Auguri seriali.

Ogni anno, nel periodo delle feste, ci sono alcune cose inevitabili. Abbiamo la bilancia che mente spudoratamente sul nostro peso, quando noi abbiamo solo assaggiato cinque o sei fette di pandoro, ci sono i regali da fare a parenti di cui non ricordavamo nemmeno l’esistenza, c’è la replica di “Una poltrona per Due” su Italia 1 e, per gli appassionati del genere, una sfilza di episodi festivi che, nel bene o nel male, ci immergono nella zuccherosa atmosfera delle vacanze di Natale.

Nella migliore tradizione, anche Stay Nerd vuole proporvi un articolo festivo, per quelli di voi che desiderano festeggiare, da soli o in compagnia, con rewatch o binge watching. Vi presentiamo un listone con quelli che consideriamo i migliori episodi natalizi degli ultimi anni. Pronti?

  1. How I Met Your Mother – Symphony of Illumination.

Di solito gli episodi di How I Met Your Mother  vengono narrati dalla voce fuori campo del Ted del futuro, ma ci sono dei casi particolari in cui uno degli amici può sostituirlo. Il ruolo di voce fuori campo tocca in questa puntata a Robin, che racconta ai suoi figli la storia di come abbia conosciuto loro padre, Barney. Durante questa puntata la vita di Robin cambierà per sempre: prima scopre di non essere incinta e, subito dopo, che non potrà mai avere figli. La notizia sconvolge la giornalista canadese: l’idea di non poter restare incinta, benché non lo avesse mai desiderato, la distrugge. Trascinata in una spirale di depressione, ne uscirà grazie a Ted, che rinuncia a riunirsi con la famiglia per non farle passare il Natale da sola. A conclusione di tutto, l’amico le farà trovare la casa illuminata a festa con le luci dell’albero di Natale che si accendono al ritmo di Highway to Hell degli AC/DC. L’episodio riesce a mostrare il lato migliore di questa sit-com, unendo alle risate quei sentimenti di malinconia e inadeguatezza che hanno da sempre costituito un sottofondo costante. L’intimità che si crea nell’abbraccio finale tra Robin e Ted, così come il voice over del Ted del Futuro che commenta con i figli il futuro di Robin (There’s one thing your Aunt Robin never was: she was never alone) suggellano il riavvicinamento dei due dopo quattro stagioni di distacco emotivo.

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  1. Doctor Who – Christmas Carol.

Lo speciale natalizio di Doctor Who è una garanzia. Da quando la serie è tornata sugli schermi, nel 2005, ogni 25 dicembre abbiamo visto l’alieno preferito del Regno Unito vivere vicende incredibili senza riuscire mai a passare un Natale tranquillo. Christmas Carol è per noi uno degli speciali natalizi migliori degli ultimi anni. Se quello del Canto di Natale è ormai un filone abusato dagli sceneggiatori, qua viene presentato in una veste completamente diversa, riscrivendo, non solo trasponendo, la storia di Scrooge. Steven Moffat ci propone così una rivisitazione del classico di Dickens senza ricalcare pedissequamente il capolavoro vittoriano.

L’Undicesimo Dottore, interpretato da un Matt Smith al massimo della forma, veste i panni del fantasma del Natale passato nel tentativo di salvare i Pond da un atterraggio disastroso durante una tempesta elettrica. Il Dottore incontra così lo Scrooge di turno, Kazran Sardick (interpretato da Michael Gambon), un vecchio inaridito in possesso di una macchina in grado di modificare l’intensità dell’atmosfera del pianeta.  È qui che il Dottore, disposto a tutto pur di salvare gli amici, rinuncia a uno dei suoi principi, tornando indietro nel tempo e visitando Kazran Natale dopo Natale, per risvegliare la compassione nel suo cuore. L’episodio alterna momenti di vera comicità, come i “giochi di ruolo” di Amy e Rory in luna di miele, o il Dottore che sposa per errore Marylin Monroe, ad altri di profonda commozione, toccando temi come la povertà, la malattia e il lutto. Un piccolo gioiello con una colonna sonora che merita da sola la visione della puntata.

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  1. New Girl – The 23rd.

Il primo Natale di Jess nel loft con i guys non si può dimenticare. Lo scenario in cui si consumano gli avvenimenti è la festa di Natale dell’ufficio di Schimdt, dove lui, di fede ebraica, è costretto a interpretare il Babbo Natale sexy per il suo ufficio, composto esclusivamente di donne. Jess invece decide di chiudere la sua relazione con Paul e Nick, dopo aver bruciato Jess sul tempo nel comunicare al ragazzo la novità, resta chiuso con loro su un terrazzo, assistendo al momento del distacco tra i due.

