Biglietto di sola andata per la Bolivia

La Closed Beta di Wildlands si è appena conclusa e i ragazzi di Ubisoft ci hanno trascinato in un viaggio nella vegetazione del Sud America; missione: smantellare un’organizzazione di narcotraffico capitanata dal carismatico e supertatuato El Sueño (doppiato da un incommensurabile Luca Ward), nello stile dei Fantasmi di Tom Clancy. Per descrivere facilmente Ghost Recon Wildlands possiamo scomodare altri due titoli sempre di casa Ubisoft. Un po’ come in Far Cry, abbiamo una vasta mappa completamente e liberamente esplorabile con tutti i mezzi concessi, che in occasione della Beta era però limitata solo alla circoscritta provincia di Itacua, costellata da cime montuose, vie tortuose e roccaforti nascoste da rigogliosa vegetazione. E un po’ come in The Division, abbiamo una spruzzata di gioco di ruolo con l’utilizzo dei punti abilità utili a sbloccare skill e dotazioni sempre più utili ai fini del giocatore. Tutto con lo stile tattico che è ormai marchio di fabbrica della serie Ghost Recon.

La Beta si apre con un editor del personaggio che ci consentirà di personalizzarne l’aspetto. Barba, capelli, viso, vestiario ed accessori, che vanno dai copricapi agli occhiali, fino a maschere balistiche. In seguito ad un briefing, dove ci viene spiegata la nostra missione, faremo conoscenza con i contatti in Bolivia e verremo catapultati nell’azione, assieme ad altri tre compagni che saranno controllati dal computer o da altri tre giocatori, a seconda che si decida di entrare nel matchmaking o di invitare amici.

I giocatori controllati dal computer risponderanno agli ordini impartiti dall’utente tramite una ruota di comando, che potrà essere utilizzata anche per comunicare con altri giocatori in carne ed ossa ed organizzare gli spostamenti in cooperativa, oltre che ovviamente dalla chat vocale. Potremo ricevere assistenza anche dal gruppo di ribelli del luogo, che sia per farci recapitare un veicolo, un mortaio, una truppa di mercenari o una ricognizione volante di una zona.
La missione della Beta è quella di eliminare una coppia di affiliati alla banda di narcotrafficanti, rea di aver ucciso un agente della DEA e sulla quale stiamo indagando, conosciuta come Santa Blanca, così attecchita al territorio da essere affiliata al governo attuale e supportata dalle forze speciali boliviane note come UNIDAD. Conosciuti come El Polito e La Yuri, due personaggi decisamente sopra le righe che fungono da carcerieri e torturati per l’organizzazione, si nascondono al di fuori del territorio. Il compito primario sarà trovare ed interrogare un loro contatto in modo tale da farli tornare ad Itacua per poi attaccarli.

Lo svolgimento della missione è tipico degli open world, si deve raggiungere un punto segnalato sulla mappa e colpire un obiettivo, oppure interrogare un bersaglio, o rubare un veicolo e portarlo al sicuro. Ciò che rende particolare Wildlands non è la struttura, ma l’approccio ad essa. Il gioco, nonostante gli innesti e le novità dell’open world, è e resta un Ghost Recon. Il che vuol dire morte prematura se si cerca di sbaragliare le linee nemiche sparando all’impazzata. Potete farlo, certo. Ma nove volte su dieci vi ritroverete a terra con diversi proiettili in corpo, in attesa che un compagno di squadra giunga a curarvi.

Il binocolo ed il drone volante saranno i due oggetti più importanti per l’organizzazione delle missioni, poiché marchieranno minacce, obiettivi e risorse che serviranno per sviluppare il personaggio. In questo modo la loro posizione sarà sempre consultabile, anche dietro le pareti e offrirà un maggiore vantaggio tattico alla nostra squadra di Ghost.

Un’altra gradita aggiunta sono i veicoli, di vario tipo e qualità, che permetteranno di raggiungere i luoghi delle missioni con diversi approcci: ad esempio tagliando nella boscaglia con un fuoristrada o una moto da cross, rompendo le barriere con un’automobile mentre il resto della squadra spara dai finestrini o ancora lanciandosi dall’alto con un elicottero “rubato” in qualche avamposto della milizia locale, a patto di aver sbloccato il paracadute dall’albero delle abilità. Infatti, oltre a miglioramenti come una mira più stabile o una maggior durata della batteria del drone, utilizzando i punti abilità ottenuti salendo di livello o recuperabili sparsi sulla mappa sarà possibile sbloccare dotazioni, come il paracadute di cui sopra, o la visione termica utile a muoversi con sicurezza nella notte della Bolivia.

Ogni potenziamento o dotazione richiederà, oltre ad un ammontare di punti abilità, anche un certo valore di risorse, trovabili nelle zone delle missioni e sparse per la mappa. Inoltre nuove tipologie di bocche di fuoco saranno sbloccate trovando le opportune casse di armi o completando le missioni più importanti. Le armi saranno modificabili nei loro aspetti più tecnici e minuziosi con il sistema di gunsmithing aggiunto negli ultimi capitoli. Dalla verniciatura, alla lunghezza della canna, ci sono opzioni per tutte le situazioni. Insomma, cari vecchi fan di quei due gioiellini che nella scorsa generazione furono i due GRAW non abbiate paura, lo stile tattico della serie è rimasto quasi del tutto inalterato anche se lontano dall’ambientazione futuristica che caratterizzava i titoli, vi è solo una maggior possibilità nell’approcciarsi all’azione e uno sfizioso sistema di crescita e personalizzazione del personaggio.
Inutile dire che il pieno potenziale del titolo viene raggiunto con la cooperativa a quattro persone, che sia per coordinare le azioni ad esempio tramite il nuovo sistema di sync shot, che permette di attaccare obiettivi multipli in contemporanea o semplicemente per girare in macchina per i verdeggianti pendii della mappa, in viaggio verso il prossimo obiettivo. Piccole note finali, nella versione provata su PS4 il gioco presentava qualche effetto di pop-up di troppo, nonostante il motore grafico sia solido ma non faccia gridare al miracolo, e qualche problema di audio nelle cutscene iniziali. Non resta ora che attendere di visitare il resto della Bolivia, in uscita il prossimo 7 Marzo per PC, PS4 e Xbox One, per farci un’idea completa sul già promettente titolo Ubisoft.

Gianluca Boi
Recensore seriale, blogger, giocatore di ruolo decennale, hardcore gamer, groupie di Alan Moore. Amante dei Souls, di Castlevania e di Banjo-Kazooie e fanboy di Jet Set Radio. Ha visto Matrix almeno 42 volte, segue il wrestling ed è fissato con lo studio della musica tutta, con una piccola predilezione per gli Ulver, i Fair To Midland e le OST. Nasconde purtroppo un terribile segreto: non sa proprio come leggere gli orologi con le lancette (non scherzo).