Queste saranno le carte attive del gioco, in quanto a ciascuna di esse è associata una funzione.

Accanto a queste ci sono le carte Equilibrio, che invece rappresentano il core del gioco. Esse mostrano una griglia di quadrati 3×3 dove solo tre dei quadrati sono colorati rispettivamente di rosso, giallo e blu e sono disposti in maniera random.

I cubi di legno sono solo dei segnapunti.

La prima cosa da fare è creare l’Universo di Gioco: si prendono della carte Intervento Divino e le si dispongono scoperte in una griglia 3×3, questo è il Tesseratto, il cuore del del gioco, dove tutto accadrà, il nostro tessuto spaziotemporale che dovremo modificare per guadagnare punti.

Siccome sappiamo che siete dei Lettori supersmart, vi sarete già accorti che sulle carte Equilibrio appare proprio una griglia da nove carte e che tre sono evidenziati con tre colori… Che tutto questo sia collegato con le le carte che abbiamo in mano, e con quelle a terra?

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Esatto! È proprio così. Lo scopo di ciascun giocatore è quello di riuscire a modificare il Tesseratto in maniera da far combaciare la disposizione delle carte a terra con quelle mostrate nelle carte Equilibro. Chi riesce a farlo, intasca la relativa carta Equilibrio e si porta a casa ben tre punti.

Il Tesseratto è alterato dall’azione delle carte Intervento Divino, che vengono attivate ogni volta che il giocatore le pone sulla griglia di gioco. Badate che ci sono delle regole, che neanche gli dei possono infrangere: una carta non può essere posizionata su un’altra dello stesso colore. Una volta che la carta è stata giocata, se ne applicano gli effetti, che alterano il Tesseratto.

Ce ne sono di diversi tipi: c’è quella che sposta una intera colonna di una casella, c’è quella che permettere di pescare altre carte, quella che dà la possibilità di giocare un’altra carta e via dicendo. Conoscere alla perfezione questi effetti è basilare per la giusta riuscita di una strategia vincente.

Ciascun giocatore ha a disposizione UNA sola azione di gioco e per fortuna questa non è limitata alla giocata della carte in mano: si ha la possibilità di pescare una carta Intervento Divino o una Equilibrio, che vengono custodite coperte in mano.

Ogni volta che un giocatore riesce a creare un pattern nel Tesseratto uguale a quello di una carta Equilibrio, quest’ultima carta viene messa tra il bottino e verrà conteggiata a fine partita.
Si procede così, fino a quando non si esaurisce uno dei due mazzetti… e ci vuole circa una mezz’ora.

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Una piccola precisazione, doverosa: la forma del Tesseratto e il suo orientamento sono player-.oriented, così come la lettura delle carte equilibrio. In pratica il giocatore rivolto a nord del tavolo vedrà il Tesseratto in maniera speculare rispetto a come lo vedrà il giocatore rivolto a sud. Questa caratteristica altera le strategie di gioco di ciascun partecipante, così come impone a pensare in quattro maniere differenti (se si gioca in quattro) quando si cerca di ostacolare i movimenti degli altri avversari. Da questo punto di vista, quello che può sembrare un giochino con poche pretese, si rivela invece un ottimo strategico atipico, con qualche elemento quasi puzzle, a voler stiracchiare un po’ la definizione.

Mezz’ora veloce veloce

Il regolamento rivela che una partita potrebbe durare più o meno una trentina di minuti e ha perfettamente ragione. Solo all’inizio, quando ancora non si è particolarmente avvezzi alle meccaniche del Tesseratto, i singoli match tenderanno a essere più lenti e più superficiali, ma quando pian piano tutte le regole inizieranno a entrarvi sottopelle e comincerete a pensare in modo obliquo e a farvi le vostre strategie, vedrete il vero valore del gioco emergere dal mucchietto di carte sparse per il tavolo.

Certo, il fatto che la preparazione e parte del gioco sia vincolata dalla pesca sconsiderata e a occhi chiusi di carte coperte, potrebbe far storcere il naso ai puristi del gioco ragionato, visto che effettivamente la componente del caso assume un certo peso. Ma il gioco è stato ben bilanciato, e sicuramente la parte strategica delle mosse è decisamente più preponderante rispetto a quella random.

DSCN0110Finora abbiamo tessuto le lodi dei due autori che hanno messo insieme le regole e le hanno strutturate fino alla forma reale, ma non possiamo esimerci dal fare altrettanti complimenti all’autrice della parte grafica, Valentina Moscon, che con uno stile epico e sognante mette in scena i ritratti dei sei Dei che compongono il pantheon del Tesseratto, facendo un uso sapiente dei colori per caratterizzare le varie illustrazioni. Davvero un bel lavoro che dà un valore aggiunto all’intero prodotto.

Se proprio vogliamo andare a trovare il pelo nell’uovo (e lo facciamo, perché siamo dei gran rompipalle patentati), allora dobbiamo un po’ lamentarci per il formato delle carte, che con quella misura non rientrano nelle bustine solitamente in commercio e i bordi sono un po’ fragili e tendono a indentarci a furia di mischiarli. Ci rendiamo, però, conto che queste sono considerazioni ad altissimo contenuto di esaurimento e nerdaggine: non è colpa nostra è che ci disegnano così…

Eugene Fitzherbert
Vittima del mio stesso cervello diversamente funzionante, gioco con le parole da quando ne avevo facoltà (con risultati inquietanti), coltivando la mia passione per tutto quello che poteva fare incazzare i miei genitori, fumetti e videogiochi. Con così tante console a disposizione ho deciso di affidarmi alla forza dell'amore. Invece della console war, sono diventato una console WHORE. A casa mia, complice la mia metà, si festeggia annualmente il Back To The Future Day, si collezionano tazze e t-shirt (di Star Wars e Zelda), si ascolta metal e si ride di tutto e tutti. 42.