L’episodio si chiude col gruppo di amici che, giunti a Candy Cane Lane, una delle vie di LA più famose per gli addobbi natalizi, si saluta prima di raggiungere le rispettive famiglie per le feste, ma solo dopo aver buttato giù dal letto l’intera via al grido di “Turn on your lights!”.

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  1. Scrubs – My Own Personal Jesus

Nella migliore tradizione di Scrubs, in questa puntata si uniscono umorismo e medical drama, affrontando la morte e la malattia con delicatezza, ma senza mai rinunciare a una risata. L’episodio di Natale della prima stagione riesce per questo a mostrare il pieno potenziale dell’intera serie. In questa puntata vediamo per la prima volta i diversi approcci alla festività e alla religione del personale del Sacro Cuore. In particolare, assistiamo all’incrollabile spirito di Turk messo a dura prova, e allo scetticismo di J.D., che in uno dei suoi sogni a occhi aperti trasformerà addirittura il Dr. Cox nel Grinch. Il lieto fine, con tanto di richiamo alla Natività, è d’obbligo in chiusura di puntata, ma quello che colpisce è il modo in cui la sceneggiatrice, Deb Fordaham, sia riuscita a far convivere in una sottile terra di nessuno fede e medicina, realizzando uno degli episodi che più caratterizzano il personaggio di Turk.

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  1. Friends – The One With the Routine.

Ross e Monica che ballano come due perfetti idioti nel tentativo di farsi notare. Basterebbe questo a rendere epico un episodio di Friends, a far risaltare questo episodio di Natale su tutti gli altri, anche se quello con l’Armadillo Natalizio resta nel cuore di tutti noi fan. Joey riesce, grazie alla sua nuova coinquilina, a partecipare alle registrazioni del Dick Clark’s New Year’s Rockin’ Eve, uno degli spettacoli preferiti dei fratelli Geller. I due, pur di finire davanti alla telecamera, iniziano a ballare la “Routine”, attirando le attenzioni del regista, anche se per i fini sbagliati. Joey è disposto a tutto pur di fare colpo sulla bella Janine e usa ogni mezzo lecito o meno per eliminare la concorrenza. Nello storico appartamento del Village, intanto, Chandler, Rachel e Phoebe cercano disperatamente i regali di Natale di Monica, ma incappano nelle false piste e nelle “trappole” lasciate dalla donna. L’episodio si conclude al meglio per tutti i protagonisti, per finire con un ultimissimo indimenticabile passo di Routine da parte dei fratelli Geller.

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  1. The O.C. – The Best Chrismukkah Ever.

Un episodio che è diventato caposaldo della cultura pop. Seth spiega a Ryan che da quando aveva sei anni, ha realizzato una propria festività personale, capace di unire la tradizione religiosa del padre ebreo e quella della madre protestante. Il risultato è il Chrismukkah, una festa con “otto giorni di regali e uno di super regali”, in cui si accostano la Hanukkiah  e l’albero di Natale. Un episodio capace di toccare anche temi come la povertà e il distacco dalla famiglia in un periodo di festività, ma che non perde mai il proprio tocco di umorismo. Nel frattempo il Chrismukkah è diventato una realtà per molte famiglie di ascendenza ebraico/cristiana, anche grazie alla fortuna di una serie che, nonostante il crollo di ascolti nella quarta stagione, è stata un pilastro per un’intera generazione.

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  1. Community – Abed’s Uncontrollable Christmas.

Sperimentare, per una una serie comedy, è fondamentale, soprattutto quando si confronta con un tema sfruttato fin dai tempi dei Peanuts: qual è il significato del Natale? La conclusione, per Community, è che il cuore di questa festività risiede nella sua capacità di assumere diversi significati a seconda della persona che lo vive. Questo episodio è girato interamente in claymation, con pupazzi di plastilina, in stile Celebrity Deathmatch. Questo particolare uso dello stop motion, però, non si limita a farne solo un episodio speciale, ma lo rende canonico trasformandolo in un vero e proprio viaggio nella mente di Abed, l’unico a percepire la sua trasformazione in personaggio animato, con conseguente infrazione della quarta parete. Poco alla volta, l’astrazione di Abed prosegue fino a creare un pianeta dove il 6% dell’atmosfera è composto di cannella e i membri del gruppo di studio si trasformano in versioni natalizie di loro stessi. La ricerca di Abed prosegue così, tra canti natalizi e lande incantate, nel tentativo di dare significato alle proprie visioni e al Natale, in un episodio completamente diverso dagli altri che merita, giustamente, una menziona d’onore nello svolgimento di questa serie.

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  1. The X-Files – How the Ghosts Stole Christmas.

Neppure i due agenti più famosi del FBI possono sfuggire al Natale.

