Un altro gioco, un’altra storia

Risulta sempre difficile soddisfare le aspettative quando un videogioco diventa un’app per smartphone, specialmente se si tratta di un franchise come quello di Titanfall e ovviamente, Titanfall: Assault non è, e non sarebbe mai potuto essere, come gli altri capitoli della serie; passiamo quindi da un multiplayer sparatutto in prima persona a uno strategico in tempo reale.
Il risultato è qualcosa di totalmente diverso rispetto ai suoi predecessori per console, ma abbiamo a che fare con un gioco che tutti gli appassionati del franchise dovrebbero provare.

Come dicevamo, Titanfall si è trasformato in uno strategico in tempo reale, ma presenta comunque la componente PVP perché ogni partita può essere giocata contro un avversario vero e proprio e offre quindi un buon livello di sfida. Dall’altra parte troviamo una storia praticamente inesistente poiché, appunto, fondata esclusivamente su partite singole, ma offre la possibilità di affiliarsi a una gilda.

Sin dalla prima partita ci si renderà conto che il gioco è estremamente frenetico, e più si salirà di livello, più il grado di sfida e il valore degli avversari sarà elevato.

Il tutto avviene in maniera apparentemente semplice, con un sistema di carte che includono unità militari e unità di supporto, che il giocatore potrà schierare in campo per conquistare le varie basi o distruggere direttamente la Torre Pesante al fine di vincere la partita. Ogni carta ha il proprio countdown dopo l’utilizzo.

La parte più interessante del gioco è forse l’enorme quantità di carte sbloccabili all’interno dello stesso; non ci si ritroverà quindi con le medesime unità, ma il tipo di approccio strategico che si vorrà dare a ogni partita dipenderà molto dal giocatore.

Nonostante la frenesia delle sfide, quindi, bisogna avere sempre in testa una strategia ed essere in grado di cambiarla se il proprio avversario riuscirà a contrastarla, e questa è forse la parte più divertente del gioco.

Qui però arriviamo al tasto dolente perché le carte sono tante, sì, ma sono sbloccabili tramite i gettoni o i crediti che si ricevono come ricompensa; il problema è che determinate carte costano veramente tanto e alcuni giocatori potrebbero essere tentati di spendere dei soldi per diventare più forti, in poco tempo. In sostanza però Titanfall non è un pay-per-win e di questo ne prendiamo atto. Basta allenarsi, fare molte partite, salire di livello per raggiungere la quota di gettoni necessaria per comprare le carte migliori.

Inciampa, ma non cade

Sotto il punto di vista grafico non siamo a livelli altissimi, ma neanche troppo bassi, le animazioni infatti sono ben realizzate e le ambientazioni abbastanza dettagliate, tenendo presente che parliamo pur sempre di un gioco con una visuale dall’alto.

Titanfall sembra non risultare troppo pesante come applicazione, anzi, nonostante il lungo tempo iniziale di caricamento il gioco risponde poi senza troppi problemi; i cali di frame rate sono pochi e dipendono più che altro dal tipo di smartphone che si sta utilizzando.

La quasi totale assenza di una colonna sonora incide negativamente sul fermento che si crea in ogni partita, ed aggiungiamo che senza questo caos probabilmente il fattore noia avrebbe un peso maggiore.

titanfall assault

Verdetto:

Titanfall: Assault è un’applicazione di tutto rispetto, un gioco che può far divertire, ma alla lunga annoiare perché, se è pur vero che ogni partita è diversa, alla fin fine le strategie che si possono adottare si riducono a una decina. Crediamo infatti che alla lunga possa essere quel tipo di applicazione che andrà a finire nel dimenticatoio. Magari non sarà così per i sostenitori del franchise, ma è pur vero che se un fan di Titanfall cominciasse, pur odiando gli strategici, a giocare ad Assault, potrebbe iniziare a sbadigliare. Al contrario, i veri appassionati di qualsiasi strategico potrebbero trovarlo piacevole senza essere fan della saga.

Sara Tamisari
Romana, laureata in Editoria e Scrittura. Redattrice e Social Media Specialist per Stay Nerd ed esploratrice di galassie lontane nel tempo libero. Libri e videogiochi sono la sua passione. Quelli belli. Quelli di Fantascienza, quelli che affrontano tematiche LGBT, quelli che portano a una maggiore consapevolezza di se stessi. Diventano ossessione, tanto che scriverci sopra è ormai indispensabile. Founder di AndroideClandestina.com: l'ossessione diventa blog.