Anche l’agente Mulder, come molti in questo periodo, cerca di sfuggire alla malinconia che spesso accompagna le festività, per questo convince la collega Scully a passare la notte della vigilia in una casa infestata dove lo spirito di una coppia di amanti spinge al suicidio una coppia ogni 24 Dicembre.  In un’atmosfera che poco ricorda un episodio di Natale, i due agenti dell’X Files si trovano a fare i conti con una vecchia coppia di fantasmi che li tortura psicologicamente per spingerli all’insano gesto. Si evidenziano così la profonda solitudine di Mulder, sempre all’inseguimento di casi impossibili che lo distraggano dalla sua vita privata, e il profondo scetticismo di Scully, pronta a mettere in crisi il collega pur di dimostrare definitivamente di avere ragione. L’episodio segna anche un piccolo passo in avanti nel rapporto tra i due, costretti a fare i conti con le ragioni che li spingono a cercare l’uno la compagnia dell’altro la notte di Natale, con tanto di scena finale dello scambio di doni, nonostante il classico accordo di non farsi regali, comune a metà degli esseri senzienti che festeggiano questa ricorrenza.

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  1. Black Mirror- Xmas special, White Christmas.

Tra le serie che potrebbero dedicare un episodio alle festività e al Natale, Black Mirror è di certo una delle più improbabile. La forza di questa serie, infatti, risiede nella vena di realistico cinismo con cui viene analizzato l’impatto della tecnologia nella nostre vite. Non a caso il Natale, in questo episodio, è poco più di un attrezzo di scena, un tema secondario ricorrente.

Lo scenario si apre su un mondo in cui i back-up umani, copie digitali delle persone con tutti i loro ricordi e la loro personalità, e gli “Z-eye”, webcam impiantante negli occhi e connesse a internet, sono realtà consolidate. Due uomini, Matt e Joe, parlano tra loro la mattina di Natale, raccontandosi la loro vita, dopo cinque anni di convivenza indifferente. Il primo una volta gestiva i “cookie”, i back-up delle persone, occupandosi nel tempo libero di aiutare giovani timidi a rimorchiare. Un Natale qualcosa va storto e Matt assiste a un omicidio. Saranno le conseguenze personali e legali di quell’evento a condurlo nella stanza in cui sta conversando con Joe. Quest’ultimo, invece, racconta la sua tragica storia d’amore con Beth, conclusasi con la morte di due persone: l’anziano padre di lei e la bambina che la donna aveva avuto da una relazione adulterina. Siamo in realtà davanti a una simulazione, una conversazione immaginaria tra l’avatar di Matt e il cookie di Joe intento a confessare il proprio crimine. La tecnologia e le sue applicazioni si mostrano qui come una scusa, un efficacie mezzo narrativo per affrontare dinamiche umane e sociali comuni, l’etica e i rapporti che regolano ogni giorno le nostre giornate, ma sempre con quel “I wish it could be Christmas everyday” che accompagna la narrazione.

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  1. The Twilight Zone – The night of the meek.

Tra le serie che hanno fatto scuola è impossibile non inserire The Twilight Zone. L’episodio, mai trasmesso in Italia, costituisce un modello archetipico di episodio natalizio. Henry Corwin, un disoccupato disilluso e ubriacone, veste i panni di Babbo Natale per i grandi magazzini. L’uomo è logorato dalla sofferenza, si trova di fronte a sole due scelte: piangere o bere (e opta per la seconda, meno dolorosa, opzione). È consapevole che il modello consumistico del Natale è sbagliato e il suo desiderio sarebbe poter vestire realmente i panni di Santa Claus e portare doni ai bambini meritevoli. In Twilight Zone vale la regola “attento a ciò che desideri, perché potrebbe avverarsi” eppure, per una volta, questo desiderio non sembra ritorcersi contro la persona che lo ha espresso. Henry trova così un sacco magico che sembra contenere qualsiasi dono la gente desideri e, nella sua generosità, non ci pensa due volte a fare del bene, a dare alla gente ciò di cui ha bisogno. Nonostante l’incomprensione di alcune persone più scettiche, Henry passa la più bella vigilia di Natale di sempre, trovandosi di fronte a una slitta con le renne e un elfo pronto a condurlo al Polo Nord per potersi preparare a un’altra notte di Natale. Nella sua semplicità, questo episodio contiene tutta la magia del Natale, ricordandoci come questo periodo dell’anno possa essere qualcosa in più di una semplice festa comandata, donandoci l’occasione di avvicinarci a chi ne ha più bisogno.

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Federico Galdi
Genovese, classe 1988. Laureato in Scienze Storiche, Archivistiche e Librarie, Federico dedica la maggior parte del suo tempo a leggere cose che vanno dal fantastico estremo all'intellettuale frustrato. Autore di quattro romanzi scritti mentre cercava di diventare docente di storia, al momento è il primo nella lista di quelli da mettere al muro quando arriverà la rivoluzione letteraria e il fantasy verrà (giustamente) bandito.